Guida Spirituale
Arteterapia e Venere di Botticelli
Vi invito in un viaggio alla scoperta di una delle opere più conosciute della storia dell'arte italiana dal titolo "La nascita di Venere"
"La fonte del mito fu quasi sicuramente una delle Stanze del Poliziano, a sua volta ispirata a Ovidio, alla Genealogia di Esiodo, al De rerum natura di Lucrezio e a un inno omerico. Contrariamente al titolo con cui l'opera è nota, essa non raffigura la nascita della dea, ma il suo approdo sull'isola di Cipro.
Venere avanza leggera fluttuando su una conchiglia lungo la superficie del mare increspata dalle onde, in tutta la sua grazia e ineguagliabile bellezza, nuda e distante come una splendida statua antica. Viene sospinta e riscaldata dal soffio di Zefiro, il vento fecondatore, abbracciato a un personaggio femminile con cui simboleggia la fisicità dell'atto d'amore, che muove Venere col vento della passione. Forse la figura femminile è la ninfa Clori, forse il vento Aura o Bora.
Sulla riva una fanciulla, una delle Ore che presiede al mutare delle stagioni, in particolare la Primavera, porge alla dea un magnifico manto rosa ricamato di fiori per proteggerla (mirti, primule e rose). Essa rappresenta la casta ancella di Venere ed ha un vestito setoso riccamente decorato con fiori e ghirlande di rose e fiordalisi, i fiori che la dea Flora trovò vicino al corpo dell'amato Cyanus.
La posa della dea, con l'equilibrato bilanciamento del "contrapposto", deriva dal modello classico della Venus pudica (cioè che si copre con le braccia il seno e il basso ventre) e Anadiomene (cioè "emergente" o nascente dalla spuma marina), di cui i Medici possedevano una statua classica fin dal 1375citata da Benvenuto Rambaldi (non si tratta però della celebre Venere de' Medici, giunta in città solo nel 1677). Il volto pare che si ispirasse alle fattezze di Simonetta Vespucci, la donna dalla breve esistenza (morì a soli 23 anni) e dalla bellezza "senza paragoni" cantata da artisti e da poeti fiorentini mentre lo sfondo sembrerebbe ispirarsi al Golfo dei Poeti dove il pittore avrebbe conosciuto la sua musa ispiratrice." (wikipedia)
La data di realizzazione dell'opera, dipinto a tempera su tela di lino, è fra il 1482 e il 1485, le dimensioni sono 172 x 278 cm e si trova nella galleria degli Uffizi a Firenze.
Rispetto a queste autorevoli fonti già ricche e magnificamente trasmesse, io vedo anche altro e ve ne voglio parlare: lei sta mostrando, col favore dei venti, il movimento dell'Amore che prima la sospinge e poi la conduce all'approdo. Vedo che l'Armonia sta proprio in quella perdita di equilibrio. Lei è serena in volto, tende l'orecchio assorta, rapita solo dall'amore: ha un tocco di Immutabile che le colora l'incarnato del volto.
Ha un segreto...
e sta in quel movimento che, se lo seguiamo, parte proprio dal cuore ( il nostro cervello emotivo) sottolineato dalla mano adagiata con le tre dita che rappresentano le tre nature della materia: spirito, anima e corpo.
Se segui con me a ritroso il movimento che parte da quel cuore in mano, vedi chiaramente che esso sale verso il braccio a forma triangolare, ancora un riferimento geometrico alla triplice natura della materia.
Il movimento giunge ad informare anche il secondo cervello, la testa, fin dentro le più sofisticate terminazioni nervose e trasmissioni sinaptiche, passando anche per i capelli che la connettono con l'etere.
Una ciocca, sulla sinistra, spinta dal vento, ritorna verso il cuore, l'altra scende lungo tutto il corpo, come un manto, fino a condurre lo sguardo di quel movimento alle viscere, il nostro terzo cervello.
E' il vento dell'Amore, Armonia totale e coerenza di accordi fra i tre cervelli, che anima i tre ambiti della materia
e integrandoli perfettamente solleva anche il manto di protezione che le porge la dea Flora.
Non ne ha bisogno, è proprio la sua nudità che la protegge, quel perdere l'equilibrio proprio dell'amore che la governa. La sua pelle è informata dalla leggerezza dell'acqua che la porta, la sostiene trasmettendo la vita fin dalla pianta dei piedi: spuma frizzante che elettrizzata e dinamizzata, ritorna verso l'alto attraversandola tutta.
Cuore tenero, Mente lucida e calma, Intestino e viscere frementi...sessualità forte!
Questo movimento è ovunque, come una serpentina elettrica attraversa, riscalda e illumina ogni dettaglio: "E 'l ciel ridergli a torno e gli elementi!" Il cielo è in festa ed esulta tutt'intorno insieme a tutti gli elementi.
Nel vortice di questo movimento trascinante, non c'è traccia alcuna di eccitazione nervosa, o di sforzo...tutto è sospeso e maestosamente raccolto!
Il volto è appagato e ebbro di sensualità e tenerezza: nulla le manca, nessun turbamento.
E' Strabica
come l'Amore che sa integrare più punti di vista, che convoglia in sé e ricapitola ogni cosa. Nel movimento dell'Amore non c'è bello e brutto, buono e cattivo, carne o spirito, dentro e fuori, nell'amore tutto è Uno.
Ella se la ride del fato e della sorte!
I capelli sono attentamente raccolti, ma non stretti, da un nastro a tre giri...
"La dea negli occhi folgorar vedresti, e 'l ciel ridergli a torno e gli elementi" (Poliziano, Le stanze)