Matteo Scano

Ha senso credere in Dio? La scommessa di B.Pascal

2019-10-08 16:51:07

O Dio esiste o non esiste; ma da che parte staremo? La ragione non può decidere niente... Su cosa scommetterete? -B. Pascal

La questione di Dio è sempre stata al centro dei dibattiti filosofici di tutte le epoche. Blaise Pascal, matematico e filosofo del 1600, sempre più diviso tra la sua passione per la scienza e la sua religiosità, elaboró la tesi filosofica della "scommessa su Dio", per provare a dare una sua risposta alla questione.
Il ragionamento di base è apparentemente semplice : credere in Dio è giusto perché conviene:


-Se credo in Dio, e giunta la mia morte scopro che esiste, allora mi aspetta la vita eterna, la beatitiduine del paradiso.


-Se non credo in Dio, qualora alla mia morte scoprissi la sua non-esistenza, non avrei dopotutto perso nulla durante la mia vita.


-Al contrario, se non credo in Dio durante la mia vita, ma alla mia morte egli si palesa esistente, ad arrendermi ci sarà l'inferno.


La posta in palio -il paradiso- è dunque troppo allettante per non credere.

"Sì, ma bisogna scommettere. Non dipende dalla volontà, ormai siete imbarcato. Cosa scegliete dunque?"


 

Secondo questo ragionamento, credere è sempre più conveniente di non credere: se si crede o si guadagna tutto o non si perde nulla, mentre se non si crede o si perde tutto o non si guadgna nulla.


"Se vincete, guadagnate tutto; se perdete, non perdete nulla"

Non possiamo dire se Dio esista o se non esista , come non possiamo neanche dire che sia più probabile che esista o che non esista , ma una cosa la possiamo dire con certezza : il rapporto tra le probabilità che esista e quelle che non esista sarà sempre un rapporto finito : non so ( nè posso sapere ) se sia di 5 a 50 , di 70 a 30 , di 1 a 99 , di 1 a un miliardo ; in assenza di una prova il rapporto é sempre finito . Se fosse un rapporto infinito allora sarebbe come avere la certezza che Dio esista o non esista : se dico che il rapporto tra esistenza e non esistenza é di 1 ad infinito , é come se avessi la certezza che non esiste . Nella scommessa su Dio uno può puntare su Dio ( rinunciando al mondo ) o sul mondo ( rinunciando a Dio )


"Dove c'è l'infinito e non ci sono infinite probabilità di perdere contro una sola di vincere, non c'è discussione. Non si deve esitare, bisogna impegnare tutto."



Con questa tesi, Pascal ci da una chiara illustrazione di come una credenza può essere (in un certo senso) razionale senza essere allo stesso tempo epistemicamente razionale.

La scommessa di Pascal non è un problema epistemologico, perché non si pone come obbiettivo ciò che è vero o falso, vale a dire di ciò che dobbiamo arrivare a credere in termini di credenze-vere. Il problema sottolinea la diversità tra procedure di adozione di credenze-vere da credenze-utili, in questo caso, partendo dall’idea che l’utilità sia definita in termini di vantaggi materiali: si può dare per ovvio che sia vantaggioso ricercare la vita eterna beata e non quella dannata. Il vantaggio conseguito da ciò, però, scaturisce non dal fatto che noi dobbiamo assumere che Dio esiste in quanto ciò è vero, ma in quanto ciò conduce, direttamente, ad avere dei vantaggi e minimizzarne gli svantaggi potenziali.

In altre parole, il ragionamento di Pascal non serve a dimostrare l'esistenza di Dio (a differenza di Cartesio, egli credeva fosse impossibile); ma semplicemente spiegarci perché conviene supporre che Dio esista.


Certo, l'argomento è criticabile su vari punti. In primis, esistono 4200 religioni sulla terra. Verrebbe allora difficile scegliere su quale Dio scommettere. Inoltre, non è del tutto vero che credere non comporti a rinunci terrene. Al di là della fallacità del ragionamento, rimane la sua estrema originalità e importanza per la capacità di ridurre in termini semplicistici una domanda ontologica vecchia di migliaia di anni, senza piegarla ai titoli di legittimità della razionalità.


C'è un passo importante della Bibbia, al quale Pascal avrà probabilmente pensato e che forse rende più autorevole la tesi della scommessa su Dio.

Il Dio cristiano infatti non chiede all' uomo di capire tutto , bensì gli chiede di fare l' atto di fede e di compiere scelte : non a caso è il Dio di Abramo , colui che sacrificò , su consiglio di Dio, il proprio figlio Isacco : le vicende di Abramo non sono altro che quelle della scommessa pascaliana vissuta in termini tragici : Abramo punta tutto su Dio, perfino il proprio figlio ; scommette tutto su Dio e riesce vincitore cosicchè vince il mondo finito (gli viene restituito il figlio ucciso) e l' infinito (Dio).


"Poiché scegliere bisogna, vediamo ciò che vi interessa di meno. Voi avete due cose da perdere: il vero e il bene; e due cose da impegnare nel gioco: la vostra ragione e la vostra volontà, la vostra conoscenza e la vostra beatitudine; e la vostra natura ha due cose da fuggire: l'errore e la miseria. (...) Valutiamo questi due casi: se guadagnate, voi guadagnate tutto; se perdete, non perdete niente. Scommettete dunque che egli esiste, senza esitare ".


Dopo aver letto la curiosa tesi di Pascal, sta a voi decidere. Scommeterete tutto per arrivare all' infinito bene?