Rosa Borgia

Arte & Intrattenimento

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Batterie per il fotovoltaico addio: arriva il fluido che immagazzina energia

09/02/2019, 23:08

Una svolta per le rinnovabili, arriva dalla Svezia il “combustibile solare termico” che potrebbe mandare in pensione gli attuali sistemi di accumulo, un fluido in grado di conservare l’energia proveniente dal sole per un periodo davvero sorprendente: fino a 18 anni.Una scoperta rivoluzionaria, che offre una soluzione ai problemi che al momento interessano il settore: conservare l’energia prodotta durante la giornata per utilizzarla nei momenti di bisogno, tipo di notte, e rendere la tecnologia conveniente per le tasche dei consumatori.Inoltre, tutto potrebbe tradursi in un vantaggio anche dal punto di vista ambientale. Le attuali batterie per il fotovoltaico basano la propria tecnologia sul litio, un elemento gestito ancora in maniera poco sostenibile sia nella fase di estrazione che in quella di riciclo: le nostre strutture di smaltimento non sono ancora pronte.Senza dimenticare che i fluidi solari termici, sostengono i ricercatori svedesi della Chalmers University of Technology che lavorano al progetto da più di un anno, possono essere riutilizzati diverse volte e il loro impiego è privo di emissioni gas serra.Andando nello specifico, il fluido è fatto di molecole in forma liquida composte da carbonio, idrogeno e azoto. Nel momento in cui la molecola viene colpita dalla luce solare si trasforma in isomero: una nuova molecola capace di intrappolare, grazie a forti legami chimici, l’energia solare anche quando si raffredda e raggiunge basse temperature.Per utilizzare l’energia immagazzinata nel momento del bisogno, basterà indurre la molecola a tornare nella sua condizione precedente: in questo modo l’energia sarà rilasciata sotto forma di calore.Tra le prime firme dello studio, Kasper Moth-Poulsen della Chalmers University, ha dichiarato:L’energia in questo isomero può essere conservata fino a 18 anni. Inoltre i risultati sono stati sorprendenti: il calore ottenuto dall’isomero è maggiore di quello che speravamo.Il progetto, già testato in un prototipo posto sul tetto di un edificio universitario, ha attirato diversi investitori. “Ma c’è ancora molto da fare”, continua Moth-Poulsen, “abbiamo appena messo a punto il sistema, ora dobbiamo garantire che tutto sia progettato in modo ottimale”.Secondo i ricercatori se tutto procede nella giusta direzione la tecnologia potrebbe essere disponibile sul mercato entro 10 anni. La speranza è che il calore generato possa essere in futuro utilizzato per le operazioni di riscaldamento degli edifici e per la produzione di elettricità necessaria al funzionamento dei nostri elettrodomestici.

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Yoga soluzione naturale contro l’artrite reumatoide

09/02/2019, 23:03

Bastano poche settimane di pratica Yoga per alleviare i sintomi dell’artrite reumatoide. A sostenerlo uno studio condotto dall’All India Institute of Medical Sciences di New Delhi, India, firmato dalla dott.ssa Rima Dada (MD, PhD in forza presso il Dipartimento di Anatomia). Secondo gli studiosi indiani a beneficiare del rimedio naturale sarebbero in modo particolare le articolazioni, sia dal punto di vista dello stato infiammatorio che della sintomatologia dolorosa.Come ricordato dagli autori dello studio l’artrite reumatoide (AR) è una patologia autoimmune che porta il sistema immunitario ad attaccare senza motivo il rivestimento delle articolazioni. Il risultato prodotto è un’infiammazione dell’area interessata associata a forti dolori. I ricercatori hanno deciso di approfondire, in considerazione del fatto che lo Yoga è stato indicato da precedenti ricerche come potenzialmente efficace contro questa malattia, gli effetti di tale pratica sui pazienti.Yoga rimedio naturale per migliorare la memoriaDurante lo studio indiano sono stati coinvolti 72 adulti che soffrivano di artrite reumatoide, suddivisi a loro volta in due gruppi: il primo sottoposto a terapia medica e pratica Yoga, il secondo soltanto a trattamenti farmacologici. Sono stati inoltre previsti prelievi di sangue prima e dopo il termine della ricerca (durata 8 settimane), verificando costantemente la gravità dell’infiammazione alle articolazioni e monitorando ogni due settimane il rischio depressione (considerata tra i fattori di rischio per l’AR).In base ai risultati pubblicati dai ricercatori indiani, sulla rivista scientifica “Restorative Neurology and Neuroscience”, praticare Yoga ha ridotto in maniera significativa gli indicatori dei livelli di infiammazione presenti nel sangue rispetto a chi era sottoposto unicamente a trattamento farmacologico. Ridotto anche il rischio di depressione e stimolato il benessere mentale generale, tanto da spingere i pazienti a seguire con maggiore fedeltà le terapie mediche. Come dichiarato dalla dott.ssa Dada:I nostri risultati forniscono una prova che lo Yoga influisca positivamente sulla patobiologia di autoimmunitarie a livello molecolare e cellulare prendendo di mira le comunicazioni mente-corpo.Yoga nidra o del sonno: caratteristiche e beneficiSebbene ulteriori studi siano necessari, spiega la dott.ssa Dada, per chiarire il meccanismo che porta lo Yoga a influire sui sintomi dell’artrite reumatoide, i risultati ottenuti potrebbero rafforzare l’ipotesi di inserire lo Yoga tra le possibili terapie complementari:I trattamenti farmacologici possono essere integrati con interventi alternativi e complementari come lo Yoga per alleviare i sintomi sia a livello fisico che psicosomatico.

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Giardini terapeutici: rimedi contro depressione, Alzheimer e Asperger

09/02/2019, 23:01

Giardini terapeutici per aiutare chi combatte contro depressione, Alzheimer e Asperger. A contribuire all’affermazione di queste insolite tipologie di aree verdi, ciascuna basata su particolari combinazioni architettoniche e botaniche, l’architetto paesaggista Andrea Mati, florovivaista pistoiese.Mati ha perfezionato i suoi giardini all’interno di vivai aziendali, suscitando un crescente interesse grazie ai benefici mostrati dai pazienti. Lo stesso architetto paesaggista pistoiese porterà l’esperienza maturata al 10° Congresso nazionale sui Centri Diurni Alzheimer in programma a Montecatini Terme, in programma presso il Teatro Verdi l’1 e 2 marzo 2019, in occasione del quale presenterà il suo lavoro e i risultati terapeutici ottenuti.Esercizio fisico contro l'Alzheimer, aiuta il cervello a rigenerarsiL’evento sarà presieduto dal professor Giulio Masotti, presidente emerito della Società italiana di Geriatria e Gerontologia, mentre il programma è curato dall’Unità di Ricerca in Medicina dell’Invecchiamento dell’Università di Firenze. Come ha dichiarato lo stesso Mati, che affianca al suo lavoro un impegno assiduo presso alcune associazioni assistenziali:Il professore [Masotti, n.d.r.] mi invitò a visitare il Giardino che aveva fatto realizzare a Pistoia al Centro Diurno di Monteoliveto. La trovai un’iniziativa bellissima di straordinaria valenza sociale. Ecco, è cominciato tutto così, grazie al professor Masotti. I giardini terapeutici ci hanno aperto un mondo permettendoci di diversificare il nostro impegno nel sociale.

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