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Il latino serve ancora a scuola: tutta la bellezza di una lingua “inutile”

26/01/2020, 13:19

Ho studiato al Liceo Classico, ed il latino era una materia scolastica fondamentale. Devo ammettere che fare le versioni e studiare la grammatica a volte era faticoso, ma quando si trattava di letteratura, bè, ne ero a dir poco affascinata.

Oggi com’è la situazione? Molti osano dire che studiare latino è una fatica inutile, e che questa materia non ha più motivo di essere inserita tra i programmi scolastici.

Non la pensa così Nicola Gardini, insegnante di letteratura italiana ad Oxford, che in suo recente saggio intitolato “Viva il latino” sostiene in maniera appassionata che il latino non è affatto inutile o più faticoso rispetto ad altre materie. E’ la lingua che contraddistingue la nostra storia, quella di una civiltà a cui apparteniamo, e da cui bisogna partire per dare senso alla nostra identità di italiani.

Alcuni ritengono che la lingua di Cicerone è ormai inutile, e come tale debba essere eliminata dai programmi ministeriali. A tal proposito, Gardini si limita semplicemente a rispondere che: il latino è lo strumento espressivo che è servito e serve tuttora a fare di noi quello che siamo”.

Ma come facciamo a passare sopra a secoli di storia di pensiero e letteratura latina, in cui Lucrezio ha analizzato la materia del mondo, il poeta Properzio ha raccontato l’amore e il sentimento in vari modi, Cesare ha affermato l’universale capacità di ogni uomo di modificare la realtà utilizzando la ragione. Non dimentichiamo, inoltre, che alcuni poemi che hanno fatto la storia della letteratura di tutti i tempi sono scritti in latino, come l’Eneide di Virgilio.

Io sono una grande sostenitrice della bellezza di questa lingua “inutile” e antica, che ho rivalutato a pieno dopo aver dismesso i panni di studentessa. E voi cosa ne pensate, #Camers?