Scopri il passato e conosci il presente
Storia antica e medievale
Storia antica & medievale: cultura, miti e leggende. Canale dove coltivare interessi personali, trovare interessanti novità o scoperte, in ambito storico e sulle nostre origini. Sapere da dove veniamo, ci auterà a scoprire dove possiamo andare?
Storia antica & medievale: cultura, miti e leggende
“Historia vero testis temporum, lux veritatis, vita memoriae, magistra vitae, nuntia vetustatis” - Senza dubbio la storia è testimone dei tempi, luce di verità, persistenza della memoria, maestra di vita, messaggera dell'antichità.
- Marco Tullio Cicerone -
La storia e la mitologia si intrecciano con le riletture e le comparazioni fatte da varie discipline che, al giorno d'oggi, si integrano e guardano al passato con occhi diversi, scoprendo nuove verità, o ponendosi molte domande, su quello che fino a poco tempo fa era considerato certezza.
In questo canale esporrò gli argomenti più interessanti delle ricerche storiche e mitologiche, che conduco per la realizzazione dei miei romanzi, che spaziano tra lo storico e il fantasy-storico.
Questi elementi tramandati dai popoli antichi e arricchiti dalle scoperte archeologiche che emergono in questi anni, sono il collante con cui cerco di creare una solida base ai miei racconti, e che in questo canale voglio sviluppare proprio in ottica di cultura e storia dell'età antica e di quella medievale.
Come premessa alle particolarità storiche che ho trovato nel corso delle mie ricerche, presenterò qualche articolo sulla storia antica e quelle medievale, con un carattere generale, senza la pretesa di raggiungere le vette di chi si occupa di storia professionalmente, ma come condivisione di una passione personale, con l'intento che possa essere utile a chi voglia prenderne spunti per eventuali approfondimenti, o fonte di scambio di idee su questi temi.
Ogni suggerimento e confronto sarà accolto con favore, e per quanto possibile adoperato per migliorare la qualità dell'informazione storica proposta.
Christian Biasi
Un romanzo storico ispirato da un mistero archeologico
La Spada di Ulfberht – romanzo di Christian Biasi
Dal mistero delle prodigiose spade Ulfberht, forgiate con una qualità dell'acciaio in anticipo di mille anni sulle tecnologie dell'Alto Medioevo, prende spunto un romanzo che, seppur aderente alla realtà storica, la arricchisce con il coinvolgimento di elementi del folklore vichingo, che tanto sono cari al nostro immaginario collettivo.
Sullo sfondo delle lotte dinastiche dell'Impero Carolingio, una storia di intrighi e mistero, dove l'amore e l'odio si mescolano in una miscela sorprendente.
Come è possibile che Arnar, un ragazzo che non ha mai conosciuto suo padre e figlio di una donna dei Franchi, prigioniera dei Vichinghi, possa essere l'unico in grado di svelare il più grande segreto del Regno dei Franchi?
Questo è quello che si domanda Arnar, quando Hersir Hakon, il nobile che ha in mano il destino di sua madre, lo invia in quelle terre, per scoprire l'arcano delle leggendarie spade a marchio Ulfberht.
Chi è Ulfberht? Come farà Arnar a portare a termine questa missione? Dove lo sta portando il monaco Alberico, che gli fa da guida verso il cuore dell'Impero Carolingio, scosso da guerre intestine?
Queste sono solo alcune cose che Arnar non sa, come non sa neppure che incontrerà Astrid e tutto non sarà più come prima, per lui, e per tutti coloro che sono coinvolti in questo mistero.
“La sua attenzione era quasi completamente incentrata su quegli occhi turchesi, fieri e incuriositi allo stesso tempo, che lo scrutavano da oltre le sbarre di ferro e di quercia della gabbia. Astrid lo fissava, incatenata al carro, sporca della polvere della via e con dei lividi scuri sul volto. Era vestita con un abito ormai logoro e quasi stracciato, ma che doveva essere stato di nobile e ricca fattura, fino a non molto tempo addietro.
Arnar non riusciva a staccare lo sguardo da lei, era la creatura più bella che avesse mai visto e, nonostante la bionda chioma arruffata, e la pelle arrossata e abbronzata per le intemperie e dal sole, a cui doveva essere stata esposta da quando era stata rinchiusa in quella orrenda prigione a cielo aperto, il giovane franco non faceva fatica ad immaginarla come la nobildonna che doveva essere stata, fino alla sua cattura da parte dei Franchi.
Doveva avere più o meno la sua età. Sì, forse un anno di meno, valutò Arnar, che sotto il cappuccio le sorrise d'istinto. La ragazza lo ricambiò, ma solo con un fuggevole lampo negli occhi, che ammiccarono verso di lui, per poi tornare repentinamente fieri e imperscrutabili. Nella mente di Arnar passò un pensiero, rapido e tuonante come un fulmine di Thor.”