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Il futuro della SEO

19/02/2019, 20:21

Come cambierà la SEO nei prossimi anni? Quali sono i falsi miti che possiamo finalmente dimenticare? Quali sono gli obbiettivi che Google, il primo motore di ricerca occidentale, si pone per il futuro della ricerca?

Google compie 20 anni e mai come oggi si sta rinnovando e lanciando verso il futuro.

Leggendo l'articolo Migliorare la ricerca nei prossimi 20 anni si possono comprendere le motivazioni che hanno spinto alla nascita di Google e che ancora oggi alimentano la sua innovazione.


La piattaforma di ricerca sta già introducendo le sue novità sul mercato USA. Infatti dopo la disattivazione di G+ la home della grande G è cambiata profondamente.

Molto più di un semplice motore di ricerca 

L'utente ha un vero e proprio profilo personale, con commenti e like, le notizie disponibili sulla home, notifiche personalizzate sugli interessi assistente vocale e di viaggio. Insomma tutto a portata di un click.


Quale futuro ci attende?


Chi si occupa di SEO ed è legato ancora a falsi miti, dovrà necessariamente ravvedersi.

Già perché per Google primario che l'utente trovi la soluzione al suo problema il prima possibile. La sola risposta possibile sono contenuti di qualità, che soddisfino le esigenze dell'utente e di conseguenza i criteri degli algoritmi del motore di ricerca.


La nascita di nuove correnti, che spostano l'attenzione dal contenuto seriale e compulsivo ad uno più strutturato e utile per le esigenze dell'utente, fa comprendere che la strada da intraprendere è quella di creare contenuti di qualità, mirati all'utilità che può avere per l'utente a cui ti rivolgiamo.


Non si può più sentir parlare di Keyword Density che non ha alcuna correlazione con l'utilità del contenuto. Se tu leggessi un articolo con parole infilate dentro giusto per raggiungere la giusta % la tua esperienza ne risentirebbe e probabilmente scorreresti rapidamente il testo.

Questo falso mito, ancora spesso sostenuto, è stato sfatato da tutti i massimi esperti di SEO italiani, ma anche dallo stesso Matt Cutts, protagonista del video seguente. 


 




Un altro mito da sfatare è la lunghezza o durata dei contenuti.

Ogni contenuto ha caratteristiche diverse, un diverso target e infinite altre cose da valutare. La cosa più importante per Google è la soddisfazione del bisogno di informazioni dell'utente e non un contenuto standard. Se l'argomento che stai trattando richiede più delle 400 parole, indicate come il numero magico da alcuni, allora è giusto superarlo.

Lo stesso vale per i video.

Fino a qualche tempo fa si diceva che i video per funzionare dovessero durare tra i 5 e i 10 minuti, mai più di 15. Poi succede che qualcuno fa video di 60 minuti e il pubblico li guarda. Quindi tutti a fare vide di 60 minuti?

La ricerca vocale cambierà tutta la SEO


Per sfatare questo mito occorre fare un passo indietro e capire come funziona un motore di ricerca.


Se hai già avuto modo di provare l'assistente vocale di Google ti sarai reso conto che non sempre ha una risposta alle tua richieste. Questo perché se una determinata richiesta non è stata prevista il tuo assistente non saprà come procedere.

Google quindi non capisce quello che diciamo, ma semplicemente associa la nostra richiesta con il database a sua disposizione. Come spiegato nell'articolo citato prima nei prossimi anni vedremo un balzo in avanti in questo senso grazie all'introduzione delle reti neurali, ma la comprensione resta cosa umana sosterrebbe qualcuno. Quindi chi si è premurato di creare dei contenuti di qualità come detto prima non dovrà temere nulla dall'avvento delle ricerche vocali.
Il consiglio per chi desidera migliorare la SEO del proprio sito è quindi prima di tutto rendere i propri contenuti utili per l'utente.