Sergio Rinaldi
Da oggi potete affittare le ascelle per le pubblicità
2018-08-16 14:33:32
Succede in Giappone dove un'agenzia affitta le ascelle di alcune modelle per spazi pubblicitari diversi dal solito Cercate nuovi spazi pubblicitari all’avanguardia? Un’agenzia giapponese ha scovato un nuovo luogo, decisamente inconsueto, dove promuovere prodotti e servizi: le ascelle. L’idea è di “Wakino Ad Company” che ha pensato bene di sfruttare una delle abitudini più frequenti di coloro che vivono in città e grandi metropoli: i viaggi in treno e metropolitana. Ma non solo: ha scelto di farlo anche in maniera differente dal solito. Quindi se le pubblicitàgià ci raggiungevano ovunque, dai cartelloni agli schermi, ora lo faranno anche dalle ascelle di alcune modelle. L’agenzia è specializzata proprio nell’affittare questi spazi inconsueti come alternativa, ad esempio, al volantinaggio. E non è detto che non sia un’idea vincente e persuasiva. Infatti si evita di dover consegnare alle persone i classici foglietti di carta, che generalmente fanno una brutta fine dopo soli pochi istanti, e si agisce con un’immagine singolare e d’effetto. Le ragazze si trasformano così in cartelloni itineranti che girano nelle metropolitane e sugli autobus. Il loro compito è semplicemente quello di tenere il braccio alzato per reggersi al corrimano. Per adesso non si capisce se in Giappone abbiano apprezzato la novità, certo è che la notizia è rimbalzata da una parte all’altra del mondo e quindi il primo risultato è stato raggiunto: quello di far parlare di sé. Le pubblicità che possono essere ospitate sono le più disparate. E “Wakino Ad Company” ha già un cliente che ne ha richiesto il servizio. Si tratta di un centro estetico che promuove trattamenti per la depilazione. E che, molto probabilmente, ha scelto il canale giusto per farsi conoscere. Una curiosità: waki significa proprio “ascella”. Le persone quindi diventano annunci pubblicitari, ma attenzione non solo ragazze: le candidature sono possibili anche da parte di uomini. Regola numero uno essere depilati. Il salario per modelle (e modelli) sembra aggirarsi intorno ai 77 dollari l’ora. L’obiettivo è indubbiamente quello di colpire e fare la differenza, in un mondo dove ormai siamo circondati e bombardati di pubblicità. Tanto che a volte non ce ne accorgiamo neppure. Cosa che, invece, potrebbe non accadere con la pubblicità sotto le ascelle. Ora la domanda è soltanto una: questa tendenza arriverà anche in Italia?
Sergio Rinaldi
Un test di gravidanza ha causato una catastrofe tra le rane
2018-08-16 11:14:44
Una grave epidemia sta portando alla scomparsa di numerose specie di rane e il motivo è abbastanza bizzarro C’erano una volta le rane. Questi anfibi sono decisamente in pericolo, ma solo negli ultimi anni la comunità scientifica si è accorta del vero motivo della catastrofe. Negli anni ’80 già qualcuno aveva lanciato l’allarme: le rane stavano scomparendo dal mondo. Le prime reazioni degli scienziati sono state quelle di rassicurare tutti quanti, consigliando di non arrivare a conclusioni affrettate. «Non fatevi prendere dal panico, abbiamo bisogno delle statistiche per dimostrarlo, tutte le popolazioni hanno fluttuazioni naturali nel tempo». Queste le frasi che in genere erano dette ai dottori che provavano a sollevare la questione nelle sedi di competenza. È stato solo nel 1990, durante il Congresso mondiale di erpetologia (così si chiama lo studio dei rettili e degli anfibi), che è stato lanciato l’allarme: le rane erano scomparse, non si trovavano più da nessuna parte. Come mai? La cosiddetta “crisi delle rane” è iniziata molti decenni fa, negli anni ’70. Questi anfibi, infatti, hanno iniziato di punto in bianco a sparire dai fiumi, dalle paludi e dalle foreste del mondo. Il motivo è stato individuato in un fungo mortale per le rane: il Batrachochytrium dendrobatidis, anche conosciuto come “chytrid”. Questo compromette il funzionamento della pelle della rana, facendola ammalare. Il decorso della malattia è così veloce che intere popolazioni sono scomparse nel giro di una notte. Jamie Voyles, professoressa all’Università del Nevada, ha raccontato che negli anni ’70 è stato devastante vedere come le rane avevano iniziato a scomparire. «È stato scioccante osservare la diffusione della malattia in tempo reale quindici anni fa. A Panama i gracidii nella foresta pluviale erano assordanti e rumorosi per via dei versi degli anfibi. La loro abbondanza era incredibile; non si poteva nemmeno camminare attraverso la foresta senza preoccuparsi di calpestarli. L’estate successiva erano scomparsi». Sono state circa duecento le specie di rane cancellate a causa di questo fungo. Gli scienziati hanno iniziato a studiare questo fungo, cercando di capire da dove potesse venire. Si ritiene che si sia diffuso nel mondo a causa del commercio internazionale della rana africana artigliata Xenopus laevis, usata come test di gravidanza negli anni ’50 e ’60. Per capire se una donna era incinta, i medici iniettavano negli esemplari femminili la sua urina: se c’era un feto, la rana produceva poco dopo un grappolo di sfere millimetriche bianche e nere. La scoperta era stata fatta in Africa dal dottor Lancelot Hogben, che ha deciso di portare con sé queste rane, facendole diffondere nel mondo. Peccato che queste fossero portatrici del fungo mortale: loro erano immuni, le altre specie no. Come fermare l’epidemia? Gli scienziati ci stanno ancora lavorando. La buona notizia però è che le rane sembra stiano sviluppando gli anticorpi per il fungo.
Sergio Rinaldi
Il titolo di Atlantia crolla in Borsa, Piazza Affari negativa
2018-08-16 11:01:00