Salvatore Galluzzo

Cosa significano tanti terremoti?

2019-08-08 10:53:10

La stragrande maggioranza sono terremoti molto piccoli che la gente non ha avvertito. Solo tre o quattrocento dei circa 45mila terremoti registrati nel 2017 hanno avuto magnitudo 3 o superiore a 3, cioè avvertiti dalla popolazione che si trovava in prossimità dell’epicentro.

Il numero di terremoti che annualmente si verificano nel territorio nazionale non è un parametro particolarmente rilevante. La stragrande maggioranza sono terremoti molto piccoli che la gente non ha avvertito. Solo tre o quattrocento dei circa 45mila terremoti registrati nel 2017 hanno avuto magnitudo 3 o superiore a 3, cioè avvertiti dalla popolazione che si trovava in prossimità dell’epicentro.

Il tempo: unità senza senso

Anche considerare l’anno come intervallo di tempo per analizzare l’andamento della sismicità non è fisicamente sensato. Le cause ultime dell’attività sismica risiedono nella dinamica interna del Pianeta che procedono con tempi lentissimi: l’osservazione di eventuali variazioni significative nell’attività sismicarichiederebbe in linea di principio misure e dati di secoli se non di millenni. Solo da pochi decenni nella Terra esistono reti sismiche organizzate che registrano la quasi totalità dell’attività sismica. La nostra Rete Sismica Nazionale funziona in maniera sufficientemente ottimale più o meno dagli anni ‘90.

Terremoto l'Aquila (Agf) 


Il fatto che terremoti forti, anche se non fortissimi, come per esempio Colfiorito del 1997, L’Aquila del 2009, Emilia del 2012 e Amatrice del 2016 siano seguiti da migliaia di scosse non deve meravigliare. È sempre stato così e sarà sempre così. Probabilmente il terremoto dell’Irpinia fu seguito anch’esso da molte decine di migliaia di scosse come sicuramente accadde per il terremoto del Friuli del 1976.

All’epoca però non esistevano reti adeguate e solo poche scosse, in genere superiori a magnitudo 4, venivano adeguatamente registrate. Quindi, apparentemente, quelle che i giornalisti hanno ormai stabilito di chiamare scosse di assestamento, risultavano estremamente poco numerose rispetto a quanto si registra oggigiorno.

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