Matteo Scano

Siamo sicuri di ciò che sappiamo?

2019-12-05 12:24:27

Semplifichiamo ed esemplifichiamo una riflessione di Cartesio per chiederci: esiste una conoscenza che possiamo definire certa?

Breve indovinello: qual è la domanda che accomuna i più grandi geni ai più umili neonati? Perché. E dunque chiediamoci: perché?

Viviamo in un mondo fondato su convenzioni. E le convenzioni spesso impediscono di vedere la verità. Anche se non ci facciamo caso, semplicemente andando al supermercato e tornando a casa, stiamo dando per scontate moltissime cose.

Innanzitutto, stiamo dando per scontato che Esistiamo: altrimenti che senso avrebbe andare a fare la spesa? Inoltre stiamo dando per scontato che abbiamo Libero Arbitrio: magari stiamo facendo la spesa solo perché ce l'ha imposto qualcun altro, ma in ogni caso siamo stati noi a decidere, per nostra volontà, di obbedirgli, e dunque di fare la spesa.

Limitiamoci a questi due esempi. Come facciamo, ragionando, a dire che conosciamo con certezza la risposta alle due domande di prima? Esistiamo davvero? Abbiamo davvero Libero Arbitrio? Non potremmo essere, come in Matrix, ingannati nella nostra esistenza da un computer? Oppure, chi ci dice che a convincerci ad andare a fare la spesa siamo stati proprio noi e magari non qualche cosa che abbiamo fatto in passato?

Qualcuno di voi potrebbe rispondermi: ma che discorsi! Mi sembra ovvio che esistiamo: abbiamo due mani e due gambe, camminiamo, possiamo prendere in mano degli oggetti e possiamo anche modificare il mondo intorno a noi, distruggendo o trasformando qualcosa!

Certo, è vero. Ma perché le tue mani e le tue gambe dovrebbero esistere? Anche se le puoi vedere e toccare, non significa necessariamente che esistano. Potrebbero benissimo essere delle semplici simulazioni di un supercomputer. Anche tu potresti esserlo. Oppure potresti essere un cervello in una vasca: il tuo cervello, rimosso dal corpo, potrebbe essere in questo stesso momento immerso in una vasca di liquido nutritivo. Il tuo cervello, con le terminazioni nervose e i neuroni collegati a un potentissimo computer, riceverebbe gli stessi impulsi elettrici che riceverebbe se nel corpo di una persona. Avresti quindi l'impressione di vivere, di vedere, di sentire, di esistere, di toccare, di mangiare, di leggere un post di Filosofia, di farti delle domande, di avere di pensieri, anche se in realtà non esisteresti.

E per quanto riguarda il Libero Arbitrio? Ancora, qualcuno mi potrebbe dire: che assurdità! In questo stesso momento sto leggendo questo post perché ho scelto io di farlo! Non sono stato obbligato da nessun né sono stato condizionato da nulla!

E invece no. Sei forse stato condizionato da tutto il tuo passato. Alcuni filosofi hanno costruito il seguente ragionamento per dimostrare che gli uomini non hanno libero arbitrio:

  • Il modo in cui il mondo era in passato controlla il modo in cui è nel presente, e come sarà nel futuro. Chiaramente, se in passato ho finito tutto quello che avevo di commestibile nel frigo (spero di no, dovrei essere a dieta), ora nel presente (futuro rispetto al passato) devo andare al supermercato per comprarne dell'altro (sperando che ci siano gli sconti).
  • Noi siamo parte del mondo, come tutto quello intorno a noi.
  • Non possiamo controllare il nostro passato, oppure il modo in cui il passato controlla il presente e il futuro. Se ieri 4 dicembre ho svuotato il frigo di casa mia, oggi 5 dicembre  non posso in alcun modo vederlo ancora pieno: è vuoto. Allo stesso modo, non posso modificare il fatto che, avendo svuotato il mio frigo ieri, oggi sia vuoto.

Daremo questi punti per buoni. In realtà ci sarebbe più di una critica che si potrebbe muovere, ma questo lo lascio ai commenti, perché ai fini della dimostrazione sono sicuro che la maggior parte di voi si trovi d'accordo con questi punti. Quindi, conclusione:

Dal momento che siamo controllati dalle circostanze del passato, causate da noi oppure no, e che il passato controlla il presente e il futuro, noi non abbiamo Libero Arbitrio.

Se infatti il motivo per cui oggi vado al supermercato è perché ieri ho svuotato il frigo, allora non posso chiedermi perché ieri ho svuotato il frigo? Magari due ore prima avevo appena finito un allenamento molto intenso ed ero affamatissimo. Ma perché ero andato all'allenamento quel giorno? Forse perché il giorno prima il mio amico Pierino Porcospino mi aveva detto di venire. Ma perché me l'aveva detto? Forse perché eravamo amici. Ma perché eravamo amici? Forse perché in passato ci eravamo aiutati a vicenda. Ma perché in passato ci eravamo aiutati a vicenda?

Avete capito il punto? Se ogni mia azione è la conseguenza di altri avvenimenti, causati da me o no, allora ogni azione che causa ogni azione ha un'altra azione che la causa, e così via. Potreste allora chiedervi: non esiste un azione non causata che causi tutte le altre? In passato si era risposto che fosse Dio, ma questa domanda è ancora oggi irrisolta.

Naturalmente potrei avere torto. Magari esistiamo davvero, e abbiamo davvero Libero Arbitrio. Anche se vi siete lasciati convincere da quanto ho scritto, non prendetelo per vero acriticamente. Piuttosto, cercate di pensare a delle obiezioni e non date niente per scontato: cercate di domandare più che di rispondere. Oscar Wilde diceva che se avete tutte le risposte alle vostre domande, avete sbagliato che domande provi. Perché dopotutto,(forse) il vero sapiente è colui che sa di non sapere.


Pensateci, la prossima volta che andrete a fare la spesa!