Rosa Borgia

Arte & Intrattenimento

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Invasione di ratti bianchi nel cesenate: a centinaia avvistati sulle strade

19/01/2019, 22:24

Centinaia di topi bianchi e grigi sulle strade del Cesenate, molti finiti investiti dalle auto: si tratta di roditori di grosse dimensioni, forse non 'indigenì, la cui provenienza non è ancora chiara. A incrociarli, nei giorni scorsi, diversi automobilisti in località Capanna Guzzo. Sul posto venerdì sera sono intervenuti i Vigili del fuoco volontari di Cesenatico. «Non avevamo mai visto uno scenario del genere - hanno spiegato - È probabile che in questa zona si sia formata in breve tempo una grande e numerosa colonia di topi, che hanno trovato riparo e cibo a volontà in una piccionaia dismessa. Quando siamo arrivati la strada era invasa dai roditori. Abbiamo pulito, eseguito un lavaggio stradale e rimosso le carcasse dei grossi topi morti investiti che sono più di cento e presumibilmente dovranno essere esaminate dall'Ausl».Sul posto anche la polizia municipale di Cesena che ha allertato l'Ausl. Oltre ai problemi igienici e di salute pubblica, l'invasione preoccupa anche i proprietari di allevamenti avicoli della zona. Tra gli automobilisti che hanno segnalato il passaggio dei ratti anche la consigliera provinciale di Forlì-Cesena e consigliera comunale a Cesenatico, Lina Amormino, che venerdì sera ha filmato i ratti lungo la strada. «È già la terza sera di seguito che si vedono centinaia di topi correre lungo la via Medri - ha detto la consigliera - molti dei quali vengono investiti dalle auto e uccisi. Ho la sensazione che sia accaduto qualcosa, sembravano impazziti, si mordevano e mangiavano tra loro», forse, aggiunge, «scappavano perché colpiti da un'azione di derattizzazione o da 'disturbatorì, apparecchi che oggi sono diffusi».

Rosa Borgia

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Car-T, il superfarmaco per la lotta ai tumori arriverà in autunno

19/01/2019, 22:16

La rivoluzione è ormai alle porte anche in Italia: entro gennaio saranno somministrati a pazienti adulti con linfoma diffuso a grandi cellule B i primi trattamenti basati sull’immunoterapia Car-T, la scommessa in cui sono impegnati tutto il mondo della ricerca e l’industria internazionale del Pharma. Per la commercializzazione della terapia bisognerà attendere ancora almeno qualche mese, ma mentre fervono le trattative tra la multinazionale americana Gilead e l’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, è ai nastri di partenza l’uso compassionevole.FARMINDUSTRIA 17 gennaio 2019Il Pharma italiano in ottima salute e con la voglia di «restare». Purché il Paese lo consenta«Contiamo che la nostra terapia Car-T possa arrivare sul mercato entro l’autunno – annuncia Valentino Confalone, vice presidente e general manager di Gilead Italia – quando avremo terminato la negoziazione con il Comitato prezzi e rimborso di Aifa. Nel frattempo, stiamo lavorando perché i pazienti che hanno più urgenza possano essere trattati gratuitamente con il nostro prodotto prima che sia chiuso l’iter negoziale. Si tratta di malati che versano in condizioni disperate e che non hanno nessuna alternativa terapeutica».Le Car-T sono oggi cure salva-vita costosissime, intorno ai 250mila euro a infusione. Non solo: possono essere somministrate solo in centri accreditati e dotati di strutture e personale di altissima specialità, sia per la complessità sia per l’alta tossicità. «Dei circa 750 pazienti eleggibili alla terapia, la percentuale di guarigione è pari al 40% - spiega Paolo Corradini dell’Istituto tumori di Milano (Int) e presidente della Società italiana di Ematologia - e questo significa che se dobbiamo aspettare un anno prima di mettere la terapia in commercio, in Italia ogni mese moriranno 35-37 persone che avrebbero potuto beneficiarne». Non c’è tempo da perdere: da qui la scelta dell’uso compassionevole, che partirà proprio dall’Int. «Contiamo che il numero di trattamenti che metteremo a disposizione – continua Valentino Confalone – sia sufficiente a coprire il periodo necessario a completare il processo di rimborso. Per garantire un uso efficace delle risorse economiche che saranno messe in campo dal sistema sanitario abbiamo proposto ad Aifa una serie di meccanismi di rimborso innovativi legati ai risultati della terapia». È il cosiddetto “payment by result”, che consente allo Stato di pagare le cure solo se funzionano. Non a caso le imprese produttrici marcano stretto tutto il processo: dall’organizzazione dei centri (in Italia dovrebbero essere circa venti) che saranno indicati dalle Regioni e da Aifa, fino al risk management plan – con tanto di affiancamento nella formazione di medici, infermieri, tecnici di laboratorio e farmacisti ospedalieri - necessario per minimizzare le complicanze e gestirle adeguatamente. Non c’è da stupirsi: le Car-T sono terapie così innovative che non se ne conoscono ancora tutti gli effetti, sia nel breve che nel medio periodo.

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19/01/2019, 20:35

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