Le basi generali della “Teoria dell’allenamento”
Quando si parla di Teoria/scienza dell’allenamento si parla di un campo specifico a carattere interdisciplinare. Poichè in letteratura spesso si parla contemporaneamente di Teoria dell’allenamento e scienza dell’allenamento, cercheró di spiegare prevenente i due concetti.
La teoria dell’allenamento rappresenta l’insieme delle conoscenze degli allenatori, degli insegnanti di educazione fisica, degli istruttori o degli atleti; conoscenze che non sono state anche confermate scientificamente ma che sono state sperimentate nella pratica.
La scienza dell’allenamento invece cerca di fornire una base scientifica a questa teoria dell’allenamento,
A orientamento soprattutto pratico, di porre i suoi contenuti , le sue affermazioni su salde fondamenta scientifiche, di confermare o anche falsificare, le ipotesi e le convinzioni sull’allenamento attualmente esistente.
Il soggetto in esame è quindi l’allenamento sportivo, ovvero: la preparazione fisio-energetica, psicosociale , tecnico-coordinativa e tattico-cognitiva dell’atleta, realizzata attraverso esercizi fisici e diretta a migliorarne le prestazioni. Quindi l’allenamento è un processo d’azione complesso che si pone lo scopo di influire, sul livello di prestazione sportiva e sulla capacità di realizzare nel migliore dei modi possibile tale prestazione in dotazione di competizione.
Anche se si va in sala di peso, la cosiddetta palestra, soltanto per un fine personale, l’ostacolo da superare in ogni allenamento per migliorarsi è il limite che alberga in noi, nella nostra testa.
Secondo i diversi stadi di sviluppo e le finalità perseguite, si possono realizzare tipologie di allenamento molto diverse. Gioca un ruolo molto importante l’ALLENABILITÀ.
L’ allenabilità rispecchia il grado di adattamento ai carichi di allenamento.
Non è altro che un parametro dinamico che dipende da una serie di fattori ENDOGENI (tipologia costituzionale, età, ecc..) ed ESOGENI e può anche manifestarsi diversamente nei vari organi e sistemi funzionali dello stesso soggetto. Per quanto riguarda l’allenabilitá nell’etá infantile o adolescenziale, un ruolo importante è svolto dalle “fasi sensibili”, fasi dello sviluppo particolarmente favorevoli per l’incremento di alcuni fattori motorio-sportivi.
L’ età infantile rappresenta il periodo di più elevata allenabilità, soprattutto per lo sviluppo delle capacità coordinative, mentre l’età giovanile e la prima età adulta lo sono soprattutto per il miglioramento delle capacità organico-muscolari.