Raffaella Rollo

DesideriAMO: il fantastico mondo del possibile

2019-10-30 10:50:57

"La differenza tra quello che desideriamo e ciò che temiamo è appena più spessa di una ciglia" (Jay Mclnerney) Il desiderio ha il sapore di una pizza margherita dopo tre giorni di riso in bianco, ma la paura di avere un'indigestione potrebbe essere un problema?

Desiderio o Bisogno: questo il dilemma

Parole molto diverse che, per assurdo, spesso riusciamo ad unire nel medesimo sentimento di inadeguatezza.


Desideriamo MA permettiamo alla paura di frenarci (non sempre, fortunatamente).

Avvertiamo un bisogno MA non ci sentiamo pronti per soddisfarlo (non sempre, fortunatamente).


STESSO sentimento. Significati DIVERSI.


Il desiderio ha un INPUT esterno.

Posso desiderare una torta di mele perché la mia vicina ne sta preparando una e il profumo ha invaso la mia casa INNESCANDONE il desiderio.


Il bisogno ha un INPUT interno.

Agosto, 800 gradi all'ombra, SENTO che ho BISOGNO di bere altrimenti il mio corpo si accartoccerà su se stesso.


L'uno non esclude l'altro. 

Entrambi concorrono alla realizzazione del tuo benessere.

Sono amici, vengono in pace.

La PASSIONE fa di un desiderio UN DESIDERIO 

Passione è sinonimo di fuoco, di cuori accellerati e pupille dilatate, di sensazioni piacevoli e forti, troppo forti, tanto da scatenare sentimenti strabordanti di piacere: capirete bene che davanti a questa apocalisse di BELLO ricopre un ruolo fondamentale la consapevolezza.


Ecco, il desiderio nasce da lì, dalla voglia appassionata, forte, infuocata di raggiungere un obiettivo, dal VOLER arrivare da qualche parte, MA una "qualche parte" ben chiara a te stesso, sapendo di avere i mezzi (anche mettendo in gioco qualche rischio, ovviamente, altrimenti che gusto c'è?) o quantomeno sapere dove trovarli.


La passione innesca il processo del desiderio, la mente lo elabora e passa gli incartamenti all'ufficio "se pò fa", per l'inizio dei lavori.




A qualsiasi costo

"Voglio ... a qualsiasi costo" è un'espressione che ha il sapore della vittoria.

Essere disposti a TUTTO pur di realizzare un desiderio, sentirsi forti e ben motivati è la carica necessaria


MA


Non si perde in questo modo il delicato EQUILIBRIO che regge il nostro essere?

Non si cala, in questo modo, un telo davanti agli occhi che ci impedisce di vedere le cose in modo reale e concreto?


I motivatori, figure onnipresenti al giorno d'oggi, potrebbero odiarmi a questo punto,


MA


non è forse vero che il troppo è troppo, sempre e comunque? E che "a qualsiasi costo" rappresenta l'espressione più forte del "troppo che storpia"?


"Fai il NECESSARIO per realizzare il tuo desiderio più ardente, e finirai col realizzarlo"

Beethoven


"Il necessario".


La soluzione sta nel NECESSARIO, ossia tutto ciò che SERVE, tutto ciò che è UTILE.

Ritrovare il desiderio perduto

Effettivamente nell'epoca del "tutto e subito", del "voglio ora e qui", il desiderio DESIDERATO ha perso un pò il suo fascino.


Un interessante articolo racconta la posizione dei giovani italiani in merito al desiderio perduto e parla di Rieducazione al desiderio :


"Per ritrovare la capacità di desiderare occorre superare alcuni passaggi cruciali. Tra questi, il primo è quello della formazione di una solida identità personale, per reagire alla crescente fatica a dare un senso all'esistenza, come ha messo in evidenza Alain Ehrenberg nel suo libro La fatica di essere se stessi (Einaudi, Torino 2010). Secondo il sociologo francese, in uno scenario sociale dove, in seguito al venir meno delle norme, tutto è permesso, e quindi potenzialmente possibile, la principale causa di difficoltà è un «senso di insufficienza» per ciò che sarebbe possibile fare senza però riuscirci, per ciò che gli altri si aspettano da noi e per la pochezza dei nostri risultati, da cui derivano ansia, senso di inadeguatezza, incapacità di iniziativa.
Un secondo passaggio è quello di imparare a distinguere tra desiderio e bisogno. Il bisogno prevede un appagamento concreto, il desiderio rimanda invece a una relazione con qualcosa che è fuori da sé e di cui si sente la mancanza, qualcosa a cui si tende ma che non si riesce a raggiungere, come spiega bene l'etimologia del termine, dal latino de-, che indica una privazione, e desidera, stelle: qualcosa di lontano che non si riesce a toccare. Questa perenne tensione verso qualcosa che è sempre aldilà e non può essere appagato è all'origine dell'agire. Proprio perché è diretto all'altro da sé, il desiderio è per sua natura aperto e interpella la libertà. Un ulteriore passaggio sta quindi nel confronto con una concezione equivoca di libertà. La cultura dominante, individualista e utilitarista, conduce a un falso concetto di «libertà», intesa come pura opzione (fra cose, comportamenti, persone) senza legami né responsabilità. In una società caratterizzata dalla molteplicità di messaggi e dalla grande offerta di beni, diventa fondamentale, dunque, educare all'assunzione di responsabilità personali e sociali. "

Foto di <a href="https://pixabay.com/it/users/Bdellovibrium-1553852/?utm_source=link-attribution&amp;utm_medium=referral&amp;utm_campaign=image&amp;utm_content=1288941">Alicia Cortés</a> da <a href="https://pixabay.com/it/?utm_source=link-attribution&amp;utm_medium=referral&amp;utm_campaign=image&amp;utm_content=1288941">Pixabay</a>

ANSIA e DESIDERI

"La tua ansietà è direttamente proporzionale alla tua dimenticanza della natura, perché tu porti in te stesso paure e desideri illimitati".

Epicuro

I motivatori, a questo punto, potrebbero insorgere nuovamente,

MA

non è forse vero che, esaminandoci onestamente, spesso ci affoghiamo di "se" e "ma" che ci immettono nel circolo vizioso delle paure scaturite dalla frustrazione di "non farcela" a realizzare, a concretizzare, a stare al passo con il resto del mondo?


L'illimitato.

Ma quanto è NOIOSO l'illimitato?

IL CASO:

Ho scoperto da un pò di tempo un gioco sul mio smartphone. Mi da una certa soddisfazione perché ho 5 vite (limite) per giocarci, perse quelle bisogna necessariamente aspettare un tot di tempo per averne altre. Quando però si completa un quadro si hanno VITE ILLIMITATE per 1 ora. 

L'idea mi gasa tantissimo ma poi ho notato che dopo 5/6 partite mi ANNOIO, non ci metto più attenzione e perdo NETTAMENTE l'interesse.


Eccoci di ritorno nel beato mondo del "troppo", del "tutto", dell'ESAGERATO che addirittura innesca LA NOIA, la parola più odiata dei nostri tempi, anche se io adoro il concetto dell'annoiarsi per INVENTARSI, in qualche modo, ma questo è un altro argomento.

Tirando le somme:

Il desiderio MUOVE le montagne.


Il "lo voglio" DIREZIONA la nostra vita verso un senso ineguagliabile di appagamento.


Il "POSSO?" (inteso proprio come domanda) RENDE un desiderio fattibile, VERO, soddisfacente.



**A proposito di Ansia, provata da persone REALMENTE ESISTENTI e di MODI per gestirla, vi propongo una piacevole lettura sull' ANSIA DA VIAGGIO , gestita e risolta tra chiacchiere e sorrisi.

"Quando SAI quello che VUOI, e lo vuoi con abbastanza FORZA, troverai un modo per AVERLO"

JIM ROHN

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