Viorica Marc

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Gli antinfiammatori naturali, quale sono? Artiglio del diavolo: particolarmente attivo soprattutto nelle situazioni che causano dolore e infiammazione, come tendiniti, osteoatrite, artrite reumatoide, mal di schiena, mal di testa cervicale, contusioni, sciatica, artrite, artrosi. Le radici secondarie dell'artiglio del diavolo contengono gli harpagosidi ritenuti responsabili degli effetti analgesici e antinfiammatori sul sistema osteo-articolare. Ananas: la polpa e il gambo rappresentano il rimedio elettivo nella cura di tutti gli stati infiammatori localizzati, grazie anche all'assenza assoluta di tossicità e la grande efficacia terapeutica. La bromelina, infatti, esplica un’azione decongestionante sul sistema circolatorio e linfatico, stimolando il drenaggio del focolaio infiammatorio e il riassorbimento del versamento emorragico. Per questa proprietà trova impiego nel trattamento dei processi infiammatori, specialmente in caso di edema, cellulite, ridotto trofismo cutaneo, ematoma, tumefazioni post-operatorie e post-traumatiche acute, traumi muscolari, articolari e insufficienza venosa. Spirea: svolge azione antinfiammatoria, analgesica e antipiretica, perché inibisce la sintesi delle prostaglandine (PGE2), responsabili del dolore e del processo infiammatorio dei tessuti. Viene perciò utilizzata in caso di febbre e in tutte le malattie da raffreddamento; per alleviare gli stati dolorosi causati da artrosi, artrite reumatoide, dolori articolari, mal di denti, mal di schiena e cervicale. Tuttavia a differenza dei farmaci antinfiammatori di sintesi, la spirea non presenta azione ulcerogena (gastrite, ulcera), effetto collaterale di questa categoria di farmaci. La presenza delle mucillagini, infatti, conferisce alla spirea un’azione protettiva per le mucose, in grado di ridurre gli spasmi e i processi erosivi delle pareti gastriche. Malva: ha proprietà emollienti e antinfiammatorie per tutti i tessuti molli del corpo, grazi alle mucillagini di cui sono ricchi i fiori e in particolare le foglie. Questi principi attivi agiscono rivestendo le mucose con uno strato vischioso proteggendole da agenti irritanti. Per questo motivo è utilizzata contro la tosse nelle forme catarrali delle prime vie aeree; per idratare e sfiammare l'intestino. Aloe vera: sottoforma di gel o succo d'aloe vera è d'aiuto nei problemi osteoarticolari, come l'artrite, reumatismi e dolori articolari e nei disturbi intestinali come gastrite, colite, intestino irritabile, ulcera, e per qualsiasi infiammazione delle mucose.

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Gli antinfiammatori naturali, quali sono e a cosa servono??? Gli antinfiammatori naturali sono piante in grado di ridurre un’infiammazione. A differenza dei farmaci antinfiammatori di sintesi , quelli di origine vegetale non hanno controindicazioni, non sono gastrolesivi e possono essere assunti per lunghi periodi di tempo . Che cosa è l’infiammazione ??? L'infiammazione o flogosi è un meccanismo di difesa non specifico innato, che costituisce una risposta protettiva all'azione dannosa di agenti fisici (traumi, calore), chimici (acidi ecc.), tossici e da agenti di natura biologica (batteri, virus ecc.), il cui obiettivo finale è l'eliminazione della causa iniziale del danno cellulare o tissutale.Quando un agente lesivo attacca i tessuti provoca un’intensa reazione vascolare, che ha la funzione di distruggere diluire e confinare tale agente, ma allo stesso tempo mette in moto una serie di meccanismi che favoriscono la riparazione o la sostituzione del tessuto danneggiato. I fenomeni elementari, che costituiscono la risposta infiammatoria, comprendono vasodilatazione e aumento di permeabilità, che provocano un travaso di liquidi dal letto vascolare al tessuto leso (edema) e l’infiltrazione leucocitaria nell'area di lesione.La manifestazione delle modificazioni tissutali che subisce un tessuto infiammato consistono in: arrossamento dovuto all'aumento di sangue nell’area (rubor); rigonfiamento dovuto all'edema (tumor); aumento della temperatura (calor); dolore per alterazioni biochimiche locali (dolor); inibizione della funzionalità dell'area colpita (specie se si tratta di un'articolazione) a causa del dolore e degli squilibri indotti dall'infiammazione (es. edema) sull'integrità delle strutture infiammate (functio laesa).Vediamo alcuni antinfiammatori naturali. ARTICOLO Gli antinfiammatori naturali, quali sono e a cosa servono Gli antinfiammatori naturali sono piante in grado di ridurre un’infiammazione. A differenza dei farmaci antinfiammatori di sintesi (FANS e steroidei) quelli di origine vegetale non hanno controindicazioni, non sono gastrolesivi e possono essere assunti per lunghi periodi di tempo di ALESSANDRA ROMEO Gli antinfiammatori naturali, quali sono e a cosa servono Gli antinfiammatori naturali sono erbe e piante officinali in grado di intervenire sui meccanismi e le cause che provocano l’infiammazione dei tessuti, siano questi tessuti ossei, vasi sanguigni o tessuti epidermici. Che cosa è l’infiammazioneL'infiammazione o flogosi è un meccanismo di difesa non specifico innato, che costituisce una risposta protettiva all'azione dannosa di agenti fisici (traumi, calore), chimici (acidi ecc.), tossici e da agenti di natura biologica (batteri, virus ecc.), il cui obiettivo finale è l'eliminazione della causa iniziale del danno cellulare o tissutale.Quando un agente lesivo attacca i tessuti provoca un’intensa reazione vascolare, che ha la funzione di distruggere diluire e confinare tale agente, ma allo stesso tempo mette in moto una serie di meccanismi che favoriscono la riparazione o la sostituzione del tessuto danneggiato. I fenomeni elementari, che costituiscono la risposta infiammatoria, comprendono vasodilatazione e aumento di permeabilità, che provocano un travaso di liquidi dal letto vascolare al tessuto leso (edema) e l’infiltrazione leucocitaria nell'area di lesione.La manifestazione delle modificazioni tissutali che subisce un tessuto infiammato consistono in: arrossamento dovuto all'aumento di sangue nell’area (rubor); rigonfiamento dovuto all'edema (tumor); aumento della temperatura (calor); dolore per alterazioni biochimiche locali (dolor); inibizione della funzionalità dell'area colpita (specie se si tratta di un'articolazione) a causa del dolore e degli squilibri indotti dall'infiammazione

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