Michele Braida

Founder Junior

Nepal, basso Dolpo

2018-11-20 11:11:08

Coscienza, limiti, scoperta, forza, stupore, affermazioni, delusioni, fascino, cultura, arte, vita. povertà e ricchezza... sono solo alcune delle caratteristiche che hanno dato vita a questo viaggio, dove la morfologia del territorio, non è stata fondamentale, ma.... selettiva.

Due anni fa, dopo essere tornato a casa dal viaggio in Nepal, viste le sensazioni provate, mi ero posto un obiettivo, ogni due anni avrei fatto un viaggio come quello appena concluso, sarei ritornato sicuramente in Nepal, ma poi non necessariamente sempre là, ci sono altri posti che attirano la mia intenzione come la Patagonia e l'Islanda. Oltretutto, mi ero prefissato che delle tre sciarpe di seta donatemi dalla nostra guida nepalese, Narayan, una l'avrei tenuta a casa in vetrina, una l'avrei portata e lasciata su di una cima delle mie amate Alpi Giulie e la terza su di una cima in Nepal... e io sono una persona che quando dice...fà. Così, sistemata una a casa, la seconda l'ho legata sul supporto della campana sulla cima dello Jof di Montasio in una splendida giornata di Ottobre dello scorso anno e intanto aspettavo l'organizzazione per il viaggio di quest'anno, che inizialmente vedeva come meta il Mera Peak, una cima alta circa 6500mt dalla quale si possono ammirare l'Everest, il Makalu, il Cho Oyu e tutta la distesa dei vari 7000 che li circondano.

All'inizio di quest'anno, ormai sembrava, fatta, tutto a posto, ogni volta che salivo al Rifugio Zacchi per trovare gli amici che lo gestiscono e ci lavorano, ne parlavamo, io ero già su con l'immaginazione, poi, d'improvviso un cambiamento di rotta vede sfumare la vetta del Mera Peak, alcuni dei partecipanti non se la sentivano di affrontare quell'altezza. Così Gianni, il gestore del Rifugio assieme alla guida nepalese, cambiano destinazione, optando per il basso Dolpo, una regione  tra il Tibet e l'India,  di circa 8000kmq con una popolazione di appena 30000 abitanti. Questo per la sua morfologia prettamente montuosa che vede sorgere i piccoli villaggi sulle rive dei fiumi, e in prossimità delle cime meno ripide, e comunque ad altezze tra i 3600 e i 4000 mt di altezza. E' una Regione dove abitano prevalentemente tibetani, buddisti seguaci del Dalai Lama, che hanno portato in Nepal la loro cultura e le loro tradizioni, trovando coesione con la popolazione locale, dando origine, nella storia, a diverse forme di Buddismo, senza staccarsi però troppo da quella che è la linea principale di questa filosofia.

 All'inizio un pò deluso, ma pur sempre felice di ritornare in quel Paese, mi prenoto per il viaggio, mi faccio prestare una cartina della Regione da     Gianni, per vedere dove andavo, e Alan, un mio coetaneo che lavora in Rifugio, mi consiglia un libro "Il Leopardo Delle Nevi" che parla di quelle zone, della storia religiosa e di una spedizione (per chi è curioso io lo consiglio).

Ovviamente, con due figli di 15 e 12 anni e un attività mia come idraulico, non è facile prendersi tanto tempo per una vacanza, 3 settimane son tante a livello organizzativo, dovevo fermare tutti i cantieri, e sicuramente i clienti non erano d'accordo, così pian piano avvisavo tutti, per chiudere certi lavori prima della partenza e concordandone altri per il mio rientro, lavorando come un forsennato...io dovevo partire, ma mancano 2 mesi, che problema c'è? Una settimana prima della partenza sono ancora con lo stesso ritmo, e per il viaggio non ho visto ancora niente di quel che mi serve da portare via, la sera ci troviamo con tutti i partecipanti, siamo in 13 e con me quest'anno viene Luca, un amico di Romans col quale andiamo spesso in montagna assieme, ci piace allo stesso modo, e abbiamo già affrontato un percorso di 175 km in Regione, il "Cammino Celeste". Alla cena manca solo una persona, Renato, che due anni prima aveva accompagnato in quanto amico, Nives Meroi e suo marito Romano, fino al campo base dell'Annapurna, per la loro scalata dell'ultimo 8000 che gli rimaneva da salire. Qui ci viene spiegato il viaggio e fornito un programma con date e tappe, siamo prossimi alla partenza, siamo tutti eccitati tranne i miei figli che sono lì con me e non vogliono che io parta e Tania, la mia compagna che è a casa, che è felice per me, ma non mi vuol far vedere che mi preferisce vicino a lei. Ma è la mia passione, e ho bisogno di staccare la spina, completamente e nessun posto è migliore di quello, là saremo fuori dal Mondo. 

Ed è da qui che parte il mio viaggio, da questa cena, dallo spirito e dalle cose che ci son state spiegate,  e sarà mio piacere riviverlo e raccontarvelo, tappa x tappa, buona lettura