Silvia Simona Biolcati Rinaldi

oggi niente tacchi. Con i jeans e un paio di scarpe comode puoi andare ovunque. Salgo in macchina,giro la chiave e già assaporo il gusto del viaggio che non so ancora dove mi porterà. Abbasso i finestrini perché devo sentire il vento soffiarmi dentro, e indosso gli occhiali per non vedere il mio sguardo riflesso. In fondo col pedale, in fondo con la musica, in fondo coi battiti. Poi qualcosa attira la mia attenzione accosto e comincio a scattare foto ai paesaggi che il sole disegna con l aiuto di questa giornata ventosa e la musica è ancora li, altissima, che fa da sottofondo ai miei pensieri. Ed è proprio in questo momento di estasi, in cui sono intrappolata tra natura e sensazioni che i pensieri si fanno più chiari, più distesi, si allungano languidamente dentro i meandri più nascosti del mio cervello portando calore e tranquillità. Risalgo in macchina e inizio a guidare con calma. Catturo ogni colore ed ogni sfumatura di azzurro e mentre continuo il mio viaggio senza destinazione mi rendo conto che quella che per molti è noia e solitudine per altri è solo libertà! #SilviaSimonaBiolcatiRinaldi

Silvia Simona Biolcati Rinaldi

LA MALATTIA DEL PENSARE Molto spesso il tuo cervello decide di farsi i cazzi suoi pensando a sette milioni di cose contemporaneamente per la felicità del tuo sistema nervoso. Il problema più grosso è che questa pratica allegra della tua mente non si ferma mai nemmeno di notte. Praticamente si crea un vortice di pensieri che per una strana inerzia risucchia tutto come un buco nero. Spesso pensi talmente tanto che il tuo corpo è costretto a mandarti un attacco di panico per farti smettere. Ho fatto alcune semplici ricerche per concludere che, se in Italia questa pratica del nostro cervello è considerata una vera e propria patologia dannosa e controproducente, all'estero hanno dichiarato invece di recente che il sovraffollamento di pensieri è un 'superpotere', dal momento che ti permette di scomporre un problema, analizzarlo, valutarlo, approfondirlo per trovare poi la soluzione perfetta. In pratica secondo loro chi soffre di overthinking sarebbe una macchina infallibile in grado di risolvere i problemi. Quello che non ha considerato chi ha realizzato questa brillante deduzione (perché evidentemente non ha idea di cosa significhi realmente avere questo grattacapo) è che non sempre per ogni problema esiste una soluzione e quindi se una mente dinamica e iperattiva elabora dati in modo continuativo e sistematico senza rallentare mai nemmeno davanti ad un vicolo cieco, quando una via di uscita non c'è il tuo cervello diventa una specie di computer impazzito per il quale l'unica opzione sarebbe farsi il segno della Croce e riavviare il sistema. Questo è il motivo per il quale, quando le cose normalmente si risolvono e non accade il peggio come avevi pensato, il cervello ti rilascia quella dose di sollievo che è come una droga e che è il motivo vero della tua dipendenza dai pensieri. Pensare è solo il tuo modo per cercare di evitare il dolore, ma è anche il modo migliore per farcisi un bel bagno dentro. È un cane che si morde la coda e purtroppo so perfettamente quel che dico affermando che, fissando nel vostro cervello quest'ultima immagine, chi ha 'la malattia del pensare' anche stanotte non chiuderà occhio. ...... Buonanotte, Silvia

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Silvia Simona Biolcati Rinaldi

Odio le persone che ti circondano e che ti riempiono di elogi e complimenti gratuiti, mentre dietro alle spalle vorrebbero vederti costantemente col culo per terra, ti dicono che sei una persona che vale pensando che basti la loro insignificante etichetta appiccicata addosso per salire in graduatoria nella tua scala di considerazione, senza sapere che nella tua scala tutti partono dallo stesso punto e mano mano in seguito ad ogni loro azione, cominciano a scendere. Sono le stesse persone che quando capiscono che ti viene concessa dalla fortuna o dal destino una piccola, piccolissima cosa in cambio, in premio forse, alla tua dedizione ed al tuo essere testardo e tenace verso le difficoltà, ti sputtanano con i loro finti amici cercando di dipingerti come un opportunista e dimenticandosi di tutta la strada che, loro sanno benissimo, hai fatto prima DA SOLA e SENZA MAI TIRARTI INDIETRO nemmeno davanti a sfide che tutti gli altri si sentivano troppo grandi ed importanti, troppo "arrivati" per poterle accettare e cercando di farti passare per quella che non sei. Ho capito che la gente perdona gli assassini e i ladri, perdona i traditori, i bugiardi. L'unica cosa che non riuscirà mai a perdonarti è la capacità di andare incontro alle difficoltà e riuscire in qualche modo ad uscirne sempre in piedi nascondendo meglio degli altri le ferite ed i lividi, facendo finta che la tempesta attraversandoti non ti ha nemmeno spettinata. A tutti loro dedico il mio sorriso ed il mio più sincero vaffanculo...col cuore, Silvia.

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