Sono un Maestro pizzaiolo la mia passione vorrei trasmetterla e metterla a disposizione

La pizza ha conquistato tutto il mondo, ed anche quello del cinema, sono molti i film in cui la pizza svolge un ruolo da protagonista, dai classici del cinema italiano ai moderni film americani, forse da questo forte legame il maestro pizzaiolo Fabio Sociani e sua moglie Tatiana hanno preso spunto per scegliere il nome della loro pizzeria, chiamata “Ciak Che Pizza”. Fabio, nato a Roma il 16 Maggio del 1971, intraprende il suo lungo percorso nel mondo della pizza all’età di 25 anni, quando in cerca di un’occupazione trova un impiego come aiuto pizzaiolo presso un ristorante-pizzeria della capitale. Già dal primo giorno di lavoro, Fabio s’innamora, inaspettatamente, di questa professione, pertanto impiega il massimo impegno per apprendere gli insegnamenti fornitigli dal primo pizzaiolo. Al lavoro serale in pizzeria, Fabio congiunge lo studio teorico della materia, frequentando un corso per pizzaiolo accreditato dalla Regione Lazio. Dopo circa un anno di studio intenso e duro lavoro, Fabio decide di mettersi in proprio, ottenendo la gestione di diversi locali nella provincia di Roma. Per diversi anni Fabio accresce la sua esperienza da pizzaiolo e da gestore dei locali, acquisendo notorietà nell’ambiente. Il matrimonio con Tatiana e la nascita di sua figlia Lara, danno nuovo entusiasmo a Fabio, che spinto anche dalla voglia di costruire qualcosa d’importante con sua moglie, decide di aprire una sua pizzeria, è così che nasce a Fonte Nuova, in provincia di Roma, la pizzeria “Ciak Che Pizza”. Nel 2016, spinto dalla voglia di far conoscere il suo prodotto, Fabio s’iscrive al trofeo Pizze Stellate, organizzato da “Grandi Molini Italiani”, venendo selezionato per partecipare alla fase finale della competizione. L’esperienza fatta, lo invoglia a confrontarsi continuamente con i suoi colleghi, pertanto partecipa a diverse competizioni, tra cui al trofeo “Pizza Da Oscar”, al campionato toscano di Firenze, al trofeo “Pizza Alla Castagna” a Segni in provincia di Roma, dove si classifica secondo nella categoria a squadre. Fabio ha una considerazione talmente positiva delle competizioni tra pizzaioli, da decidere di organizzarne una lui stesso, nel 2018 va in scena la prima edizione del “Trofeo Internazionale Ciak Che Pizza”, un grande successo per gli amanti della pizza, a cui hanno partecipato oltre 70 pizzaioli provenienti da ogni parte d’Europa. Per poter trasmettere la sua passione e le sue conoscenze a tutti quelli che hanno intenzione di praticare la professione del pizzaiolo, Fabio ha seguito un corso per istruttore pizzaiolo presso l’associazione “Mani In Pasta”, tenuto dal maestro Marco Manzi. Nella sua pizzeria Fabio lavora con farine poco raffinate ed alternative, come la tipo 1, la farina ai cereali, tibetana, moringa e canapa. Idrata l’impasto dal 65% al 70%, variando la temperatura dell’acqua in relazione a quelle dell’ambiente e della farina, ottenendo sempre un impasto sui 24°C. Il tempo di maturazione minimo è di 48 ore, la cottura avviene in un forno elettrico, infine per la farcitura Fabio seleziona solo ingredienti di alta qualità, così da offrire sempre un prodotto eccellente. Il menù della pizzeria di Fabio è un omaggio al cinema, infatti alle pizze gli viene dato il nome di attori famosi. Le più richieste sono la “Ciak” e la “Scamarcio”, la prima con mozzarella, chiodini, porcini, pomodoro Pachino, tartufo, rucola e bufala; la seconda è farcita con mozzarella, porcini, ‘nduja e stracchino. Fabio lavora ogni giorno con passione e umiltà, consapevole di poter dare ancora tanto al mondo della pizza, continuando ad insegnare quest’arte ai più giovani, inoltre sta organizzando una seconda edizione del “Trofeo Internazionale Ciak Che Pizza”, creando un momento d’aggregazione tra i pizzaioli, in cui scambiare pareri sul mestiere più bello del mondo. Pensiero “Il mondo della pizza è fantastico, la pizza è un’arte da tramandare ai giovani con umiltà e professionalità. Se ami il lavoro che fai, non lavorerai nemmeno un giorno nella tua vita.”