É l'animale più raffigurato nelle monete dei Celti, tra cui quelle delle tribù dei Cenomani e dei Parisi, che compaiono anche nei romanzi della serie Celtic Saga.
Il cavallo era associato alle divinità femminili, tra cui ricordiamo Epona in Gallia, Macha in Irlanda e Rhiannon in Britannia. A livello simbolico il cavallo era ritenuto un viaggiatore tra i mondi, collegamento e trasporto tra quello spirituale e quello terreno.
Aveva anche un simbolismo ambivalente, per esempio, se di mantello nero era simbolo della Morrigan, la terribile Signora della Battaglie.
Se di color bianco gli erano attribuite nobiltà, splendore, eroismo e potenza, da cui il legame con il dio Lugh, espresso anche con le celebrazioni di Lughnasadh in cui avvenivano e avvengono corse di cavalli.
Nei miti celtici rimane memoria dei nomi di questi illustri destrieri: Aonbharr dallo Splendido Manto, è cavalcato da Manannan e da Lugh.
Il Grigio di Macha (il re dei cavalli d'Irlanda) e Zoccolo Nero, possessori di un'intelligenza umana e capacità divinatorie, erano i cavalli dell'eroe Cù Chulainn.
Infine possiamo concludere con alcuni dei termini delle lingue celtiche con cui venivano chiamati i cavalli o indicate le loro varie tipologie, che ci fanno capire quanto queste sottili distinzioni siano indicazione della loro importanza nella cultura celtica:
caballos=cavallo da tiro, equos, epos=cavallo, epats=cavaliere, marca=cavallo, paraueredos=cavallo di ricambio, veredus=cavallo del messaggero.