
Founder Senior
Le risorse degli anziani
Anziani, peso per la società o risorsa?

Godersi la vita
La Terza Età viene suddivisa in 3 sottoinsiemi:
i giovani anziani (65-75 anni),
gli anziani veri e propri (76-84 anni) e
i grandi anziani (dagli 85 anni in poi).
Gli anziani negli ultimi anni non vengono più percepiti come un peso per la società, come zavorre che vivono ritirati attendendo il fine vita senza aspettative e senza stimoli a causa di mancanza di energie e problematiche di salute invalidanti.
Oggi si parla spesso di anziani attivi e ci si riferisce soprattutto alla categoria giovani anziani e anziani veri e propri, che vengono definite risorse in quanto contribuiscono con i loro servigi ai fabbisogni della società.
Infatti, grazie alle loro risorse socioculturale, economiche e professionali, svolgono un ruolo sociale e familiare chiave per la nostra società. Oltre a fungere da caregiver per i propri parenti che, a causa dell’età avanzata, si trovano in situazioni di necessità , spesso i giovani anziani danno un importante contribuito all’organizzazione familiare dei figli e all’accudimento e gestione dei nipoti che sempre più vengono cresciuti ed educati dai nonni che si occupano di portarli a scuola, ritirarli, fagli da mangiare, portarli alle attività extrascolastiche.
Nella mia esperienza di maestra di scuola materna, buona parte dei bambini, vengono accompagnati o ritirati dai nonni per esigenza dei genitori e si occupano di loro la maggior parte del tempo.
La loro presenza è spesso fondamentale e in alcuni casi imprescindibile per sopperire ai costi elevati di strutture come asili nido, servizi doposcuola e grest o servizi di accoglienza dei bambini durante il periodo estivo. I giovani anziani spesso sostengono economicamente i propri figli per mezzo della loro pensione.
Oltre alla loro importante funzione sociale, sempre più spesso notiamo come sappiano godersi la vita partecipando ad attività di volontariato, associazionismo, viaggi organizzati, escursioni nei musei, si iscrivono e partecipano attivamente alle Università della Terza Età sempre più diffuse in cui si ritrovano, socializzano e imparano le lingue, fanno bricolage, corsi di restauro, canto, imparano nuovi balli di gruppo, fanno ginnastica, yoga, si fanno abbonamenti al cinema o al teatro comunale, prendono un orto comunale e lo gestiscono in comunità con altri pensionati, insomma, si godono la loro meritata libertà dal lavoro!
Spesso, possono essere una risorsa poiché possono fungere anche da esempio per alcuni giovani che si lasciano scorrere la vita nelle mani e in alcuni casi peccano in quanto a intraprendenza.
Paola Maniga