Raffaella Rollo

Le Persone Altamente Creative: QUARTA PUNTATA

2019-03-11 11:23:36

La parola più vicina al concetto di CREAtività è: Fallimento. Eppure, nell'immaginario comune, l'una (creatività) si associa ad un comportamento positivo mentre l'altra (fallimento) si colloca immediatamente tra i comportamenti negativi. Ed è lì che scatta l'attrazione: positivo e negativo si uniscono e generano meraviglie. Le persone ALTAMENTE creative lo sanno ed è per questo che non si fermano. Interrogano e si interrogano, osservano i propri simili e alla fine rischiano: " Tempo sprecato, reputazione offuscata, denaro non ben speso - questi sono tutti sottoprodotti della creatività andata male. " ha scritto Steven Kotler su forbes.

FALLISCONO

"La resilienza è praticamente un prerequisito per il successo creativo, afferma Kaufman. Fare un lavoro creativo è spesso descritto come un processo di fallimento ripetuto..."

"Le creatività falliscono e quelle veramente buone falliscono spesso", ha detto il collaboratore di Forbes Steven Kotler in un pezzo sul genio creativo di Einstein.

Fallire: la radice del sentimento di inadeguatezza e di insicurezza con cui tutti abbiamo dovuto fare i conti. Il fallimento è la causa scatenante della maggior parte dei disagi sociali.

Inutili i buoni propositi o le motivazioni psicologiche di altissimo livello: senza il fallimento non esiste creatività, senza la caduta non esiste ripresa, senza problema non esiste soluzione.

La persona ALTAMENTE creativa fallisce continuamente perché si ingegna continuamente. Questa è l'unica strada per arrivare alla soddisfazione nella propria creazione, ogni fallimento rappresenta un miglioramento, ogni tentativo un avvicinamento al successo.

"Quindi non solo la creatività richiede coraggio nelle proprie convinzioni (o immaginazione...), richiede la volontà di morire per quelle convinzioni - ancora e ancora e ancora e ancora". scrive Steven Kotler su Forbes.

FANNO LE GRANDI DOMANDE

La curiosità genera creatività e innesca il processo mentale che parte con l'immaginazione.

La curiosità genera anche un altro tipo di processo, sicuramente meno nobile di quello creativo, che è quello del "telefono senza fili" nato dal gossip popolare che nulla ha a che fare con la curiosità produttiva, sia chiaro.

"Sia attraverso intense conversazioni o vagabondaggi solitari, i creativi guardano il mondo che li circonda e vogliono sapere perché, e come, è così com'è."

Un interessante articolo in lingua ingelse su fastcompany.com parla di come la curiosità coltiva la creatività:

"Meno siamo coinvolti nel nostro modo di pensare, più ci accorgiamo del mondo. Com'è noto, Einstein disse di non aveva un talento speciale oltre ad essere appassionatamente curioso, il che significa che non c'è altra strada per coltivare il lavoro creativo oltre alla curiosità appassionata. Per fortuna abbiamo altri modelli per questo modo di vivere, tra cui Leonardo da Vinci, come uno dei più importanti."

GUARDANO LE PERSONE

Osservatori di natura, amano guardare le altre persone.

"[Marcel] Proust ha passato quasi tutta la sua vita guardando la gente, osservando, e ha annotato le sue osservazioni, e alla fine sono nati i suoi libri" dice Kaufman. "Per molti scrittori, osservare le persone è molto importante ... Sono acuti osservatori della natura umana".

Per essere obiettivi e comprendere nel profondo è importante "guardare dall'esterno": le persone, le situazioni, gli eventi, quante volte l'abbiamo sentito?

Ecco che le persone ALTAMENTE creative, avendo bisogno di conoscersi in quanto "genere umano", sono attratte dai propri simili, sono incuriosite dalla diversità e dall'unicità di ciascuno ed è proprio da lì che, spesso, nascono le più belle idee.

RISCHIANO

"Esiste una connessione profonda e significativa tra assunzione di rischi e creatività anche se è spesso trascurata...La creatività è l'atto di creare qualcosa dal nulla, che richiede di rendere pubbliche quelle scommesse messe in primo piano dall'immaginazione.Questo non è un lavoro per i timidi...Quando il cervello incontra stimoli non familiari in condizioni incerte - specialmente quando si tratta di condizioni di incertezza pericolose - gli istinti più bassi prendono il sopravvento. Di conseguenza, il sistema estrinseco razionale del cervello viene messo da parte a favore del sistema creativo intuitivo. In poche parole, nel tentativo di salvare i nostri mozziconi, il sistema di riconoscimento del modello del cervello inizia a cercare in ogni possibile database per trovare una soluzione.
Il rischio , quindi, fa sì che la mente distenda i muscoli. Crea condizioni obbligatorie per l'innovazione. Allena il cervello a pensare in modi insoliti. Allena il cervello ad essere più creativo."

Così scrive Steven Kotler su Forbes, in un articolo intitolato "Einstein in spiaggia: la relazione nascosta tra rischio e creatività".

Credo che la questione "rischio" non si possa spiegare meglio di così.

 

Articolo originale in lingua inglese

Ecco il link all'articolo originale in lingua inglese da cui è nato questo mio intervento