Ferruccio Galvagno
ADOPERARE LA QUARANTENA PER FARE UN CHECK UP DELLA NOSTRA ATTIVITA'. Avete mai pensato che spesso nello svolgimento delle nostre attività lavorative siamo guidati dal pilota automatico delle nostre abitudini? E che queste abitudini le abbiamo realizzate e consolidate quando il mondo era completamente differente da come è oggi? Un esempio calzante è un aneddoto di un maestro di danza che in una riunione importante in cui gli si presentavano interessanti opportunità di lavoro è arrivato senza un biglietto da visita, senza una preparazione particolare. Questo perchè? Semplicemente per il fatto che egli aveva cominciato la sua attività di insegnante trasformando la sua passione di ballerino senza avere più dedicato molto tempo a come programmare il proprio lavoro, la propria attività professionale in base ai tempi che cambiano. Un altro esempio, molto classico, è quello di gestire i profili dei social media come contenitori in cui l'attività professionale si fonde con quella privata, famigliare, del tempo libero. E questo perchè avviene? Qualcuno sarebbe portato a pensare che l'abito non fa il monaco. Ma i monaci, come le persone in divisa, vengono riconosciuti immediatamente proprio perchè il loro abito ci indica con immediatezza chi sono. "Non avrai una seconda occasione di fare una buona prima impressione" ha osservato argutamente Oscar Wilde. E allora, perchè non usare la quarantena con il tempo libero che ci ha regalato, per fare un check up della nostra attività lavorativa? Perche non mettere nero su bianco tutte quelle cose che ci si siamo detti mille volte di volere fare e che non abbiamo fatto accampando la scusa della mancanza di tempo? Ricordiamo che l'apprendimento, come il miglioramento di noi stessi e delle cose che facciamo, passa attraverso le seguenti quattro fasi: 1) Inconsapevolezza, non so di non sapere, non so di avere un problema; 2) Consapevolezza di ciò che manca, e comincio a cercare le soluzioni; 3) Consapevolezza che esistono soluzioni ed inizio ad applicarle. 4) Inconsapevolezza dell'uso delle soluzioni (creazione di una abitudine) in quanto sono diventate modalità operative automatiche.. Allora che aspettiamo? Facciamo sì che sia oggi il primo giorno della nostra nuova vita professionale, quello in cui portiamo all'attenzione della nostra consapevolezza, ciò che ci manca in maniera che possiamo presto passare ai passaggi successivi. Vi auguro il meglio. Io vi aspetto qui, con suggerimenti, dirette video, webinar e tutto ciò che può servire per fare evolvere, attraverso il successo di ognuno, la comunità della danza italiana. SI BALLA!
Ferruccio Galvagno
PAURA ED ANGOSCIA PER IL FUTURO CONTRO MIGLIORAMENTO PERSONALE. Molte persone oggi, seguendo i media, parlano del futuro affermando pensieri di paura, pessimismo, angoscia. A questa tendenza non fanno eccezioni gli insegnanti di DANZA SPORTIVA i quali, essendo lavoratori autonomi, non godono di tutele, non hanno stipendio garantito, non hanno reti di protezione. Per cui, nel modello standard della realtà, quello che ci convince che vi sia una realtà là fuori ed un noi separati ed in balia della sorte qui, la cosa potrebbe essere ragionevole. La domanda che però tutti dovremmo porci, ed a maggiore ragione lo dovrebbero fare persone dal cui stato d'animo dipende anche la loro professione, è come possiamo girare le vele per fare in maniera che questa enorme, inaspettata, sconfinata crisi del'umanità possa portarmi qualcosa di buono? E la risposta spesso è usando il tempo, quel tempo che lavorando spesso non abbiamo, per migliorare noi stessi. Nell'ambito delle professioni in realtà la crisi è iniziata da oltre dieci anni con uno sviluppo della tecnologia di cui David House, uno dei fondatori di Intel - il colosso dei processori dei pc -, ci ha parlato spiegando la Legge di Moore che sostiene che ogni diciotto mesi il sistema tecnologico attuale fa un salto quantico in termini di efficienza. Così i robot, nuovi lavori senza la necessità della nostra attenzione nascono, mentre spesso noi vogliamo rimanere ancorati a modelli che abbiamo acquisito ben prima dell'anno 2000. Allora cosa si può fare? Innanzitutto formarsi. Porsi le domande giuste. Al posto di stare a pensare a ciò che potrà non andare bene, non funzionare per il futuro, potremmo porci la regina delle domande "COSA POSSO FARE IO PER MIGLIORARE LA MIA SITUAZIONE?". In questo moto attingeremmo alle infinite possibilità della nostra mente che, posta la domanda, attiverebbe quel meccanismo chiamato attenzione selettiva nel portare alla attenzione della nostra parte consapevole, modalità e possibilità di miglioramento. Io, qui so Cam.TV, che rappresenta un sogno realizzato, un progetto prima nella mente e poi divenuto realtà, sono a portare suggerimenti, stimoli e la formazione per fare sì che, finito il riposo dovuto alla quarantena per il COVID19, si possa ripartire come prima, meglio di prima. Con amore. Ferruccio Galvagno
Ferruccio Galvagno