
22 Giugno 1944, i 40 martiri di Gubbio
Nel Giugno del 1944 le truppe naziste avanzavano verso nord e nel frattempo, le formazioni partigiane presenti a Gubbio e nei dintorni,stavano progettando la liberazione della città.

Nel Giugno del 1920 in un bar del centro si sentirono degli spari che uccisero un ufficiale medico tedesco.Ovviamente l’azione commessa provocò la reazione dei tedeschi, che già la sera del 20 iniziarono il rastrellamento nelle vie e nelle case.Il Vescovo Monsignor Beniamino Ubadi si presentò al comando tedesco per chiedere che fossero sospesi i rastrellamenti. Inizialmente il comandante assicurò che non ci sarebbero sati altri rastrellamenti, ma la stessa notte i rastrellamenti ripresero.
Il 22 Giugno del 1944 quaranta persone vennero trattenute in una scuola elementare per poi essere portate in un luogo non distante dalla scuola,dove successivamente vennero tutte fucilate a ridosso di un muro.
Tra le vittime c’erano anche due donne, una madre con la sua figlia. Questo evento segnerà profondamente la città di Gubbio.
Il 25 settembre 1967 la procura di Stoccarda archivio il caso..
Nel lontano 1994 si riaccesero le speranze perché il tribubale Militare di Roma aveva trovato il fascicolo della strage di Gubbio...Ma ormai la maggior parte dei responsabili risultavano deceduti..
Infine nel luglio 2001 la Procura Militare di Roma stabilì che per l’eccidio di Gubbio gli elementi erano insufficienti per avviare un processo.Possiamo purtroppo dire che la strage di Gubbio è rimasta impunita, nonostante da tempo fossero noti i responsabili che ordinarono ed eseguirono la rappresaglia.