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“Nessuna casa può esser definita perfetta se non è veramente comoda” Dorothy Draper
Dorothy Draper fu senza dubbio la più famosa decoratrice di interni americana tra gli anni ‘30 e ‘50. Definita l’anti-minimalista per eccellenza, Il suo stile inconfondibile ha fatto la storia: esuberante, eccentrico e coraggioso, impossibile non notarlo. Date un occhiata ;)
Nonostante fosse la regina del decoro più sfrenato, delle fantasie floreali a grande scala, dei contrasti e dei colori intensi, Dorothy Draper affermava che “Nessuna casa può esser definita perfetta se non è veramente comoda”.
Quest’affermazione mi ha ricordato immediatamente la definizione, nello Yoga, di Asana, ovvero una posizione comoda che il corpo assume e può mantenere nel tempo.
Non so se avete mai praticato Yoga, ma vi assicuro che nessuna delle posizioni risulta comoda e di facile mantenimento per tutti.
Nel corpo, così come nella casa, ognuno ha la propria percezione di comodità.
La comodità non ha nulla a che vedere con la perfezione o con lo stile, riguarda il modo di essere, di sentire e di stare dell’uomo. La comodità è qualcosa che ci fa star bene, ci fa sentire a casa, ci rende sicuri di noi stessi. La comodità è questione personale, ciò che è comodo per me non è detto che lo sia per te. La comodità è di pertinenza esclusiva di ciascun essere umano.
Non potrà mai esistere una casa perfetta e comoda in senso assoluto.
Teniamolo sempre a mente soprattutto prima di imporre la nostra personale visione di comodità al prossimo!
Errore, ahimè, in cui noi architetti incappiamo spesso!