Matteo Scano

Buon Natale filosofico!

2019-12-25 09:57:25

Vari modi di intendere il Natale, tutti convergenti in un unico augurio.

Forse il Natale è solo una messa tra parentesi husserliana della vita frenetica di tutti i giorni che ci forza a compiere tutto di fretta, senza tempo, senza se e senza ma; senza la quiete e il tempo di pensare e di concentrarci su ciò che è davvero importante. La messa tra parentesi della vita quotidiana, della vita inautentica, direbbe Heidegger; senza freni e vincoli di ogni sorta. Un giorno di tradizione nel quale la volontà è in primo piano e la ripetitività è messa da parte, oscurata dalle luci di Natale.



Forse il Natale è quell’apertura estatica che apre, appunto, alla realizzazione del sogno di essere tutti più buoni, tutti più comprensivi, tutti più capaci di amare. L’apertura alla vita vera fatta di abbracci e di sorrisi, pacche sulla spalla e occhi lucidi. Natale è l’apertura al diverso, al non quotidiano, è la rottura dello schema più antico: la routine. Apertura alla meraviglia del ritrovarsi, del volersi bene e del comune accordo. Natale, forse, è l’estasi dei sensi e la bugia della ragione.

La possibilità di realizzare quel "rapporto con l'altro nel rispetto della infinita alterità dell'altro" che, in contesti diversi, formulava E. Levinas. Oggi è una buona scusa per lasciare nella non-importanza tutte le differenze.


Forse il Natale è un’impressione. Un tocco forte e deciso, intenso ma non troppo, che permette di conoscere cosa sia davvero nel suo significato più profondo. È l’impressione che colpisce e che insegna l’esistenza di qualcosa che, un giorno almeno, ci accomuna, tutti indistintamente. Natale è l’impressione della meraviglia che ci fa esprimere la sua esistenza astratta, lo spirito profondo del ringraziamento. Poco importa che vogliate intendere la trascendenza in senso religioso o meno. Per un giorno, solo uno, Natale arriva e impressiona, apre, mette tra parentesi la vita e permette di viverla nella sua semplicità ed autenticità.

Forse il Natale è tutto questo, o forse no. Qualunque sia la vostra idea, nel rispetto dell'alterità professato poco fa, Buone Feste! Che siano non una scusa di abbandono al materialismo, ma occasione di pensiero e riflessione, di riunione e di incontro. Per tutti.



''Ci sembra poco che fra tutti i milioni di donne della terra soltanto Maria fosse l’unica eletta che doveva partorire l’Uomo-Dio Gesù? Ci sembra poco l’essere madre di Colui che doveva rendere felice l’intero genere umano e grazie al quale l’uomo sarebbe divenuto un’immagine della divinità e l’erede di tutte le sue beatitudini?"

-Johann G. Fichte

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