Arte & Intrattenimento
Ambiente: premiare i comportamenti virtuosi e punire quelli negativi...
La lotta al contrasto dei cambiamenti climatici, alla desertificazione dei terreni agricoli, allo spreco di cibo non conosce pause… cittadini, aziende, enti e associazioni si danno da fare ogni giorno per cercare di fare la loro parte nella tutela dell’ambiente e della biodiversità.Chi manca...
all’appello sono i Governi… buonissime intenzioni, annunci incoraggianti ma poi, quando si tratta di prendere decisioni condivise e “forti”, “disruptive” come si usa dire oggi, l’accordo non si trova mai.
Certo non è facile… i problemi complessi non possono avere soluzioni facili e veloci - come invece fa credere il leader populista di turno.
Aumentare le aree protette, perché non è una buona idea
Così, per esempio, la buona intenzione dell’Onu di aumentare le aree protette del Pianeta, come i parchi nazionali, ha ricevuto la ferma opposizione di 128 tra esperti e Ong ambientaliste e dei diritti umani, che ritengono che questa soluzione possa portare a gravi violazioni dei diritti umani e causare danni sociali irreversibili per alcune delle popolazioni più povere del mondo.
Fridays for Future
Anche le proteste dei giovani con il movimento Fridays for Future affinché la politica si desse maggiormente da fare per cominciare a trasformare la nostra economia - da lineare e basata sulle fonti fossili - a circolare, con un ampio uso delle rinnovabili, del riuso e del riciclo dei materiali, è stata presto etichettata dai conservatori come irrealistica.
Con tesi risibili che più che discutere dei temi messi sul tavolo hanno cercato di gettare fumo negli occhi dei tanti che preferiscono leggere i titoli degli articoli seriamente impegnati a informare, invece che leggere il testo intero, documentarsi e approfondire.
Chi inquina paga
Cosa ci resta allora per contrastare la crisi climatica in corso, vicina ormai alla sua irreversibilità? Punire chi inquina? Va in questa direzione la proposta di Eumans con Stop Global Warming che propone di tassare le aziende in rapporto a quanto inquinano, riutilizzando quindi i proventi per agevolare la transizione alle energie pulite.
Eppure queste proposte non convincono mai la politica perché aumentare le tasse fa perdere voti e fa apparire il partito che persegue questa strada come quello che “vuole mettere le mani in tasca agli italiani”.
Basta rammentare la polemica intorno alla tassazione dei contenitori di plastica di qualche mese fa, piuttosto che quella per ridurre, aumentando i costi per le aziende, il consumo di merendine a scuola.
Quale alternativa allora? La premialità
In che direzione muoversi allora se si rischia di inciampare nell’errore o nella pubblica ammenda via social con ogni iniziativa presa?
Certamente - crediamo noi di Green Planner - che attraverso la premialità di chi ha comportamenti virtuosi e aiuta fattivamente a tutelare l’ambiente e la biodiversità ci si possa riuscire. E intendiamo premialità economica, non elogi o medaglie…
Così plaudiamo a iniziative come il Bike to Work dell’Emilia Romagna - che premia chi va al lavoro in bicicletta - piuttosto che i compattatori incentivanti che offrono sconti e biglietti per i trasporti pubblici a chi conferisce le bottiglie di plastica abbandonate nell’ambiente.
Come pure l’abbassamento della Tari a quelle imprese che limitano lo spreco di cibo donando le loro eccedenze invece che mandarle al macero…
Che la politica allora si dia da fare per trovare il modo di premiare chi tutela l’ambiente e lo protegge, per ottenere l’effetto che non si riesce a ottenere con la punizione e la repressione dei comportamenti incivili (che naturalmente deve essere intensificata): l’emulazione e l’accettazione di comportamenti ecologici e virtuosi.
fonte greenplanner