Maurizio Rosini
Papillon (1973) diretto da Franklin J. Schaffner
2018-09-25 12:51:31
Credo sinceramente, che sia un capolavoro.
Maurizio Rosini
Lavoro, Energia e la Stella danzante
2018-09-25 12:38:41
Tempo fa sbarcai il lunario insegnando Matematica e Fisica presso uno di questi istituti privati che offrono il costoso recupero per esami universitari. Durante una lezione individuale, affrontai l'argomento del Lavoro, come formalizzato nella Meccanica Classica e, notando la poca confidenza dello studente rispetto ai concetti normalmente utilizzati, cercai tra i miei appunti universitari qualcosa che gli permettesse di farsi un'idea concreta di cosa si stesse discutendo. La cosa fu utile soprattutto a me! Ci sono elementi che spesso passano davanti agli occhi e restano in testa giusto il tempo per risolvere quanto necessario nell'immediato (vedi "devo superare questo esame e passare ad altro.."), ma sui quali sarebbe meglio soffermarsi di più. Trovai questa definizione: "Il Lavoro è trasferimento di Energia". La catturai questa volta, sentendo che potesse avere almeno per me un significato che andasse oltre il mero superamento di un esame di Fisica. In tempi più recenti, mentre avanzavo incastrato nel consueto inferno di lamiera, per giungere (in ritardo!) presso il mio luogo di lavoro, ascoltai per radio l'intevista fatta ad un critico d'Arte. Il mio ascolto fu abbastanza distratto e superficiale.. non ricordo il programma radiofonico, l'intervistatore, tanto meno il nome dell'intervistato. Ma un particolare m'incuriosì molto. Il critico d'Arte, ad un certo punto, rispose con una domanda ad una richesta del giornalista: "Vuol sapere qual è la differenza tra un Tempo tolto e un Tempo aggiunto?". "Quale?" chiese il giornalista. "Un operario in catena di montaggio rinuncia alla sua vita per otto ore ogni giorno.. il suo è un Tempo tolto! Un artista lavora alle sue opere per dieci, dodici, quindici ore al giorno.. spesso senza conoscere festività o malattia.. quello è un Tempo aggiunto!" Raccoglievo, come per altro continuo a fare, cocci e frammenti di qualcosa, qualsiasi cosa mi permettesse di motivare l'enorme non-senso nel quale sentivo di essere immerso e decisi di tenere a mente quell'affermazione, pensando che in qualche modo avesse a che fare con la definizione precedente. Ho tentato spesso di rendere coerenti le due cose, cercado di derivare l'una dall'altra. Nell'immaginario comune persiste l'idea del lavoro operaio come legato alla lotta di classe, associato alla privazione, allo sfruttamento, all'ostilità padrone-subalterno. E' l'idea del lavoro sottopagato e costantemente minacciato dall'automazione dei processi produttivi, mentre romanticamente l'artista sfugge a questo destino vivendo ispirato dalla sua Arte, da perdigiorno illuminato. La prima impressione che ebbi fu che si indulgesse in questa distinzione quasi discriminatoria tra poveri disgraziati ed fortunati nullafacenti. Però conosco operai soddisfatti del proprio lavoro, imbianchini divertiti mentre imbiancano una parete. Di contro, la Storia dell'Arte ricorda moltissimi Maestri morti di stenti, soli ed emarginati. A mio avviso, però, la questione sollevata dal critico intervistato proponeva una riflessione ad un livello differente: qual è il destino dell'Energia che fluisce attraverso il nostro Lavoro? Ci attraversa lasciandoci soli con la nostra fatica e con un senso quasi di rimpianto e di perdita oppure sentiamo muoversi in noi qualcosa di speciale? Chiamatelo come volete.. talento, passione, spirito, anima, entusiasmo, vitalità. Mi è cara l'immagine evocata da un aforisma di Nietzsche: la Stella danzante. Il vero discriminante è l'atto creativo! E' l'attualizzare, esprimere quanto ancora inespresso, dare forma all'informe, dare ordine al nostro caos interiore. E' quello che ci fa essere uomini e non criceti su di una giostra. Questa Stella danzante è presente in ognuno di noi ed ha bisogno di essere alimentata perchè rimanga accesa e possa vibrare e bruciare nella sua luce, perchè il Tempo si dilati e si colmi di vita. Sprecare questa Energia è un crimine! Soffro, sempre con maggiore senso di nausea, questo mondo di padroni e schiavi, di vittime e carnefici. Voglio un mondo migliore, voglio la luce di Stelle che danzano.
Maurizio Rosini
Studio 20180304-01: Nudo Rosso (2018) - acquerello
2018-09-11 16:24:23