Vincenzo Maraglino

LE INSTALLAZIONI DI LUCE DEL SUD ITALIA: CONOSCETE QUESTA FORMA D'ARTE MERAVIGLIOSA?h

2020-04-26 13:29:36

In copertina una mia opera: The middle finger is free, digital, 2020.

Oggi è l’ultima domenica d’aprile e in tantissimi paesi e città del sud Italia sarebbero ripartiti gli sfavillanti e maestosi spettacoli di luci delle grandiose illuminazioni artistiche che adornano le centrali vie cittadine, in occasione di plurisecolari ricorrenze religiose. Uno spettacolo unico in tutto il mondo che le varie maestranze, vere e proprie industrie di installazioni artistiche, progettano ad hoc e che negli ultimi hanno portato le loro opere in più di 40 paesi all’estero, luoghi dislocati in 3 diversi continenti.  Grazie alla bravura di questi artigiani che con le loro mani hanno creato meraviglie, il settore, sempre più in espansione  è diventato l’orgoglio di questa terra, un esempio di come la più incantevole ed emozionante delle tradizioni può diventare un opportunità di fare economia ed incentivare il turismo. Non ci sono solo abilità manuali ma anche estro, creatività, progettazione, misure, calcoli, sicurezza e precisione dietro queste “parazioni” che incantano e ammutoliscono gli spettatori. Da decenni gli artisti delle luminarie abbelliscono le strade nei periodi di festa e durante le più importanti ricorrenze in ogni angolo del pianeta. Hanno creato scenografie, abbellito vetrine e persino le nostre case, ma, come per tutti, anche per i maestri paratori è un periodo difficile. Io che sono  nato e cresciuto nella terra per eccellenza di quest’arte antica, la Puglia, sono stato sempre molto attratto ed affascinato dall’imponenza e dalla magica atmosfera data dai giochi di luce di queste architetture effimere. Purtroppo  per via dell’emergenza Coronavirus, questo nemico invisibile che ha minacciato il sistema sanitario, ha messo in ginocchio tanti settori, compreso il mondo luccicante delle luminarie..

Le origini di queste scenografie luminose è più antica di quanto si pensi. Esse nascono intorno agli anni ’30 di questo secolo e si sviluppano parallelamente col potenziamento della rete elettrica di illuminazione pubblica in Italia. Ma l’elemento luminoso, come componente dell’insieme dell’addobbo, esisteva anche prima dell’avvento dell’energia elettrica. A partire dal XVI secolo fino a tutto l’800, l’Italia ha conosciuto una fioritura di feste caratterizzate dalle “parazioni” che si sviluppano soprattutto a Roma e a Napoli, dove assumeranno un’importanza talmente rilevante da coinvolgere i maggiori artisti del tempo. Bernini, Grimaldi, Pietro da Cortona, Rinaldi, Fanzago, Fontana e, prima ancora lo stesso Michelangelo, forniranno disegni, realizzeranno bozzetti, saranno i veri e propri registi delle feste, affiancati, nell’ideazione, da letterati ed intellettuali di gran livello come Sforza Pallavicino, Emanuele Tesauro o religiosi di talento come il padre Andrea Pozzo. Successivamente in alcune regioni le feste si sono trasformate in una vera e propria forma d’arte, in particolare ispirata alla cultura barocca.

Ma quando ha avuto origine l’esigenza di utilizzare l’illuminazione artistica in occasione di feste e ricorrenze? Sembra che questa tradizione sia molto antica e ha a che vedere con il profondo senso religioso dei paesi cristiani. In origine le fonti di luce erano torce e candele, usate per decorare davanzali, mobili e i primi alberi di Natale.

Il significato delle luci usate in origine per riscaldare le notti, davvero buie, era di doppia natura. Da un lato c’era il desiderio di rendere la casa più accogliente e calorosa, e contrastare l’inverno e il freddo rigido. Dall’altra emerse fin da subito il forte simbolismo potente che la luce ha sempre avuto nell’ambito della religione cristiana. La luce è l’essenza di Dio ed è il primo elemento che ha creato.

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