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Bullismo: le cicatrici
Il bullismo e nell’era digitale, il cyberbullismo, lasciano cicatrici spesso difficili da rimarginare.

Ne parlo per esperienza, sia di psicologa psicoterapeuta che ovviamente di persona che si è relazionata e ha avuto le confidenze di tante persone, da sempre.
Tra le maggiori e più dolorose cicatrici nella mia esperienza, ci sono quelle dovute al bullismo.
Perché? Perché il gruppo dei pari per un bambino e più tardi per un’adolescente sono il punto di riferimento, il faro, il gruppo dei pari è ciò che in quell’età ti rimanda il tuo valore come persona, si è nella fase della crescita della propria identità, se il gruppo dei pari ti rifiuta o peggio, ti isola e ti bullizza, ti prende in giro o addirittura ti fa violenza fisica, che vissuto potrai mai avere con te stesso?
Non valgo, non conto niente, non sono interessante, non ho niente da dire, sono una nullità, gli altri mi schifano etc, purtroppo.
Essere vittime di bullismo: gli effetti sulla salute fisica e psicologica
I recenti studi nella comunità scientifica parlano delle grosse ed invalidanti implicazioni a lungo termine dell’aver subito atti di bullismo in età infantile.
Il bullismo, infatti, viene considerato come una forma di stress di tipo sociale cronico e, in quanto tale, potrebbe portare, al pari di altri fattori di stress continuativi e cumulativi nel tempo, a significative conseguenze a lungo termine a livello della salute, non solo psicologica, ma anche fisica.
L’esposizione ad alti livelli di stress per brevi periodi, può essere ben gestito dall’organismo poiché ha gli strumenti per “digerirlo” e farne fronte e riuscire a tornare allo stato di benessere iniziale.
Viceversa, dato che il bullismo spesso si presenta come un sovraccarico prolungato di stress, per diverso tempo, l’organismo e il cervello nello specifico, potrebbero non riuscire ad attuare un adeguato processo di recupero portando così al suddetto Carico Allostatico per sovraccarico, con conseguente impatto negativo su quei processi fisiologici critici per la salute e il benessere dell’organismo.
A causa dell’aumento del Carico Allostatico, lo stress cronico può portare a cambiamenti a livello ormonale, infiammatorio e anche metabolico.
Inoltre, l’esposizione precoce a significativi fattori di stress può influenzare il modo in cui l’organismo si sviluppa e organizza per rispondere ad ulteriori fattori di stress futuri creando purtroppo una predisposizione al gestire il carico emotivo in modo non efficace.
Un esempio pratico per capirci bene.
Se io da bimbo ho subito bullismo e non ne ho mai potuto parlare con gli amici, perché non ne avevo ( è abbastanza tipico purtroppo che oltre a tutto il resto, il bullizzato sia isolato e senza significative relazioni sociali), con i miei genitori perché erano emotivamente o fisicamente assenti o mi vergognavo di parlargliene poichè spesso la resa in giro viene vissuta come una vergogna.
Capite bene che se i miei compagni di classe mi danno del “ciccione” o del “gay” o della “cessa” o dello “ schifoso”, sia un po’ difficile per un bimbo parlarne con qualcuno?
La vergogna lo paralizza, preferisce spesso tenerselo per sé e sperare che passi ma purtroppo spesso non passa, perlomeno non subito, bisogna che il bimbo riesca a fare un balzo, a prendere sicurezza in sé stesso, a uscire dal guscio ma non è facile, soprattutto da solo, senza accompagnamento e sostegno.
Per tali motivi è sempre più urgente ed importante che il sistema scolastico si doti di strumenti per prevenire episodi reiterati di bullismo a danno di giovani bimbi od adolescenti che se non trattati per tempo potrebbero portare al rischio di sviluppare future comorbilità psichiatriche correlate, ad esempio, depressione, diabete, patologie cardiache e anche al progredire di patologie psichiatriche.
Ne parlo anche da maestra della scuola materna, mi sono capitati piuttosto spesso episodi, seppur blandi data l’età giovane per fortuna, di prese in giro ed isolamento a scuola ed è davvero molto importante che ci sia un’attenzione maniacale verso i bimbi più fragili ed attaccabili, quelli che hanno qualche particolarità che può essere presa di mira, più alti, più bassi, più magri, più cicciotti, neri, gialli, con gli occhiali, più timidi, più impacciati, disabili, iperattivi, bisogna sostenerli, ascoltarli, aiutarli a creare relazioni che da soli non riescono ad intavolare, coinvolgerli nei giochi, nelle discussioni, coccolarli, supportarli, difenderli a spada tratta dai soprusi degli altri, va fatto, ed anche immediatamente, è una necessità!
Gli effetti del bullismo nei bambini e a seguito negli adolescenti:
1 Essere vittima di bullismo può tradursi in un comportamento evitante nei confronti della scuola, dei gruppi dei pari e della famiglia oppure, al contrario può generare comportamenti di dipendenza nei confronti delle figure di accudimento per il timore di affrontare la vita percepita come pericolosa e giudicante. (spesso i bimbi non volendo andare a scuola somatizzano per evitare l’ingresso a scuola e il solito inferno quotidiano, il genitore e chi ha contatti quotidiani con il bambino, in questo può porre attenzione a segnali di nervosismo, irritabilità, isolamento, capricci, calo nel rendimento scolastico, pianti apparentemente senza motivo, regressione a stadi evolutivi precedenti-pipì addosso se piccoli)
2 può anche verificarsi un altro fenomeno che è quello di diventare bulli a propria volta con qualcuno che si percepisce come fragile con cui poter compensare e manifestare la sensazione di essere forte e prevaricatore. Può capitare che sfoghino la loro frustrazione e il loro vissuto di violenza su qualcun altro più fragile di loro per rivendicare la loro forza.
Le ragioni che potrebbero incrementare la potenza dell’impatto forte che il bullismo ha sul bambino, è il fatto di non avere a casa il necessario supporto emotivo e percepire la vergogna e paura del giudizio nell’esporre la problematica in famiglia temendo di non essere accolti, capiti od ascoltati dalle proprie figure di accudimento.
Chiaramente questo fenomeno incrementa la percezione di smarrimento del bambino che sente di non poter fare affidamento su nessuno, nemmeno su chi dovrebbe prendersi cura di lui, non ha modo di elaborare il trauma, perchè di questo si tratta, di un trauma, un bambino lo vive così, diamogli il giusto peso per poter prendere i giusti provvedimenti come società.
Parlandone e sfogandosi, cercando aiuto e conforto potrebbe superare ed elaborare l’episodio o il protrarsi della situazione per lungo tempo riuscendo ad andare avanti.
In questo la scuola e le istituzioni potrebbe davvero fare la differenza per far in modo che il bambino non si senta isolato di fronte alla minaccia, ma abbia spazi di risoluzione ed ascolto adeguati dato che uno dei fattori aggravanti la situazione e il mantenimento del trauma, è il vissuto di impotenza, di isolamento, di mancato contenimento e di mancato ascolto percepito dalla vittima.
La possibilità invece di poter intervenire, parlandone con persone adulte, con anche esperti, avere il supporto necessario e imparare dunque a gestire la situazione, permetterebbe una buona elaborazione del trauma nei tempi adeguati senza necessariamente lasciare straschici nel futuro.
Questo si che farebbe la differenza per milioni di futuri adulti.
Dedicato ai miei pazienti e a tutte le persone che sono state vittime di bullismo.
Form di contatto
Per richiedere una consulenza contattare il 3469533263 o scrivere a paola.maniga@gmail.com💪💪