
Founder Junior
L’obiettivo di un copywriter: eliminare le “parole di plastica”
Se vuoi diventare un copywriter competente e professionale devi conoscere le espressioni e i termini che andrebbero accuratamente evitati quando scrivi, quelli che in gergo tecnico vengono chiamate “parole di plastica”. Queste inquinano la lingua italiana e minacciano l’efficienza della comunicazione, e nello specifico sono: formule astratte, aggettivi inflazionati, strafalcioni, tormentoni.

Comunicazione efficace e corretta
Ogni copywriter e scrittore dovrebbe utilizzare la lingua italiana in maniera delicata e “umanamente corretta”. Le parole rappresentano uno strumento potente, e quindi vanno scelte sempre accuratamente. Creare un testo pieno di formule astratte o banalità già scritte da altri o sentite altrove è ciò che ogni bravo copywriter dovrebbe evitare come la peste. Anche utilizzare aggettivi o frasi troppo sofisticati o altisonanti per darsi un tono è un comportamento che non ripaga affatto, anzi alla lunga penalizza.
Per fare un esempio: la definizione di “azienda leader del settore” è ormai superata. Per colpire il lettore e risvegliare il suo interesse bisogna essere semplici, diretti, e soprattutto “avere qualcosa” di concreto da raccontare. Altra formula “statica” che vuol dire tutto ma non dice niente è “offre un servizio a 360°”. Se a leggere il messaggio è una persona accorta ed esigente, di sicuro si chiederà quali sono i servizi offerti nello specifico.
Le parole di plastica da evitare
Penso che una lista di frasi fatte, tormentoni ed espressioni standard possa servire ad un copywriter che voglia conoscere ciò che è meglio NON SCRIVERE. Fermo restando che, se nello scrivere si incappa in una di queste parole di plastica non crolla certo il mondo (tutti ci caschiamo, prima o poi, soprattutto nella lingua parlata).
Detto questo: è un raccordo tra una frase e la successiva, ma non ha utilità e può essere eliminato senza alcuna remora;
Senza soluzione di continuità: un’intera frase per dire semplicemente, non interrotto.
Chiavi in mano: si tende ad usare questo modo con riferimento non solo ad un veicolo, ma anche a servizi di vario tipo (ma è un uso improprio);
Ne vogliamo parlare? Ma anche no: a pensarci bene, è un modo di dire del tutto inutile che scritto è ancora più insignificante!
Spalmare: il verbo viene ormai riferito a qualsiasi cosa, anche alle persone. Meglio evitarlo del tutto, che ne dici?
A essere sinceri: un’espressione così genera il dubbio nel lettore che, fino ad allora, si stavano raccontando frottole;
Pesante come un macigno: il cui peso, ovviamente, non è determinabile;
A stretto giro: un’espressione fuorviante, conviene accennare ad una data anche approssimativa;
Aggettivi stereotipati da evitare
Attenzione a non utilizzare queste formule, ormai statiche e troppo condivise, che non servono a rendere un testo più efficace (anzi, lo indeboliscono parecchio). 1) Cambiamento epocale; 2) Persona solare; 3) Il prodotto è il migliore; 4) Il servizio è rivoluzionario; 5) L’azienda è innovativa; 6) Il malessere è diffuso; 7) Il voto è utile; 8) La formazione è interdisciplinare; 9) La presa di posizione è netta; 10) Il modo è efficace.