LA BELLEZZA DEL CIBO: UN INGANNO CHE SPESSO CI AVVELENA!
In copertina una mia opera: Sud Delicious, digital, 2017.
Madre natura ci ha dotati di particolari strategie per la sopravvivenza, fra queste, al pari della maggior parte degli animali, di cinque sensi (gusto, olfatto, tatto, udito, vista) con i quali tastare l’ambiente circostante ed individuare possibili minacce per la sopravvivenza. Ma ci ha anche muniti della capacità di riconoscere ciò che è bene e ciò che è male e di conseguenza avere la capacità di orientarci verso decisioni diverse. Prendendo in considerazione il senso del gusto e quindi del cibo, da millenni l’uomo del passato, ha evidentemente riconosciuto quello più adatto a lui attraverso i sensi, utilizzando la ragione quando necessario. Un alimento era buono perché veniva riconosciuto prima di tutto attraverso i suoi profumi e colori, la sua forma, ed infine il gusto.
L’uomo antico si è sempre fidato dei suoi sensi e della sua esperienza con il cibo che all’epoca era naturale e senza alcun tipo di alterazioni. Ancora oggi, noi tutti ci rifacciamo ai nostri sensi ma paradossalmente questa facoltà è diventata un nostro punto debole, perché con la tecnologia e la chimica moderna è possibile ingannare i sensi facendo passare per buono e salutare un cibo che invece presenta seri pericoli per la salute. Il primo senso ad essere ingannato è la vista; l’alimento appare più bello e attraente di quanto non sia veramente. A questo scopo esiste una famiglia di sostanze chimiche, i coloranti, che servono appunto per dare colore vivezza all’alimento. L’avvento della pubblicità ha fatto il resto se consideriamo che le industrie alimentari ma non solo, investono molti soldi per mostraci uno spot pubblicitario che risulti il più persuasivo possibile ai nostri occhi.
Ma anche l’olfatto è vittima di inganno. In molti supermercati sarà certamente capitato a tutti di imbattersi in quell’inebriante ed irresistibile “profumo sintetico” di pane appena sfornato, e la gente sente maggiormente la fame mentre fa la spesa e riempie il carrello. Non so a voi ma a me ricorda vagamente il famoso mito delle avvenenti e spietate sirene nella famosa Odissea di Ulisse… Allo stesso modo, i profumi sintetici vengono irrorati su altri alimenti come frutta, verdura ecc.
Il gusto è sicuramente il senso più importante, e difatti qui si concentrano la maggior parte delle sostanze chimiche e quindi degli inganni. Parliamo degli aromi, quelli spacciati per “naturali” che però di naturale non hanno nulla ma si chiamano così solo perché richiamano un sapore esistente in natura; e poi ci sono gli aromi chimici veri e propri che hanno sapori differenti e del tutto innaturali. Troviamo quindi aromi nelle marmellate, nella cioccolata, nelle salse, nella pasticceria, nel dolciumi, nelle bevande, nei prodotti in scatola, nei gelati, nella carne e nel pesce confezionato, praticamente in quasi ogni prodotto industriale. Ma questo argomento è davvero una “fitta giungla” fatta di tanti altri inganni che l’uomo stesso, quello spietato, avido di denaro e a favore del “cibo spazzatura” adopera a discapito della salute di noi consumatori. Ma ricordiamoci che madre natura ci ha dato il famoso “sesto” senso che ci permette di capire che “non è tutto oro quello che luccica!”