Scopri il vero sabotatore delle tue diete
“Che giornata allucinante!
Qui ci vuole un bel dolcetto,
così mi tiro su!”
Che cos’è la fame emotiva?
Ti è mai capitato di mangiare quando non avevi fame, al di fuori dei pasti principali, magari anche con una certa foga? Oppure, dopo una discussione, di andare al frigo o alla credenza e di cominciare a sgranocchiare il tuo cibo preferito mentre ti frullano in testa pensieri di ogni tipo? O ancora, ti sei mai trovata davanti ad un pacco vuoto di biscotti, merendine, ecc. quasi senza accorgerti di averne mangiato il contenuto?
Ebbene sì, “mangiare per il nervoso” o “fame nervosa” sono le espressioni comuni per la fame emotiva.
“Non riesco a fermarmi!”, “È più forte di me!”, “Sento che è il corpo che me lo chiede…” sono le espressioni più comuni che si accompagnano a questo comportamento.
Ma perché succede?
Ci sono diversi motivi. Eccone alcuni qui di seguito:
· Innanzitutto, hai imparato a farlo fin da bambino perché magari le tue figure di riferimento confondevano i tuoi segnali con richieste di cibo per cui, se facevi capricci arrivava il biscottino, se piangevi per qualche motivo ti davano la caramella, se facevi qualcosa bene ti premiavano con un dolcetto, ovetto, McDonald, ecc. Ti torna?
· Inoltre, sempre all’interno della relazione con le figure di riferimento, non è stato possibile imparare a riconoscere, gestire ed esprimere le emozioni in modo adeguato per cui, uno dei modi, è stato quello di mangiare (come abbiamo visto sopra).
· E poi c’è l’educazione che ti hanno dato: non è bello arrabbiarsi o farsi vedere tristi, manifestare paura o ansia è segno di debolezza, non si deve dire ciò che si pensa sennò gli altri ci rimangono male, e così via.
Che ne dici? C’è qualcosa che ti sembra familiare?
Tutte queste cose insieme, poi, creano un bel mix e ti predispongono a trovare nel cibo la tua chiave di sfogo, di consolazione, di gratificazione, ecc.
“Ma a me non sembra che c’è un’emozione, mi viene solo voglia di mangiare in quel momento e basta”.
Certo. E la mia domanda è: “Sai riconoscere le tue emozioni?”. Perché a volte il problema è proprio questo: non sapere cosa si prova. Si può avere voglia di tante cose (anche di dare una sberla al collega che ciancica la gomma da masticare rumorosamente), ma questo non vuol dire che si faccia tutto ciò che ci passa per la testa!
Se ci pensi, mangiare senza avere fame non ha senso. Allora, perché lo fai?
Qui non intendo tenere una lezione sulle emozioni ma ti invito ad approfondire il tema sul mio blog.
Ciò che ci interessa qui, è vedere in quali circostanze mangi.
· Noia – mangi per fare qualcosa
· Tristezza – il cibo ti consola
· Nervosismo – che può essere dato dall’ansia o dalla rabbia, il cibo serve a sfogarti
· Solitudine – un mix di emozioni, per cui mangiare ti consola, ti riempie e ti serve da sfogo
· Gioia – festeggio qualcosa mangiando e spesso insieme ad altri (convivialità)
· Stanchezza – che non è un’emozione ma uno stato fisico o psicologico che ti fa pensare che mangiare (magari qualcosa di dolce) ti tirerà su
Come sai già, il fatto stesso di ricorrere al cibo per gestire un’emozione di per sé non è corretto, ha poco senso (anche se, in vario modo, lo facciamo in tanti), per di più se comporta l’introduzione di una grande quantità di cibo, boicotterà tutte le tue diete e tutti i tentativi di mantenere un peso giusto nel tempo.
In ogni caso, non c’è da condannarsi per questo, da arrabbiarsi con sé stessi, da mollare tutto perché “Allora se è così, è inutile. Non sono capace!”. Devi solo metterci mano ;)
Ricordati che le emozioni sono collegate ai tuoi pensieri e possono essere influenzate da essi. Quindi, per prima cosa, impara ad osservare cosa ti dici quando ti avvolge un’emozione. Vedrai che scoprirai tante cose e ti renderai conto che c’è una ragione per tutto ciò.
Non trascurare la fame emotiva! Ricordati che è lei che spesso boicotta le tue diete e il tuo peso giusto!
Farsi trovare preparati davanti al prossimo attacco di fame nervosa è importante ed è la chiave giusta per raggiungere il tuo obiettivo di peso.
Arrivare al bandolo della matassa, imparare a gestire le emozioni, cambiare il proprio modo di pensare e i propri comportamenti, si può!