Rosa Borgia

Arte & Intrattenimento

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Su Marte 24 laghi antichissimi, 5 ospitali per la vita

30/01/2019, 13:10

Scoperte su Marte le tracce di 24 laghi antichissimi: risalgono a 3,5 miliadi di anni fa, quando il pianeta era ricco di acqua, e almeno 5 di essi hanno una composizione di minerali tale da poter ospitare forme di vita. Dopo tante ipotesi, a raccogliere la prima prova diretta dei laghi di Marte è la ricerca coordinata dall'italiano Francesco Salese, ora nell'università olandese di Utrecht. Pubblicata sul Journal of Geophysical Research-Planets, la ricerca è stata condotta in collaborazione con il gruppo di Gian Gabriele Ori, dell'Università 'Gabriele D'Annunzio' di Pescara.Dopo la scoperta del lago salato sotterraneo vicino al Polo Sud di Marte, nell'estate 2018,i nuovi dati indicano che anche l'emisfero Nord del pianeta è stato ricco di acqua. "Finora più modelli avevano ipotizzato la presenza di acqua nascosta nel sottosuolo marziano, ma adesso ne abbiamo la prima evidenza geologica", ha detto Salese all'ANSA. I dati arrivano dai satelliti Mars Express dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Mars Reconnaissance Orbiter (Mro) della Nasa. I 24 laghi del passato di Marte erano tutti molto profondi, almeno 4.000 metri, e costituiscono un'ulteriore prova di come su Marte ci fosse davvero moltissima acqua, ha osservato Salese, vincitore di una borsa europea di post-dottorato 'Marie Curie'. Forse, ha aggiunto, il grande oceano che si ritiene sia esistito sul pianeta era contemporaneo di questo grande sistema di laghi."La presenza di acqua per un lungo periodo è una condizione necessaria per l'esistenza di un'eventuale vita passata, ma da sola non sufficiente", ha osservato ancora Salese. Altre possibili spie sono i minerali, come quelli scoperti in uno dei bacini analizzati, il cratere McLaughlin: i sedimenti sul fondo di questo antichissimo lago sono ricchi di minerali compatibili con l'ipotesi della vita, come "smectiti ricche di magnesio, serpentino e minerali di ferro-idrato", ha detto il ricercatore."Per gli astrobiologi - ha aggiunto - questo significa un sito ad alta priorità". Sono infatti minerali legati a reazioni che potrebbero avere a che fare con processo all'origine della vita. Altri 14 degli antichi laghi marziani conservano le tracce di delta di fiumi, molto ben conservate. Questi depositi - ha rilevato Salese - permettono di individuare i siti ad alta priorità per la ricerca della vita, dove prodotti organici potrebbero avere avuto una alta probabilità di conservarsi".

Rosa Borgia

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Coupe du Monde de la Patisserie: sul gradino più alto la Malesia, secondo il Giappone e terza l’Italia

28/01/2019, 22:52

La Grande Dame ha eletto, ancora una volta, i suoi campioni. Sul podio del Sirha di Lione il mondo della pasticceria ha appena applaudito i nuovi anfitrioni: sul gradino più alto è salita la Malesia, secondo il Giappone e terza l’Italia. La competizione che, come racconta la sua coppa, è riuscita a sollevare la creazione di pasticceria su un piedistallo largamente aperto al mondo e alle sue mutazioni, radunando persino nazioni che non hanno nella loro cultura questa formazione verso il dessert, è stata ancora una volta un successo. E l’Italia, di nuovo, c’è l’ha fatta: nonostante il livello dei concorrenti si sia innalzato tantissimo, il team italiano più giovane di sempre composto da Andrea Restuccia, Mattia Cortinovis e Lorenzo Puca è salito ancora una volta sul podio. Del resto l’Italia del dolce, a differenza di quella della cucina, dal 1997 si è sempre posizionata tra le prime tre classificate ed è a tutti gli effetti tra i Top player della competizione. Il suo segreto? L’affiatamento e la grande collaborazione che rende unico lo spirito di questa squadra capitanata da Alessandro Dalmasso, insieme ai campioni del mondo 2015 Fabrizio Donatone, Emanuele Forcone e Francesco Boccia e con la supervisione di Iginio Massari.Ma qual è la sottile differenza che rende, tra i big, un team il migliore del mondo? «L’unica cosa che differenzia realmente i top player – commenta Forcone - è, a parere mio, il fatto di comprendere che bisogna trasformare l’allenamento in una ossessione focalizzando totalmente le proprie energie per il risultato finale. I nostri ragazzi lo hanno fatto per cinque mesi, tutti noi abbiamo dato loro il supporto necessario e siamo orgogliosi del risultato che hanno ottenuto».Una delle preparazioni del team italianoSupporto in primis dal coach Alessandro Dalmasso, il pasticcere torinese che allenò già il team per la Coupe du Monde del 2015, che conquistò il secondo posto nel 2009 e che presiede il Club della Coupe du Monde de la Pâtisserie Selezione Italia impegnata dal 2000 a selezionare, allenare e accompagnare la delegazione italiana a Lione. Supporto tecnico, morale e affiatamento sono tra i segreti di un team di successo capace di costruire un legame così forte da consentire a ognuno dei concorrenti di ragionare in modo univoco.Lo racconta il team italiano capitanato da Lorenzo Puca tra l’emozione e la tensione arrivata alle stelle durante un’esperienza di vita che resta indimenticabile: «Il momento più toccante è stato alla fine della gara, quando mancavano pochi minuti al termine e le nostre piéce sono state posizionate sul tavolo di presentazione. La difficoltà più grande? Il lavoro di squadra che è stato però anche la cosa più facile con cui convivere perché l’intesa e l’unione che è nata tra noi, anche se non avevamo mai lavorato insieme prima, è stata la nostra forza più grande. Il lavoro di uno è il lavoro di tutti, come le difficoltà e i successi: abbiamo ragionato mettendo da parte l’individualità personale e questo è stato un valore aggiunto grandissimo».Le migliori pasticcerie d’Italia 2019, è sempre eterna sfida tra Nord e Sud Ma l’edizione 2019 della Coupe du Monde de la Pâtisserie, che festeggia i 30 anni dalla sua fondazione, è stata segnata anche dal passaggio di testimone del suo fondatore, Gabriel Paillasson, che lascia la presidenza nelle mani del collega francese Philippe Rigollot. A Paillasson si deve l’ideazione del più importante evento internazionale legato al mondo della pasticceria: della competizione capace di richiamare partecipanti da tutte le nazioni coinvolgendoli nel dimostrare il loro know-how, la creatività e l’innovazione volta anche a testimoniare i cambiamenti della società in cui viviamo.Ecco perché, se i dessert al piatto come quelli al cioccolato o gli entremets alla frutta e le sculture di ghiaccio, cioccolato e zucchero saranno sempre elementi chiave di questa prova di squadra, quest’anno è stata introdotta la realizzazione di un dessert vegano che si apre proprio alle nuove richieste dei consumatori.

Rosa Borgia

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Il miglior fornaio della Sicilia è di Messina. Francesco Arena premiato da Best in Sicily 2019

28/01/2019, 22:32

Francesco Arena, classe 1976, Ambasciatore del gusto messinese, è il “Miglior Fornaio” Best in Sicily 2019. Questa mattina il giornale online di enogastronomia “Cronache di gusto” ha ufficializzato il suo nome tra i premiati del 2019. L’ambito riconoscimento, dedicato alle eccellenze del gusto e dell’ospitalità, verrà assegnato domenica 17 febbraio alle 17,30 al Teatro Massimo Bellini di Catania.Il Panificio di famiglia a Messina sforna pane da tre generazioni. Fu la nonna Teresa nel 1939 ad aprire l’attività nella città dello Stretto. Nel 1970 l’attività passò al figlio Masino che lo gestisce ancora oggi insieme al figlio Francesco. Una passione trasmessa di padre in figlio che onora il lavoro artigianale, manuale, fatto di studio e sacrifici. Per Francesco Arena il panificio, sin da bambino, è stato un parco giochi. Oggi è l’attività che riempie tutte le sue giornate e che lo porta a viaggiare molto.Incredulo, quando è squillato il telefono e ha ricevuto la notizia, Arena è rimasto in silenzio per 30 secondi, poi ha esclamato “Non ci credo”. Troppo grande è la felicità. “Questo premio arriva in un momento di crescita professionale importante – commenta a caldo il bakery chef messinese. Tanti traguardi sono stati raggiunti con sacrifici, non soltanto miei ma anche della mia famiglia, in particolare di mia moglie che, in molte occasioni, mi ha sostituito facendo anche da padre alle mie figlie. Oggi il nostro lavoro – continua Arena – non è soltanto stare chiusi nei laboratori ma anche viaggiare e confrontarsi con altri colleghi, togliendo tempo agli affetti. Un grande ringraziamento va a mio padre Masino che mi ha insegnato che nulla è dovuto e bisogna faticare per raggiungere i risultati. Credo di averlo reso un padre orgoglioso. Un ringraziamento infine va a chi mi ha aiutato ad accrescere il mio know-how, come i miei fratelli del Richemont Club e il pasticcere Lillo Freni con cui mi sono sempre confrontato perché da soli non si va da nessuna parte” – conclude Arena.

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