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I giardini pensili di Babilonia

2019-08-18 19:34:12

Una delle sette meraviglie del mondo antico, mito o realtà storica?

I giardini pensili di Babilonia da sempre hanno stuzzicato l'immaginario collettivo arrivando anche in epoca moderna a influenzare un opera di Rossini, ad ispirare con uno dei suoi supposti costruttori il Nabucco di Verdi, o addirittura a comparire in famosi videogiochi di fama mondiale.

Ma riguardo a questa meraviglia del mondo antico sorgono parecchi problemi, che andremo mano a mano ad analizzare.

Per prima cosa abbiamo delle fonti antiche indirette che ci riportano la loro esistenza, costituite da autori greci e latini.

Nell'arco temporale tra il II sec. a.C. ed il I sec. d.C. abbiamo Filone di Bisanzio, Diodoro Siculo, Stradone, Giuseppe Flavio, e Curzio Rufo, che descrivono i giardini pensili di Babilonia come un capolavoro unico di straordinaria e favolosa bellezza.

Stranamente, Erodoto, che pur descrive Babilonia come una città meravigliosa, tuttavia non fa menzione dei giardini.

Però il mistero inizia a infittirsi quando andiamo ad analizzare le fonti dirette.

I Babilonesi infatti conservavano sempre la memoria delle opere notabili dei Re tramite iscrizioni celebrative, di cui per esempio, riguardo ad uno dei possibili costruttori dei giardini indicati dalla tradizione, ovvero Nabucodonosor II, abbiamo

una serie notevoli di sigilli che ci narrano delle costruzioni con cui aveva portato

a nuovo splendore Babilonia. Ma nessuno di essi fa riferimento a questa meraviglia del mondo antico.

Andando poi ad analizzare le fonti archeologiche degli scavi e degli studi sulla città mesopotamica, le teorie degli esperti sono ancor più discordanti e non ci fanno

approdare a nessuna conclusione definitiva.

Ci sono almeno tre indicazioni diverse dei giardini secondo queste teorie, da quella che facessero parte dello stesso Palazzo Meridionale, a quella che fossero collocati in una costruzione a parte, vicina ad esso, ad una terza che li situerebbe a nord di esso.

Una quarta ipotesi escluderebbe addirittura che i giardini si trovassero a Babilionia, dicendo invece che sarebbero da ricercarsi nell'antica Ninive.

Certo è invece che Babilonia fosse fornita di un imponente impianto di irrigazione che, attraverso di condutture sotterranee, portava l'acqua dell'Eufrate fino a delle vasche di raccolta. Con un sistema di ruote e di anfore di terracotta l'acqua veniva portata fino a delle cisterne poste in alto, da cui veniva distribuita a caduta sfruttando il dislivello.


Tracce profonde dell'esistenza dei giardini pensili di Babilonia sono invece arrivate fino a noi da quelli che ne sono stati indicati come gli artefici secondo la tradizione.

La leggendaria Regina Semiramide, identificata con l'assira Samuramat, moglie di Adad V (IX sec. a.C.) sarebbe indicata da una parte di queste voci come la sua ideatrice. Questa sovrana era ritenuta dai Greci come una governante di grandi capacità e fama, ma dalla tradizione biblica e da quella medievale invece era raffigurata come un incarnazione di depravazione e malvagità.

Un'altra ideatrice dei giardini pensili è invece considerata Amytis, la principessa persiana figlia di Serse I. Secondo questa versione Amytis convinse suo marito Nabucodonosor II a costruire la meravigliosa opera, per allontanare la nostalgia della sua rigogliosa terra di nascita.

A questa visione romantica, della principessa persiana che trascorre ore liete, circondata da un giardino che non aveva uguali, si unisce la narrazione che raccontava che sulle sue terrazze ogni giorno nascessero nuove rose, nonostante il clima arido che attorniava Babilonia.

Chissà se le ricerche degli archeologi di daranno mai una risposta definitiva, ma quello che si può trarre da queste notizie frammentarie e discordanti è che, se il mito di questa meraviglia del mondo antico si è radicato così profondamente da arrivare fino a noi, in un modo o nell'altro un fondo di verità ci dev'essere.

IMMAGINE 1: pubblico dominio

https://it.wikipedia.org/wiki/Alessandro_Magno#/media/File:Hanging_Gardens_of_Babylon.jpg


IMMAGINE 3: pubblico dominio

https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Hanging_Gardens_of_Babylon_by_Ferdinand_Knab_(1886).png

{{PD-US}} – U.S. work public domain in the U.S. for unspecified reason but presumably because it was published in the U.S. before 1924.

by Christian Biasi