Rosa Borgia

Arte & Intrattenimento

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Avete fatto caso alla data di oggi? 18/7/18

18/07/2018, 13:02

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Parmigiana vegetariana light: la ricetta con il tofu

17/07/2018, 22:08

La parmigiana di tofu con pomodoro, capperi e aromi è un’idea alternativa e leggera alla classica parmigiana di melanzane fritte. Questo piatto a base di tofu può essere servito sia come secondo sia come piatto unico per un pranzo o una cena in famiglia. Ecco la ricetta. Ingredienti per la ricetta della parmigiana di tofu (per 2 persone) 2 panetti di tofu 1 barattolo di passata di pomodoro pane grattugiato q.b. 1 peperoncino fresco basilico q.b. capperi q.b. olio extravergine di oliva q.b. DIFFICOLTA’: 1 | TEMPO DI COTTURA: 25′ | TEMPO DI PREPARAZIONE: 30′ Preparazione della parmigiana senza formaggio Asciugate i panetti di tofu e tagliateli a metà. Spennellate il tofu con olio di oliva e passatelo nel pane grattugiato, premete bene in modo di far aderire il pane al tofu e adagiate i panetti su di una teglia foderata con carta da forno. Adagiate il tofu impanato su di una teglia foderata con carta da forno e infornate in forno già caldo a 180°C per 15 minuti avendo cura di girare il tofu a metà cottura. Nel frattempo fate cuocere la passata di pomodoro con peperoncino, olio, basilico e capperi in un tegame e a fiamma bassa. Prendete il tofu ormai cotto e passate alla composizione della parmigiana. Prendete una pirofila, versate sul fondo di una pirofila un paio di cucchiai di passata di pomodoro. Coprite con il tofu e fate un altro strato di pomodoro. Fate un altro strato in modo da terminare gli ingredienti a vostra disposizione, spolverate con formaggio vegetale grattugiato e infornate in forno a 180°C per 10 minuti. A cottura ultimata togliete dal forno e servite. Un’idea in più: potete alternare gli strati di tofu impanato con fettine di zucchine o melanzane grigliate. Buon appetito!

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Un’idea per il reddito di cittadinanza? Studiare il modello Sixthcontinent

17/07/2018, 21:14

Da qualche giorno si parla di una proposta che, secondo alcuni, potrebbe in qualche modo rappresentare una svolta per la questione del “ reddito di cittadinanza”, una delle priorità del programma dei 5s, ma di non facile attuazione dal punto di vista della sostenibilità economica. Invece di erogare un contributo a fondo perduto, infatti, con questo sistema si avrebbe una redistribuzione di reddito sotto forma di aumento del potere di acquisto dei cittadini in difficoltà economica. Questo metodo, infatti, consisterebbe nell’utilizzo di una carta ricaricabile elettronica prepagata emessa dallo Stato.Ogni volta che questa card viene utilizzata per pagare un qualsiasi acquisto di beni e/o servizi, tramite i canali di pagamento tracciabili come il circuito POS, il cellulare o computer, il potere d’acquisto moltiplica del 40% ottenendo così, un Plus in denaro elettronico da poter spendere “con totale copertura finanziaria”. In primo luogo, questo bonus (che, come si è detto è utilizzabile solo se speso e non risparmiato) genererebbe reddito per i venditori a cui sia rivolgerebbero gli acquisti dei beneficiari del Plus, e questi venditori, spenderebbero a loro volta questo reddito o per acquisti da fornitori o per spese in beni di consumo, i destinatari dei loro acquisti, a loro volta, spenderebbero il loro reddito per i loro acquisti, e così via per ondate successive. Lo schema ricalca quello del “moltiplicatore keynesiano” del reddito (e così viene spiegato anche negli esempi riportati nel filmato), anche se l’ammontare complessivo dell’effetto moltiplicativo del reddito indotto dal “Plus” sarà più piccolo di quello del moltiplicatore keynesiano del reddito semplificato e sarà invece, più verosimilmente, vicino a quello dei “moltiplicatori” di politica fiscale che caratterizzano i macromodelli previsivi utilizzati dalla BCE e dai centri di ricerca. In ogni caso, l’effetto moltiplicativo del reddito generato dal Plus sarebbe molto forte e in grado di generare un significativo effetto di aumento della domanda aggregata, favorendo la ripresa e generando un flusso di imposte IVA sulle transazioni ed imposte sul reddito dei venditori, create dalla spesa aggiuntiva dal “Plus”, (il 40% del denaro che il cittadino può spendere in più anche “senza averlo”). Il fatto interessante e, per certi versi, sorprendente, è che la proposta del “reddito EuroPlus”, non solo funzionerebbe, se fosse fatta propria dal Governo, ma darebbe anche risultati più incisivi e più equi, sul piano sociale, di varie misure prese dal Governo. Questa proposta, supera infatti l’esame di una lettura attenta e precisa delle sue implicazioni macroeconomiche e di finanza pubblica. Va da se’ che un modello simile crea un effetto volano sull’economia, risolvendo il problema delle coperture finanziarie. Perché il semplice reddito di cittadinanza, come inserito nel programma dei 5 stelle, distribuito a “pioggia” a chi non lavora e non ha reddito, non sarebbe necessariamente ed automaticamente immesso nel circuito produttivo, potendo in alcuni casi restare fermo nelle tasche di chi lo riceve. Inoltre con questo sistema di reddito digitale, si supererebbero anche i dubbi di chi, anche all interno della stessa maggioranza, come Salvini, vede nel reddito di cittadinanza una sorta di sussidio assistenziale. Molti però potrebbero obiettare che il sistema sarebbe di difficile attuazione, non essendo ancora stato testato. Invece su questo punto bisogna fare un distinguo, perché proprio in Italia, già esiste un’Azienda privata che adotta questo rivoluzionario sistema di reddito di cittadinanza digitale da due anni. Si chiama Sixthcontinent, una piattaforma di ecommerce, che grazie ad un elaborato sistema di algoritmi e’ riuscita a creare un circolo virtuoso fra utenti ed aziende che aderiscono, che permette ai cittadini di avere piu’ crediti da spendere per i propri acquisti e alle aziende di avere incrementi di fatturato importanti, generati dagli stessi utenti. Il sistema e’ stato gia’ testato, come dicevamo e vede ad oggi la presenza di oltre 3000 aziende e 45000 ute

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