
Impianti intelligenti per un pianeta mig
Avere la caldaia o la stufa che scarica i fumi a parete…
Che problema c’è?

Vi ricordate quando eravamo piccoli… all’asilo o alla scuola elementare? Se ci chiedevano di fare un disegno della nostra casa… con più o meno estro, con più o meno bravura… il risultato era più o meno questo:
Osservate bene come un bambino disegna l’eventuale uscita dei fumi da una casa: attraverso un comignolo posizionato sul tetto!
Se invece andate a fare una passeggiata lungo le vie della vostra città… sono sicuro che vi capiterà di osservare più di qualche immagine come questa:
Perché? Perché da piccoli siamo inconsciamente consapevoli che una caldaia o una stufa deve poter evacuare i fumi sopra il tetto dell’abitazione e invece da “grandi” ci permettiamo il lusso di sorvolare questa semplice regola?
Sapete perché? Perché esistono delle norme e delle leggi che in alcuni casi particolari non vietano lo scarico a parete dei fumi di combustione! In realtà questi casi particolari sono veramente pochissimi:
- Quando si sostituisce una caldaia installata prima del 2013 che già era dotata di scarico a parete
- Quando l’edificio è vincolato dalla Soprintendenza e l’intervento per la realizzazione di un camino verticale risulta incompatibile con i vincoli di tutela
- Quando il progettista firma un’asseverazione in cui dichiara che esiste l’impossibilità tecnica di realizzare un camino verticale
Volete sapere cosa succede in Italia a fronte di questa “piccola opportunità normativa”? Nella maggioranza dei casi succede questo:
- Si sostituisce una caldaia antecedente al 2013 con una nuova caldaia (Ovviamente a condensazione…. perché il risparmio energetico è più importante della nostra salute!) che scarica a parete perché costa troppo andare ad intubare un camino nelle vicinanze o realizzare un nuovo condotto verticale di scarico fumi!
- Si acquista una stufa a gas e si adotta tranquillamente lo scarico a parete perché il rivenditore, pur di vendere, ci fornisce anche il nominativo del tecnico progettista disposto a firmare l’impossibilità tecnica di realizzare un camino verticale!
Ma non finisce qui! Nei rari casi in cui si è “impossibilitati” a ricorrere allo scarico dei fumi sopra il tetto dell’abitazione, il terminale di scarico a parete dovrebbe essere posizionato rispettando alcune regole fondamentali:
- Ad una distanza minima dai balconi
- Ad una distanza minima dalle finestre
- Ad una distanza minima da eventuali griglie di aerazione
- Ad una distanza minima da eventuali altri terminali di scarico a parete
- Ad una distanza minima dal suolo o dal piano di calpestio
- Ad una distanza minima da spigoli e rientranze del fabbricato
- Ad una distanza minima dallo sporto di gronda
- Ad una distanza minima da altre tubazioni orizzontali o verticali (grondaie, tubi del gas, cavi antenna, condizionatori, ecc…)
Insomma… diventa veramente difficile poter posizionare uno scarico a parete nel rispetto di tutte le distanze minime sopra indicate. Eppure… l’immagine che ho proposto in apertura di questo articolo non è un’immagine così rara da osservare.
Vorrei fare un appello a tutti… ma proprio tutti:
- comuni mortali che stanno pensando di sostituire la propria caldaia
- progettisti
- installatori
I fumi di combustione sono tossici e anche molto aggressivi. Pensare di poter adottare lo scarico a parete senza conseguenze è un’illusione. Pensare che comunque i fumi se ne vanno verso l’alto senza danneggiare noi stessi o i nostri vicini di casa è un’utopia.
Cerchiamo di farci guidare dal buon senso… e ricordiamoci come disegnavamo una casa quando eravamo bambini!
A coloro che ancora sono convinti di non fare un grande danno con l’adozione di uno scarico a parete (compreso il legislatore e chi fa le norme!), beh… non mi rimane che dedicare il seguente video. Buona visione e… che possiate cambiare idea.

N.B. Fonte di alcune immagini: web
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Marco Colmari
Tekno Training - Formazione professionale termotecnica