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Come i microrganismi riescono a sopravvivere in microscopiche goccioline d’acqua sulle foglie

16/10/2019, 05:01

Le microscopiche gocce d’acqua sulla superficie delle foglie danno rifugio ai batteri che altrimenti morirebbero durante le lunghe giornate secche. Comprendere il meccanismo di sopravvivenza di questi batteri aiuta la sopravvivenza del miocrobioma delle piante.

Il microbioma delle foglie

Sulla superficie di una foglia di una pianta ci sono in media circa 10 milioni di microrganismi che contribuiscono alla salute e al funzionamento quotidiano della pianta.


 A prima vista le foglie possono sembrare completamente secche durante il giorno, ma in realtà sono spesso coperte da un film liquido sottile o da goccioline d’acqua di dimensioni micrometriche che sono invisibili ad occhio nudo.

I batteri aggregati sopravvivono meglio

A occhio nudo le superfici possono sembrare secche, ma in realtà sotto un microscopio  cellule batteriche singole o aggregate sono schermate in minuscole goccioline.

Attorno agli aggregati di più cellule si formano  goccioline più grandi, mentre attorno alle cellule singole solo minuscole gocce di acqua.

Queste goccioline igroscopiche, come gli aerosol, si formano prevalentemente dall'umidità dall'atmosfera.


Le cellule batteriche possono sopravvivere all'interno di queste goccioline per più di 24 ore e i tassi di sopravvivenza erano molto più alti per batteri aggregati in gocce più grandi.

Queste conoscenze sono  importanti per l'agricoltura, perché alcune pratiche umane potrebbero inavvertitamente interferire con questo meccanismo di sopravvivenza batterica, mettendo in pericolo la salute delle colture e la vegetazione naturale.

Tali strategie di sopravvivenza batterica non si limitano soltanto alle superfici fogliari: l'umidità microscopica simile si verifica anche nel suolo, nell'ambiente edificato, sulla pelle umana e animale e potenzialmente anche in sistemi extraterrestri in cui le condizioni lo consentano.