Raffaella Rollo

IL MISTERO DELL'ENTUSIASMO PERDUTO

2019-05-09 14:43:00

"L’entusiasta è un infaticabile sognatore, un inventore di progetti ...Non è cieco, non è incosciente. Sa che ci sono difficoltà, ostacoli talvolta insolubili. Sa che su dieci iniziative nove falliscono. Ma non si abbatte. Ricomincia da capo ...è un creatore di possibilità." F. Alberoni

Lo stupore

Un fantastico "luogo comune" è quello che vuole i bambini associati allo stupore.

Non nego che questa è la prima cosa che è venuta in mente anche a me, proprio mentre scrivevo "stupore".


Poi, per ovvi motivi, parte il pensiero che ricerca questa caratteristica in modo effettivo nel bambino "medio", il pensiero che pretende di uscire dallo stereotipo per cercare la conferma.


Il bambino è sempre stupito? No

Quando comincia a perdere lo stupore genuino che lo contraddistingue? Quando le sue domande vengono anticipate dalle risposte degli adulti, quando non lo si mette in condizione di crescere, sperimentando.


Pensiamoci ...


Mi stupisco quando vedo qualcosa per la prima volta (per il bambino, infatti, le "prime volte" hanno un ritmo costante a una cadenza continua).

Mi stupisco quando ci sono delle interferenze con i miei piani e i miei progetti.

Mi stupisco quando mi rendo conto che la vita non è matematica e i calcoli non servono a prepararmi meglio ad essa.

Mi stupisco quando "dal letame nascono i fiori" e quando mi rendo conto che "dai diamanti non nasce niente", cantava De Andrè.

Mi stupisco quando mi interrogo e CERCO risposte.

Mi stupisco ogni volta che osservo.


Quando tutto ciò non accade, per qualsiasi motivo, lo stupore SVANISCE.


“Ti ho già detto che l’unica cosa di cui abbiamo bisogno per diventare buoni filosofi è la capacità di stupirci? Se non l’ho fatto prima lo dico adesso: l’unica cosa di cui abbiamo bisogno per diventare buoni filosofi è la capacità di stupirci.

Tutti i bambini ce l’hanno. E ci mancherebbe altro.

Dopo solo pochi mesi di vita cominciano a percepire una realtà nuova fiammante. Eppure mano a mano che crescono, questa capacità di stupirsi sembra attenuarsi. Quale può esserne il motivo? ...”.

Da "il mondo di Sofia" di J.Gaarder


La possibilità

Come si distingue il possibile dall'impossibile?

Sperimentando, PROVANDO.


Nel corso degli anni la parola "possibilità", per una serie di usi impropri, ha assunto un significato errato, un significato che l'ha portata ad accompagnarsi al timore, alla ponderazione e al "mettere le mani avanti":


*Ti aiuto SE è nelle mie possibilità

*Vengo, SE mi è possibile

*Faccio il possibile


A cosa vi fanno pensare queste frasi?

Non di certo allo stupore e all'entusiasmo, o sbaglio?


Eppure la possibilità esiste SOLO a patto che ci sia una sperimentazione a monte, eppure non esiste MAI una sola possibilità, quindi essa stessa include sempre e comunque una scelta, un rischio.

Tutt'altro che "porto sicuro", quindi.


Dall'unione dello stupore e della possibilità NASCE, poi, l'entusiasmo.


"L’entusiasta è un infaticabile sognatore, un inventore di progetti, un creatore di strategie, che contagia gli altri con i suoi sogni. Non è cieco, non è incosciente. Sa che ci sono difficoltà, ostacoli talvolta insolubili. Sa che su dieci iniziative nove falliscono. Ma non si abbatte. Ricomincia da capo, si rinnova. La sua mente è fertile. Cerca continuamente strade, sentieri alternativi. E' un creatore di possibilità."
(Francesco Alberoni)


L'entusiasta NON è INCOSCIENTE.

L'entusiasta SA.

L'entusiasta RICOMINCIA DA CAPO.

L'entusiasta CERCA.

L'entusiasta CREA. 


Entusiasmiamoci! Non c'è altra via per ... la pienezza del vivere.

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