
Arte & Intrattenimento
Trasformare i rifiuti urbani in mangime.
Cari amici condivido con voi questa notizia che può interessare giovani ma anche chi vuole rimettersi in gioco.
Dai rifiuti solidi urbani a un’alimentazione animale sostenibile, passando per insetti e microalghe: gli ingredienti suonano quantomeno insoliti e il progetto certamente ambizioso.
Eppure, non si tratta di previsioni fantasiose, ma di un paradigma che è già realtà e che, anzi, si appresta ora a diventare materia di studio.
La proposta nasce da Smart Feed, progetto di ricerca avviato nel 2020 dal dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell’Università degli Studi di Milano, che racconta di un modello di economia circolare nella sua espressione più classica, in cui il punto di partenza sono ancora una volta i rifiuti.
Proprio i rifiuti a cui comunemente ci riferiamo, anche quelli che derivano dalle economie domestiche di ognuno di noi.
La frazione organica dei rifiuti solidi urbani rappresenta, infatti, una preziosa fonte di materia organica biologicamente preziosa e si presta per questa ragione a essere una materia prima adatta alla valorizzazione in prodotti ad alto valore aggiunto.
Se a questo si aggiunge che, nella sola Lombardia, nel 2020 sono stati recuperati attraverso la raccolta differenziata circa 1,2 milioni di tonnellate di frazione organica di rifiuti solidi urbani possiamo forse avere un’idea delle proporzioni dell’opportunità che stiamo sprecando.
Smart Feed, ricavare mangimi dai rifiuti organiciL’idea di Smart Feed era stata allora di raccogliere la sfida e affrontarla mediante un approccio duplice e sinergico: da un lato, si utilizzano questi scarti come terreno di crescita per alcune specie di insetti, ricavando da essi una fonte di proteine da destinare all’alimentazione animale.
Dall’altro, sottoponendo la frazione residua a un processo di digestione anaerobica, si possono recuperare altri nutrienti, utili per la crescita di microalghe, le quali finiscono poi per essere lavorate in farina da combinare alla fonte proteica alternativa offerta dagli insetti.
Quel che resta dei rifiuti organici, a chiusura del cerchio, trova infine impiego come fertilizzante. Un meccanismo virtuoso, che rispetta in pieno i valori della circolarità e che emerge come proposta valida nel recupero degli scarti urbani.
E così, a quasi due anni dall’avvio del progetto, da Smart Feed prende ora le mosse un’opportunità imperdibile per coloro che vogliano seguire le stesse orme nella direzione di una chiusura efficace del ciclo dei rifiuti.
Online il 15, 23 e 24 febbraio apre le porte la Smart Feed International winter school, tre giornate di lezioni accademiche e di testimonianze dal mondo dell’imprenditoria sul tema del recupero dei rifiuti solidi urbani e della creazione di prodotti ad alto valore aggiunto.
L’iniziativa, promossa da Fondazione Cariplo e Consorzio Italbiotec, esplorerà tra le altre cose l’approccio della produzione di biomassa da insetti e della coltura di microalghe come materie prime per la formulazione di mangimi per allevamenti animali.
Nel corso della winter school agli studenti verrà inoltre offerta la possibilità di acquisire abilità di modellazione aziendale attraverso una sessione di gioco aziendale e la formulazione di un business plan efficace nel settore dell’economia circolare.
Le iscrizioni sono già aperte: non resta che accettare la sfida e imparare così a chiudere l’enorme cerchio tuttora interrotto dai milioni di tonnellate di rifiuti urbani che ancora aspettano di trovare un nuovo valore.
fonte greenplanner


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Per non dimenticare…..
Giornata della memoria
Da domani sarà triste, da domani.
Ma oggi sarò contento,
a che serve essere tristi, a che serve.
Perché soffia un vento cattivo.
Perché dovrei dolermi, oggi, del domani.
Forse il domani è buono, forse il domani è chiaro.
Forse domani splenderà ancora il sole.
E non vi sarà ragione di tristezza.
Da domani sarà triste, da domani.
Ma oggi, oggi sarò contento,
e ad ogni amaro giorno dirò,
da domani, sarà triste,
Oggi no.
Poesia di un ragazzo trovata in un Ghetto nel 1941.
Il 27 Gennaio del 1945 le truppe sovietiche varcavano il cancello di Auschwitz e si rivelava per la prima volta al mondo l'orrore dell'Olocausto.


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Diventare artisti di Land Art
L'edizione 2022 del Sea Art Camp si rivolge ai giovani studenti che hanno a cuore l’ambiente e lo stato dei nostri mari offrendo loro l’occasione di diventare artisti di Land Art.
Il 14 gennaio, in concomitanza con la Giornata della neve, che quest'anno cadeva domenica 16 gennaio, è stato presentato il Sea Art Camp 2022, il contest artistico giunto alla seconda edizione che intende avvicinare le giovani generazioni alle tematiche ambientali.
L’iniziativa si rivolge agli studenti delle scuole superiori e, da questa edizione, agli studenti dell'Università Aldo Moro di Bari.
"Il progetto - spiega M. Cristina Ceresa - nasce dalla necessità di curare e proteggere l'ambiente sempre più in affanno a causa delle nostre cattive abitudini: gli studenti, magari proprio quelli che nei mesi scorsi sono scesi in piazza a manifestare la propria rabbia per la crisi climatica, possono far sentire la loro voce attraverso la loro arte".
Creare delle opere in stile land art che raccontino la preoccupante situazione delle nostre acque: i ragazzi dovranno, tramite il solo utilizzo di materiali eco-sostenibili (naturali o di riciclo), dare vita a un prodotto artistico tridimensionale ispirato alla natura. L’iscrizione deve avvenire entro e non oltre il 30 gennaio, la partecipazione è sia in gruppo che singolarmente.
