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Recensione: La Buttiga & Piccolo Birrificio Clandestino | Goslar 1826

29/08/2019, 16:39

Goslar 1826 è una Gose davvero ben fatta che nasce dalla collaborazione tra La Buttiga e il Piccolo Birrificio Clandestino. Prende il suo nome dalla piccola cittadina della Sassonia Goslar, appunto, che è attraversata dal fiume Gose ed è caratterizzata dalle sue importanti miniere di sale.

Fu proprio nel 1826 che il comune di Goslar vietò la produzione delle Gose, o meglio delle Liepziger Gose, e da questo nasce il nome di questa birra giovane, ma con alle spalle tanta storia: Goslar 1826. Per un approfondimento storico su questo stile brassicolo vi consiglio la lettura dell’articolo Gose: una bionda originale! tratto dal sito giornaledellabirra.it

Per quanto riguarda la Goslar 1826, questa è la sua scheda tecnica:

Analisi visiva:

Il colore è giallo paglierino con un aspetto limpido e chiaro. Abbiamo una schiuma di colore bianco, abbastanza compatta e mediamente persistente. La grana è fine.


Analisi olfattiva:

Intensità olfattiva: abbastanza elevata.
L’aroma della Goslar 1826 è speziato, su di tutti troviamo il coriandolo. Segue poi un leggero floreale equilibrato molto bene dagli aromi agrumati. Il bergamotto utilizzato per la preparazione di questa Gose si sente ed è davvero molto piacevole.
Persistenza olfattiva: mediamente persistente.

Il naso della Goslar 1826 risulta in definitiva speziato, fragrante e davvero molto particolare.


Analisi gustativa:

Frizzantezza: bassissima, carbonazione praticamente assente.
Il corpo è leggero, fresco e leggermente watery. Il gusto è acidulo e salato. Al palato si equilibrano molto bene i sentori acidi con quelli appunto salati. Questi sono donati dai batteri lattici e del Fleur de Sel di Camargue (un sale grezzo prodotto nel sud della Francia che viene denominato anche “il caviale del sale”) aggiunti per la produzione di questa piacevole Gose.
Amarezza: amaro praticamente assente (7,5 IBU).
Persistenza retrolfattiva: la persistenza dei sentori al retrolfatto è abbastanza alta e accompagna piacevolmente tutta la bevuta.


Giudizio complessivo

La Goslar 1826 è una birra davvero piacevole e ben fatta. Appartiene ad uno stile, quello delle Gose, che come sappiamo potrebbe risultare poco piacevole e di non facile bevuta, soprattutto ai palati non ancora abituati. Anche perchè, la sua componente acidula, un pò come il mondo dei lambic, rende queste birre ancora più complesse e di difficile apertura verso il grande pubblico. Detto questo, non penso che l’idea dei due birrifici sia stata quella di fare una birra per il grande pubblico, bensì di creare un prodotto ricercato e adatto “ad un pubblico esperto” (intendo dire abituato e forgiato a determinati sentori). A mio parere Goslar 1826 è un esperimento “a 4 mani” davvero ben riuscito e, il cui risultato, risulta essere una Gose dalle grosse potenzialità e molto attinente al suo stile d’appartenenza e alla storia legata a questo stile. I miei complimenti vanno dunque ai due birrifici creatori di questa ricetta.


VOTO: 89/100