Rosa Borgia

Arte & Intrattenimento

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Ecco il “grattacielo orizzontale”, mega struttura da 3,8 miliardi di dollari

28/02/2019, 23:39

Definito una meraviglia dell’ingegneria, il tanto atteso progetto cinese “Raffles City Chongqing” è quasi completo. Ideato dall’architetto di fama mondiale Moshe Safdie, misura 1,12 milioni di metri quadrati ed è costituito da otto torri e un gigantesco skybridge di collegamento, soprannominato “grattacielo orizzontale”.Lo skybridge lungo 250 metri, chiamato Crystal, pare sia uno dei più alti del mondo.Una volta aperto, avrà una galleria da cui osservare il panorama, giardini, una piscina a sfioro e vari ristoranti.Se ciò non bastasse, lo skybridge si trasforma anche in un gigantesco raggio di luce durante la notte, illuminando il cielo con uno spettacolo di luci.Il complesso Raffles City Chongqing comprenderà anche un centro commerciale di 230.000 metri quadrati, 1.400 appartamenti residenziali, un hotel di lusso e 160.000 metri quadrati di spazi per uffici di lusso. L’ottavo e ultimo grattacielo della megastruttura da 3,8 miliardi di dollari è stato recentemente ultimato, il che significa che la Raffles City Chongqing è in procinto di aprire quest’anno.Il design è stato ispirato dalle tradizionali imbarcazioni a vela cinesi. Si tratta di un cenno al passato di Chongqing, nota città commerciale nel sud-ovest della Cina. La struttura si trova nel centro della città di fronte all’incrocio tra il fiume Yangtze e il fiume Jialing.CapitaLand, una delle più grandi società immobiliari asiatiche, ha annunciato che ora si sta concentrando sugli interni della struttura che saranno consegnati entro il secondo trimestre del 2019. “Dopo sei anni di costruzione con tecnologie ingegneristiche all’avanguardia, siamo orgogliosi di presentare la Raffles City Chongqing, una forma architettonica iconica che ricorda una potente vela che si espande nello storico sito di Chaotianmen”, ha detto Lucas Loh, vice direttore generale e CIO di CapitaLand Cina.

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Bagan, il fascino antico delle pagode del Myanmar

28/02/2019, 23:32

La parte più moderna di Bagan è una vivace cittadina votata al turismo, con il grande mercato dove quotidianamente gli abitanti comprano cibo e i visitatori i souvenir. Un dedalo di banchi e stand soffocante nella calura e nell’umidità della città, dove zigzagare alla scoperta di frutta insolita, verdure e persino delle monache dalle tuniche rosa e il cranio pelato alla ricerca delle offerte alimentari per i monasteri. verdure al mercato monache al mercato mercato banchiDa bravi commercianti, qui si sono adattati e vendono persino i libri, anche in Italiano, che i grandi scrittori internazionali hanno dedicato al Myanmar, come Joseph Rudyard Kipling. Non manca Tiziano Terzani che definì Bagan uno di quei luoghi che “ti rende fiero di appartenere alla razza umana”.Le occasioni di shopping abbondano anche fuori dal mercato. L’artigianato è uno dei punti di forza della zona: le bancarelle e i laboratori vendono soprattutto la lacca, famosa a Bagan da secoli. Una tecnica particolare e moltoelaborata, passata da generazione in generazione da 900 anni: il bambù viene preso grezzo e via via trasformato, con un lavoro certosino, in varie forme e misure, vassoi, ciotole, arnesi per cucina, bracciali, scatole. dettaglio in legno lavorazione della lacca piana dei templiE poi, in un’altra curiosa e tipica attività di Bagan, i venditori ti seguono con il motorino, oggi attrezzati da cellulari, pronti a vendere pantaloni, gonne, magliette e souvenir vari, sempre con gentilezza e un sorriso, mai con insistenza maleducata. A volte le commercianti chiedono profumi o trucchi in cambio dei braccialetti o delle scatole laccate, o come è successo a me, si fanno baratti con orecchini: sono particolarmente orgogliosa che una mia creazione per hobby oggi sia ai lobi di una ragazza birmana. Buddha al tempio leone di guardia tempio d'oroBagan è suggestiva, può competere, come sito archeologico asiatico, solo con Angkor in Cambogia, ma poi mica tanto. Ognuna ha le sue caratteristiche. Dove quella è sommersa dalla rigogliosa vegetazione, questa è una piana di costruzioni coniche, che sembrano torte decorate con guglie elaborate, di color marrone bruciato in contrasto con il verde arido che li circonda. pagoda bianca e oro dettaglio decoro buoi e stupaSembrano quasi un puzzle, una scacchiera lanciata da Dei beffardi sulla terra a casaccio, si confondono all’orizzonte e anche nella mente del visitatore. Ma sono tutti capolavori di architettura e arte, dove ignoti artigiani e capimastri del XI e XII secolo hanno creato dettagli, intagli e ricche raffigurazioni.Gli architetti costruirono più di tredicimila strutture religiose in un’aerea di quasi 42 chilometri quadrati.Una città di templi e pagode, anche se gli edifici in legno non sono sopravvissuti all’incedere del tempo e forse un terzo del posto originale è stato spazzato via dai terremoti, anche recenti, e dalle piene del vicino fiumeAyeyarwady. Quello che resta è comunque di una magnificenza estrema, unico e affascinante. Nella vastità dalla zona ci si può muovere con i calessi che sfrecciano per le strade polverose o con le biciclette che vengono noleggiate ai turisti per trasferirsi da uno stupa ad una pagoda. Buddha dorato Bagan in carrozza tempio a BaganUno dei più grandi, meno appariscente dall’esterno, ricorda che questo è sempre il Myanmar, la terra dell’oro: all’entrata un gigantesco calderone per l’offerte dorato dove per fare una donazione bisogna arrampicarsi su una scala. Il tempio Ananda contiene quattro enormi e ovviamente dorate statue di Buddha, tutte in piedi che fanno sentire una formica il visitatore, due contemporanee alla costruzione, le altre rifatte, poste ai quattro punti cardinali. Curiosamente nel recinto di questo tempio ce n’è un altro, più piccolo, induista. Scene di vita quotidiana che sono all’ordine del giorno anche alla Shwezigon Pagoda, sontuosa negli stupa d’oro che brillano al sole. La pagoda fu costruita per custodire una delle reliquie di Buddha, un dente.

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Antonello Venditti

28/02/2019, 23:18

Che tesoro che sei

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