Rosa Borgia

Arte & Intrattenimento

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Gargarismi con acqua e sale rimedio efficace contro il raffreddore

02/02/2019, 23:08

Lavaggi nasali e gargarismi con acqua e sale sono una soluzione naturale efficace per combattere il raffreddore. A confermare quello che da tempo è ritenuto un valido “rimedio della nonna” è la University of Edinburgh, secondo la quale tali pratiche contribuirebbero anche a ridurre il rischio di contagio tra i membri della famiglia.Secondo i ricercatori scozzesi le proprietà antivirali dell’acqua salata si innescherebbero nel momento in cui il cloruro presente nel sale viene trasformato dalle cellule del corpo in acido ipocloroso, principio attivo presente anche nella candeggina. Sono stati circa 60 i volontari coinvolti nello studio attuale, denominato Edinburgh and Lothians Viral Intervention Study (ELVIS), tutti con manifestazioni sintomatiche del raffreddore. I partecipanti sono stati suddivisi in due gruppi: uno i cui membri non hanno fatto nulla contro il raffreddore e un secondo, per cui è stato previsto un trattamento a base di lavaggi nasali e gargarismi con acqua salata. Quest’ultima è stata preparata unendo 3 grammi di sale marino della Cornovaglia e 100 ml d’acqua bollente, attendendo poi che si raffreddasse prima di essere utilizzata per le procedure. Entrambi i gruppi hanno risposto a un questionario una volta trascorsi due giorni dall’avvio dello studio. Dai risultati forniti è emerso che l’utilizzo di acqua e sale ha permesso in media di guarire 1,9 giorni prima dal raffreddore, liberando completamente il naso 2,7 giorni più in fretta di chi non aveva fatto nulla. Rimedio naturale benefico anche contro l’eventuale tosse, alleviata più rapidamente (-2,4 giorni).Gli studiosi hanno valutato infine anche la contagiosità dei soggetti per i propri cari, riscontrando che coloro che avevano utilizzato l’acqua salata per lavaggi nasali e gargarismi avevano contagiato il 35% di persone. Merito anche della minore quantità di virus risultata nel loro organismo, -30% rispetto a chi non aveva fatto uso del rimedio naturale.

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Spesa di febbraio: agrumi, mele e fave contro il freddo

02/02/2019, 23:03

Il clima ancora freddo caratterizza anche febbraio, il secondo mese dell’anno, segno inequivocabile della presenza dell’inverno e del lungo cammino che ancora ci separa dalla primavera. Ma nonostante il gelo e l’allerta neve, il periodo ci proietta con la mente verso climi più miti e i primi raggi di sole. La terra dorme cullata e protetta dalle basse temperature, ma in profondità i primi germogli iniziano a farsi strada. Come per gennaio, la possibilità di fare la spesa si basa su un’offerta corposa di frutta e verdura, senza grosse variazioni, ma utile per proseguire nel percorso di depurazione che condurrà verso la prova costume. Drenare, sgonfiare e ripulire sono i mantra quotidiani, agevolati da una proposta alimentare ricca, nutriente e salutare.Il banco della verdura rimane quasi del tutto invariato, permettendo però di attingere a una vasta scelta di prodotti benefici e in grado di proteggere il corpo contro i malanni di stagione. Tante le riconferme, si segnalano carote, patate, cipolla, aglio, insalata, cipollotto, rucola, ceci, sedano, spinaci, tarassaco, cima di rapa, costa, lenticchie, valerianella e valeriana, scalogno, songino, broccoli, cavolo, cavolo cappuccio, cavolini di Bruxelles e cavolfiore, zucca, radicchio, porri e funghi, rapa, verza, finocchi e cardo, carciofo, rapa, scorzonera, scorzobianca, barbabietole e topinambur. Riconferma anche per tutti gli aromi ancora presenti in inverno quali menta, basilico, erba cipollina, maggiorana, timo, origano, rosmarino, salvia e peperoncino, quindi prezzemolo e dragoncello. Nuovo ingresso per le primissime fave, che troveranno spazio nelle ricette primaverili e principalmente in quelle estive.Le pietanze del mese sono tutte legate alla richiesta dell’organismo di depurarsi, offrendo al contempo una protezione contro freddo e virus, in particolare con zuppe e vellutate rigeneranti e confortanti. Ma anche verdure cotte in forno o lessate, quali finocchi e carciofi, utilissimi per sgonfiare il ventre e depurare il fegato. Le fave fresche sono perfette per realizzare vellutate, risotti, torte salate ma anche da trasformare in contorni saporiti e corroboranti. Basta sgranarle, lavarle, farle saltare in padella con aglio, cipolla, ammorbidendole con brodo di verdura. Quando saranno pronte, ripassatele con olio d’oliva e semi di papavero, servendole calde con pane tagliato a fette e abbrustolito in forno.Riconferme anche per la cesta della frutta, che può ancora contare sulla presenza di mela, frutta secca, pere, arance, clementine, bergamotto, pompelmi, kiwi, limone. Frullati e smoothie i più gettonati, ottimi spezza-fame e intervalli golosi per la merenda del mattino e del pomeriggio.Per una prelibatezza sana e facile, si possono immergere gli spicchi di mandarino o clementine in una ciotola di cioccolato fondente sciolto a bagnomaria, un’idea in più per assecondare la voglia di dolce. Non può certo mancare la regina dell’inverno, la torta di mele, da preparare seguendo la classica ricetta della nonna ma tagliando le mele con la mandolina, per un impasto più leggero e soffice. Un classico senza tempo da impreziosire con riccioli e cuoricini di cioccolato e da gustare il giorno di San Valentino in dolce compagnia.

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Materiali naturali per sostituire la plastica

02/02/2019, 22:49

Mai come oggi ridurre il consumo di plastica è fondamentale per salvare il Pianeta: si stima infatti che, con gli attuali ritmi di produzione, entro il 2050 vi saranno più frammenti di plastica negli oceani che pesci. Si tratta di un composto praticamente ubiquitario, dal packaging dei prodotti all’edilizia, nonché molto diffuso all’interno delle abitazioni. Eppure vi sono moltissimi materiali naturali che permettono di eliminarne l’impiego o, quantomeno, ridurlo. Quali sono?Di seguito, una lista di alternative da impiegare nella vita di tutti i giorni per ridurre il quantitativo di plastica utilizzato quotidianamente. A questi consigli, si aggiungono anche nuovi biomateriali, studiati e realizzati di recente, che potrebbero costituire la scelta di preferenza per il futuro.Uno dei problemi maggiori della diffusione di plastica nell’ambiente è dovuta a involucri e contenitori per oggetti o alimenti di ricorso estremamente comune. Sacchetti, confezioni, pellicole, imballaggi e molti altri esempi ancora: si tratta di un volume enorme di rifiuti che si accumulano a livello quotidiano e, date le loro ridotte dimensioni e la leggerezza, rischiano con più facilità di finire abbandonati nell’ambiente. Per gran parte delle necessità domestiche, tuttavia, carta e cartone potrebbero essere più che sufficienti per assolvere alle più svariate necessità. Si possono impiegare per avvolgere i cibi, per conservare i più svariati oggetti della casa, come imballaggi per nuovi e vecchi prodotti, per trasportare la spesa e in molti altri modi. Sia la carta che il cartone, inoltre, sono ampiamente riciclabili. A questi si aggiunge il legno, un’alternativa versatile ed economica che assicura resistenza e durata. Non solo per gli usi più classici, ad esempio per la produzione di mobili o scatole, ma anche per questioni molto più banali: si pensi a quanta plastica si potrebbe risparmiare usando unicamente spazzolini con manico in legno.Uno dei materiali che potrebbe sensibilmente ridurre la nostra dipendenza da plastica è certamente il vetro, molto diffuso in passato nelle confezioni e sostituito dall’industria per ragioni di comodità e costi. Tornare alle vecchie bottiglie di vetro per l’acqua potrebbe fare la differenza sul fronte ambientale, ritornando anche alla buona abitudine del reso. Ancora, questa proposta è valida anche per conserve, salse, bibite di ogni genere, oli e tantissimo altro ancora.Vuoto a rendere per bottiglie di birra e acqua: al via sperimentazioneAnche l’alluminio rappresenta una scelta su cui puntare per ridurre il consumo di plastica: riciclabile praticamente all’infinito, è versatile, facile da pulire e altamente malleabile. Può sostituire confezioni, bottiglie, scatole ed è sempre più impiegato nei dispositivi elettronici, come scelta principale per la produzione delle scocche.Stoffa e fibre vegetali.La stoffa rappresenta la soluzione più comoda, e decisamente più duratura, per combattere la piaga dei sacchetti di plastica. Sebbene le nuove leggi impongano borse biodegradabili per le necessità di vendita e di trasporto, in realtà sportine di cotone o lino rimangono la risorsa più versatile per un’esistenza all’insegna dell’ambiente.Seads, la tenda che pulisce i fiumi dalla plastica in pochi giorniNegli ultimi anni, inoltre, sono state sviluppate le più svariate fibre vegetali, capaci di garantire la stessa versatilità della plastica, senza pesare sull’ambiente. Si tratta di proposte, infatti, che non contaminano l’ambiente e capaci di dissolversi in pochissimi giorni a contatto con l’acqua. Fra queste le più diffuse sono certamente quelle ottenute dagli amidi – mais, tapioca, grano o patate – ma anche quelle derivate dalle alghe.La natura è ricca di proposte che, opportunamente trattate, potrebbero garantire dei polimeri vegetali con caratteristiche del tutto analoghe alla plastica. È il caso dei funghi, ad esempio, di MycoWorks: un collettivo di ingegneri, scienziati e designer che hanno studiato la solidificazione di alcune parti vegetative dei funghi, affinché vengano trasformate in una struttura del tutto simile

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