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Mieli di Qualità? I concorsi quale strumento di valorizzazione

2019-09-26 11:05:05

Settembre, tempo di raccolti.. e tempo di Concorsi di Miele! Regionali, Nazionali, Internazionali... sapevate che l'Italia veste un ruolo di primo piano? E che grazie anche ai concorsi, la qualità del miele in Italia è cresciuta enormemente?

Concorsi di Miele, per migliorare la qualità!

Strumento utile non solo alla valorizzazione del prodotto, ma anche all’educazione del produttore

Il Miele è da tutti considerato un alimento naturale, con proprietà benefiche per il nostro organismo. Ahimè oggi il miele è anche nella poco gratificante Top10 dei beni alimentari più soggetti a frodi e adulterazioni.

Da oltre 40 anni in Italia si lavora per ottenere mieli di qualità elevatissima e posso affermare che questo percorso è stato un percorso di successo: non solo in Italia vengono prodotti regolarmente oltre 20 tipologie di mieli monoflorali (vero e proprio primato mondiale), ma il miele italiano oggi spunta prezzi molto più alti rispetto alla concorrenza sul mercato internazionale a testimoniare la qualità del prodotto e la correttezza degli operatori.

Oltre alla perseveranza (40 anni… ed ancora si prosegue incessantemente!), diverse sono le componenti che concorrono a questo successo. La conoscenza accumulata del miele italiano è profonda, sia da un punto di vista della sua composizione chimica e nutrizionale, che per ciò che riguarda i contenuti pollinici (e le associazioni di polline possibili nelle varie regioni), sino alla determinazione di profili organolettici. A tutta questa conoscenza contribuiscono Istituti di ricerca, organi di controllo, laboratori pubblici e privati, associazioni di apicoltori e aziende, continuamente impegnati a verificare il proprio operato ed incrementare il database di informazioni esistente.

L’aspetto dell’analisi sensoriale tra tutti è quello che più mi appassiona, essendo io stesso un consumatore ed un buongustaio! Attraverso un percorso formativo intenso ed interessante sono diventato Esperto Assaggiatore di Miele (sì, analogamente ai sommelier del vino!). Nel tempo sono stati numerosi gli assaggiatori formati (oggi l’Albo ministeriale di riferimento, conta oltre 300 iscritti). Molti di questi assaggiatori sono a loro volta apicoltori, in quanto diretti beneficiari del sapere acquisito, hanno le competenze per fare una “auto-analisi” del loro prodotto, per garantire l’assenza di difetti e perseguire una qualità sempre migliore. Parallelamente allo sviluppo dell’analisi sensoriale, sono cresciuti i Concorsi di Miele: i produttori, uscendo dallo stereotipo “il mio miele è il migliore del mondo!” e mettendosi reciprocamente a confronto, hanno innescato una spirale virtuosa che tramite una sana competizione ha nel giro di pochi anni migliorato tantissimo la qualità del prodotto medio. Basti pensare che nei primi anni di concorsi, un 20-30% dei campioni non venivano ammessi per difetti grossolani. Oggi, nei concorsi Italiani, solo in 4-5% dei campioni iscritti a concorso viene rifiutato, e la competizione tra i restanti mieli è di altissimo livello.

I nostri produttori ci hanno davvero messo del loro, adeguando le tecniche gestionali tradizionali dell’apicoltura, al fine di ottenere una maggiore caratterizzazione e diversificazione del prodotto miele, rispettandone l’integrità e la natura genuina al tempo stesso.

Perché sottolineo ciò che avviene in Italia? Perché avendo la fortuna di girare per il mondo, mi accorgo che in altri Paesi le cose stanno diversamente, e la qualità del prodotto è lontana dai nostri standard, ormai abituali. Sono da poco rientrato dal Canada, dove nell’ambito del World Beekeeping Award (Apimondia 2019), circa il 45% dei mieli non sono stati ammessi a concorso!

Mentre io ero in Canada, si sono tenuti due storici concorsi del nostro Paese: il concorso “Grandi Mieli d’Italia - Tre Gocce d’Oro” di Castel S.Pietro Terme (BO) ed il premio “Roberto Franci” di Montalcino. A breve si terrà il concorso internazionale di mieli Biologici “BiolMiel” organizzato da ICEA a cui presenzierò in giuria, poi seguiranno “L’ape d’oro” di Lazise (VR), “Ferrere Miele” (AT), il premio “Franco Merletto” ad Oleggio (NO), il “Città di Pantianicco” (UD)… ed altri ancora!

Per i consumatori, i concorsi rappresentano un ulteriore strumento di tutela: se non avete un fornitore di miele “fidato” vicino a casa vostra, o se siete curiosi di assaggiare tipologie di mieli non tipiche del vostro territorio, o mieli ottenuti da produzioni rare ed inusuali… potete approfittare delle guide redatte a seguito dei concorsi per raggiungere i produttori!

La guida ai Grandi Mieli d’Italia già è disponibile online (https://www.informamiele.it/document/guida-tre-doro), così come l’elenco dei premiati a Montalcino (http://www.montalcinonews.com/2019/09/concorso-%E2%80%9Croberto-franci%E2%80%9D-tutti-i-mieli-premiati/). 

Non aspettate troppo, alcune produzioni sono limitate ed andranno a ruba!

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