Una storia veneta vecchia versione

Storia & Antichità

Un Risveglio del tutto particolare

2018-10-03 05:42:03

Storia di un etichetta e di una vecchia amicizia

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Una storia veneta vecchia versione

Storia & Antichità

Ci sono molti modi di dire grazie. Seconda parte

2018-09-22 08:39:40

Ecco la seconda parte del testo pubblicato sul Gazzettino per il quarantesimo compleanno dell'Amelia. Trovate la prima parte giusto qui sotto, nell'articolo precedente. Nella foto si riconoscono a sinstra il giornalista Ivo Prandin, alcentro Enzo Biagi presentato all'Amelia in occasione di una "Tavola con l'autore", mio papà Dino Boscarato e mia mamma Mara de Lucia seduta al tavolo a sinistra di Biagi. --- ... Inizia qui la nuova storia della trattoria, che Dino Boscarato, il giovane cadorino, aveva scelto di continuare a chiamare “dall’Amelia”, lasciandole il nome della signora che l’aveva gestita fino al giorno prima del suo arrivo. Da quei giorni sono successe molte cose. Nel 1966 Dino si sposa con Mara, una giovane e bella ragazza di Mestre che abita vicino al ristorante e assieme a lei continua l’avventura, che regala momenti belli e momenti meno belli, esperienze entusiasmanti e difficoltà, grandi delusioni e grandi soddisfazioni; molte altre persone si uniscono a loro, uomini e donne che per anni generosamente donano le loro capacità e il loro entusiasmo per contribuire a far vivere e crescere quella storia, perché gli ospiti di quella trattoria possano sentirsi sempre accolti con cura, professionalità e cordialità. Molte persone sono passate, molte sono presenti oggi e molte ancora arriveranno: perché l’avventura continua. E se siamo stati sufficientemente attenti la storia di Dino Boscarato ci avrà regalato la ricchezza di una esperienza e la voglia di rinnovarla. Non è poco. Ci sono molti modi per dire grazie. Noi, che siamo arrivati dopo il 1961, ora che da quella data sono passati molti anni, oggi che abbiamo la possibilità di guardarci indietro e di capire che cosa è successo, abbiamo scelto questo. Grazie papà. Marco e Diego Boscarato

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Una storia veneta vecchia versione

Storia & Antichità

Ci sono molti modi per dire grazie. Prima parte

2018-09-22 06:42:39

In questo canale si racconteranno episodi e aneddoti della lunga storia di Dino Boscarato e della trattoria dall'Amelia di Mestre, di cui auspichiamo la riapertura in tempi brevi dopo un lungo tempo di inattività. Otre a racconti diretti delle memorie di quei tempi verranno ripresi con foto i testi del libro "Una storia veneta", oggi esaurito, di cui stiamo progettando la riedizione cartacea e che pubblicheremo qui in formato ebook non appena tecnicamente possibile. In questo libro Dino Boscarato in persona racconta in prima persona alcuni episodi di vita vissuta nell'infanzia e nel ristorante. Il libro trascrive infatti alcune audiocassette che lo stesso Dino aveva registrato prima della scomparsa. Qui trovate qualche riferimento storico https://it.wikipedia.org/wiki/Dino_Boscarato A seguire, invece, la lettera che noi figli gli abbiamo dedicato, con la pubblicazione su una pagina del Gazzettino acquistata per l'occasione, quando sono stati compiuti i 40 anni di attività del locale. La pubblicheremo in due parti, per ragioni tecniche di spazio disponibile --- Ci sono molti modi per dire grazie Il primo ottobre del 1961, proveniente dai monti del Cadore, arrivava a Mestre un giovane con un grande entusiasmo e molta voglia di fare. Aveva dovuto gestire da solo con la madre, in età ancora giovanissima, la piccola pensione acquistata dal padre prematuramente scomparso; aveva vissuto lì le prime esperienze che forgiavano le sua vocazione all’ospitalità e all’accoglienza, aveva attraversato le difficoltà della guerra, rischiando in prima persona per poter sostenere la sua attività; aveva gestito, spinto dal desiderio di sperimentare sempre cose nuove, un piccolo ristorante del Cadore e un albergo a San Vigilio di Marebbe. Ma infine, in procinto di partire per la Germania per diventare gelataio (come tanti nostri connazionali di allora proventi dal Cadore e dalla Val Zoldana), aveva scelto di “scendere” a Mestre e di acquistare da una certa signora Amelia una vecchia trattoria con stallazzo. Il posto era frequentato dai veneziani in “gita” per la terraferma. Erano tempi nei quali la trattoria era ancora considerata “di campagna”, e non si aveva idea di che cosa fosse una “tangenziale”. Ma la voglia di muoversi e di esprimersi non mancava e il giovane cadorino pensò per la sua attività a una mossa mai tentata fino ad allora. Frequentava la sua trattoria un famoso chef degli alberghi CIGA di Venezia, tale “Rico” Spolaore. Era lì, in quei posti, che la ristorazione si offriva agli alti livelli, lì che si poteva parlare di “fare cucina” non solo per riempirsi la pancia, ma per godere di un’esperienza piena e complessiva. Il giovane cadorino compie quindi la sua mossa azzardata: domanda allo chef Spolaore di lavorare per lui, di diventare il capo di cucina della sua piccola trattoria. Lo chef, preso alla sprovvista dalla domanda, quasi scandalizzato, resta attonito e se ne va senza rispondere, senza dire una parola. Il giorno dopo ritorna, chiede del gestore della trattoria, gli parla, e accetta la sua proposta. Accetta di partire insieme per un’avventura dalle nuove radici e dal futuro tutto da scoprire. (nella foto storica Dino Boscarato con Tiziano Longhin, commissario dell'Unione Sportiva Mestrina, circondato da alcuni collaboratori)

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