Roberta Verardi

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Le Relazioni

2020-03-03 12:07:54

Una mia cara amica qualche giorno fa mi ha chiesto se c’è stato qualcosa in particolare che mi avesse colpito del Vastu rispetto alla visione occidentale dell’Architettura. Ho apprezzato molto la domanda e ripenso ancora, a distanza di giorni, alla risposta data: “Le relazioni”.

Sono proprio loro infatti che, più di ogni altra cosa, mi hanno colpito.

In questi anni di professione come architetto ho avuto la fortuna di collaborare a progetti meravigliosi in luoghi di gran pregio.
Funzionalità, qualità estetica, ricchezza di finiture e materiali erano aspetti fondamentali ai quali rivolgere l’attenzione in fase progettuale e Il risultato è sempre stato di altissimo livello. Eppure al termine di un lavoro avvertivo sempre un’ inspiegabile sensazione di incompiutezza.


All’epoca non avevo gli strumenti e l’esperienza di oggi per comprendere l’origine di quella sensazione. Pensavo ingenuamente che avrei potuto fare di più, che magari se avessimo aggiunto questo o quel dettaglio l’ambiente sarebbe risultato ai miei occhi più “completo”. In alcuni casi mancava completamente la personalità e il vissuto del cliente, ma non era questo il punto.
Il punto, lo riconosco solo oggi, sono le relazioni! 

Quei fili sottili ed invisibili che uniscono noi con tutto il resto.


La scienza del Vastu ha origini antichissime (tra i 2000 e i 1500 a.C.).

È il frutto dell’originaria e profonda connessione tra uomo, spazio, terra e cielo. Una connessione che, con l’evoluzione, abbiamo via via assottigliato fino a perdere del tutto. 

Oggi abitiamo in case delle quali a malapena conosciamo l’orientamento, figuriamoci se siamo informati sulla natura del terreno, sulla sua composizione geologica ed idrologica, sulla direzione dei venti predominanti, o sulle caratteristiche di piante ed alberi che si trovano nelle immediate vicinanze – solo per dirne alcune -. Siamo ormai così lontani da questo genere di riferimenti. 


I nostri parametri di valutazione sono piuttosto la vivibilità e i servizi del quartiere, la metratura della casa, la facilità di parcheggio ecc... Non ci relazioniamo più alla Natura di un luogo, ma solo agli aspetti prettamente funzionali all’uomo. Ma funzionali per cosa? Per vivere bene? Al massimo per sopravvivere comodamente. Vivere bene è decisamente tutt’altra questione.

Recuperare la nostra relazione con “il tutto” è probabilmente la più elevata delle missioni umane e il Vastu è senza dubbio uno strumento a servizio di questa nobile causa.