Rosa Borgia

Arte & Intrattenimento

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Chi trova un tesoro lo condivide con un amico

11/12/2018, 13:55

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A 314 metri sul vuoto,l’incredibile terrazza di vetro sul tetto della Thailandia

11/12/2018, 00:08

Chi ha il coraggio di camminare a 314 metri d'altezza sulla strada più trafficata di Bangkok? L'edificio più alto della Thailandia, il King Power Mahanakhon, ha inaugurato una torre di osservazione a 360 gradi sulla città e una incredibile terrazza con pavimento di vetro. Dai scintillanti tetti dorati di Wat Pho e del Grand Palace ai lussureggianti alberi di Bangkrachao lungo le rive del fiume Chao Phraya, in una giornata limpida si potranno ammirare tutte le attrazioni di Bangkok direttamente.

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Perchè cadono gli alberi di Messina? La risposta dell’esperto

10/12/2018, 23:04

Da qualche mese a questa parte il numero di alberi che cadono a Messina sembra essere aumentato considerevolmente, tanto da far parlare di una vera emergenza alberi in città. Per capire il perché di questo fenomeno abbiamo chiesto spiegazioni a un esperto del settore, il dottor agronomo Stefano Salvo, presidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della nostra provincia.Interrogato sulla questione, il dott. Salvo ha fornito una breve panoramica sullo stato di salute del patrimonio arboreo cittadino – fatto di tigli, platani, robinie, aranci amari, ecc. –, sulla sua composizione e sulla sua storia, chiarendo le ragioni dei crolli che ormai si verificano sempre più di frequente.«Messina – ha raccontato – vantava in passato giardinieri eccellenti. Il verde urbano della nostra città era invidiato perché variegato, ordinato e curato. Curato da professionisti del settore, persone alle dipendenze del Comune che si occupavano esclusivamente del verde. Nel corso degli anni, però, questi giardinieri sono andati in pensione e non sono stati rimpiazzati. Il lavoro che svolgevano è stato affidato a cooperative».Si è arrivati, ha spiegato il dott. Salvo, ad avere alle dipendenze di Palazzo Zanca un solo perito agrario, che però è andato in pensione dieci anni fa, mentre le città metropolitane di Palermo e Catania potevano contare all’interno dei loro municipi su diverse figure professionali di questo tipo.Questo cosa ha comportato? «I lavori sul verde pubblico sono stati affidati a ditte o cooperative, a tecnici e agronomi esterni, ma per periodi limitati – ha chiarito Stefano Salvo. È mancata sostanzialmente una pianificazione, una continuità che avrebbe consentito di realizzare interventi mirati e una programmazione sul lungo periodo. Di conseguenza, il nostro patrimonio arboreo non ha avuto le cure adeguate, molte piante sono state messe a dimora nei posti sbagliati, senza un criterio razionale che tenesse conto delle condizioni climatiche, delle necessità delle diverse specie, oltre che della popolazione stessa».Qualche anno fa, però, nel 2005, il Comune, a seguito delle numerose richieste di risarcimento per i danni causati dal crollo di rami e piante, ha richiesto l’ausilio dell’Ordine per fare un censimento del patrimonio arboreo cittadino. Tre professionisti, i dottori Sebastiano Calderone, Stefano Salvo e Saverio Tignino hanno lavorato in collaborazione con ATO 3 per effettuare delle verifiche fitostatiche sulle alberate ricadenti nel territorio comunale di Messina.In sostanza, gli alberi della città dello Stretto sono stati censiti e analizzati per valutarne la stabilità e, in generale, lo stato di salute: «Abbiamo utilizzato un metodo che si chiama VTA, Visual Tree Assessment, effettuata tramite un’analisi visiva e un martello di gomma che consente di valutare la staticità delle piante – ha spiegato il dott. Salvo. A seguito di questa analisi abbiamo classificato gli esemplari esaminati in base al loro stato di salute e li abbiamo catalogati in 5 classi differenti, dove la “A” includeva tutte le piante sane, mentre la “D” quelle con difetti morfologici e strutturali molto gravi».In quest’ultima classe – in cui erano stati inseriti molti degli alberi poi caduti nei mesi scorsi – ricadevano le piante da abbattere e rimpiazzare perché a rischio crollo. Lo studio, pubblico e consultabile al Comune, ha evidenziato anche le cosiddette “fallanze”, «alberature che nel corso degli anni sono schiantate o sono state abbattute».Terminato questo studio, durato due anni, Ato 3 ha deciso di intervenire buttando giù e sostituendo le piante malate: «Abbiamo iniziato dalla zona centrale della città, quella più trafficata e nella quale si correvano più rischi – ha raccontato il dott. agronomo Stefano Salvo. Abbiamo tolto le piante e le abbiamo sostituite tenendo conto delle vie in cui ci trovavamo, della loro importanza, dei palazzi, delle linee elettriche, e abbiamo scelto specie consone al luogo. Questo è stato fatto in diverse zone, come per esempio lungo il viale Boccetta.

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