Raffaella Rollo

Aspetta e SPERA, ma poi si AVVERA?

2019-07-01 09:37:49

Adrenalina e fantasia si fondono nella SPERANZA. Spesso disillusa, spesso sorpresa, la speranza VIVE incurante di ciò che le gira intorno. "In tutte le lacrime indugia una speranza". S. De Beauvoir

La speranza che crea

L 'ASPETTATIVA.

Figlia diretta di una speranza in protesta con il mondo, una speranza dittatoriale che prende il sopravvento, che diventa prevaricazione di UNA sensazione su tutte le altre, che diventa il capo dei capi dei "punti di vista", una speranza che DEGENERA assetata di potere.


Nessuno ne è immune, nessuno può evitarla, nessuno può mandarla via.


Tutti siamo in grado di GESTIRLA.


Se la speranza è il motore del pensiero, l'aspettativa rappresenta le 4 ruote su cui essa è in grado di muoversi e dare sfoggio della potenza di cui è dotata.

Cosa sarebbe un motore senza la possibilità di muoversi, di andare da qualche parte, di fare qualcosa?


Seppure l'introduzione non faccia pensare a nulla di buono, la speranza e la sua figlioccia, ASPETTATIVA, sono due grandi signore. 

Sono aria per l'anima, sono le basi della nostra crescita e delle nostre scelte, ci accompagnano a diventare ciò che vorremmo essere, ci accompagnano a costruire le nostre relazioni.


MA ...


Basta un attimo di distrazione, un attimo di "cattiva gestione" del pacchetto, per assistere ad un'altra nascita importante, quella dell'ILLUSIONE.


A quel punto potrebbe partire una ola perché i giochi si complicano parecchio.


La situazione al momento della nascita dell'illusione è questa:

*concentrazione esclusiva sulla PROPRIA aspettativa, come se in una gara di F1 non mi preoccupassi di dove si posizionano i miei avversari e tenessi schiacciato solo l'accelleratore, al massimo, nella completa incuranza del contesto. 

Vincerei? Può darsi. Rimarrei illeso? Assolutamente NO. Morirei? Può darsi.

*inibizione dei sensi: isolamento

*cervello impostato sul "pilota automatico" (essere inanimato e privo di punti d'accesso)


La situazione sembra ECCESSIVAMENTE critica ...


MA ...


siamo esseri complessi e quando meno ce lo aspettiamo succede che...

...le situazioni disilludono, le persone disilludono, la vita si riprende la nostra ATTENZIONE.


Che sudata!

La speranza CHIEDE attenzione

Banale, semplicistico e tutto ciò che vi viene in mente può andar bene ma è così:


 la vita, nella sua complessità, nella sua vastità, si "riduce" alla DIREZIONE della nostra attenzione.


Cosa attira la mia attenzione? TUTTO ciò che NON conosco

Cosa trattiene la mia attenzione? TUTTO ciò che NON rimane statico

Posso educare la mia attenzione? DEVO EDUCARE la mia attenzione


"Chi di SPERANZA vive DISPERATO muore"

Verità delle verità che appartiene, però, al paragrafo della "degenerazione dell'aspettativa in ILLUSIONE".


La speranza nutre il mio essere, la speranza alimenta il buono che c'è in me.


Porre attenzione sull'oggetto della MIA speranza mi darà la possibilità di rimanere SEMPRE in contatto con le mille sfaccettature di cui è fatta la vita.

Mille sfaccettature? E si, forse anche qualcosina in più.

Ah beh allora se è una questione di "multitasking" mi pare roba difficile, verrebbe da pensare, invece no, è roba "neurale", ne siamo dotati a prescindere, fa parte del "pacchetto BASIC" di ogni essere umano. 

A noi, per scelta,  non resta che sperare, ascoltare, osservare e tenere a bada ogni tipo di degenerazione.


"Secondo Shimanoff (1984) la speranza è una delle emozioni più frequentemente menzionate nelle conversazioni di tutti i giorni: le persone infatti sperano tutte nel raggiungimento di un bene o nell’evitamento di un male: si può sperare tanto di vincere la lotteria, quanto di non aver contratto una malattia incurabile".

tratto da "la speranza cosa è e come utilizzarla" 

Immagini by Pixabay

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