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Civita di Bagnoregio (foto mie) đ¸ : tutte le informazioni principali
Definita âla cittĂ che muoreâ: una piccola frazione del Comune di Bagnoregio, nellâalto Lazio, al confine con lâUmbria, allâinterno della meravigliosa Valle dei Calanchi, in provincia di Viterbo.

Si trova al centro della Valle dei Calanchi, tra le due valli chiamate "Fossato del Rio Torbido" e "Fossato del Rio Chiaro", che un tempo erano la via dâaccesso che, dalla valle del Tevere, portavano fino al Lago di Bolsena.
Civita venne fondata 2500 anni fa dagli Etruschi. All'antico abitato di Civita si accedeva mediante cinque porte, mentre oggi la porta principale è la Porta di Santa Maria o della Cava, dove da secoli fanno la guardia dei leoni con una testa umana tra le zampe (simbolo degli abitanti di Bagnoregio che schiacciano i tiranni).
Per accedere si deve pagare una tassa di entrata di 5 euro, che permette al comune di compiere lavori di restauro e stabilizzazione.
Siamo nella terra di San Bonaventura, padre della Chiesa e figura centrale nel Medioevo. Terra francescana, dunque. Essendo San Bonaventura lâautore della biografia sulla vita del Santo dâAssisi.
Attraversare il paese, dallâaspetto Medievale e Rinascimentale , a piedi è il modo migliore per respirare il clima autentico.
Il centro del borgo è Piazza San Donato, anticamente ne fu il foro e oggi viene chiamata âla piazzettaâ. A dominare il lato frontale la facciata del Duomo di San Donato, cattedrale fino al 1699, costruita sul sito di un antichissimo tempio etrusco. La chiesa è un magnifico esempio di architettura cinquecentesca viterbese e al suo interno si può ammirare uno splendido crocifisso in legno realizzato in area fiamminga alla fine del XVI secolo.
Si possono visitare i palazzi nobiliari dei Colesanti, dei Bocca e degli Alemanni costruiti dalle importanti famiglie del viterbese nel corso del Rinascimento. In particolare, allâinterno di Palazzo degli Alemanni si può visitare il Museo geologico e delle frane.
Il Belvedere di San Francesco offre un affaccio privilegiato su Civita di Bagnoregio.
Nella rupe sottostante è stata ritrovata una piccola necropoli etrusca. Anche la grotta di San Bonaventura, nella quale si dice che San Francesco risanò il piccolo Giovanni Fidanza, che divenne poi San Bonaventura, è in realtà una tomba a camera etrusca.
Di particolare suggestione è il cosiddetto âBucaioneâ, un profondo tunnel che incide la parte piĂš bassa dell'abitato, e che permette l'accesso, direttamente dal paese, alla Valle dei Calanchi (oggi NON agibile).
Per raggiungerlo occorre attraversare il paese e scendere verso la Valle. Questo tunnel fu realizzato il secolo scorso allargando un acquedotto romano, tutto questo per consentire il passeggio dei carri. A nord del tunnel sono visibili i resti di un antica tomba.
Durante la seconda guerra mondiale servĂŹ anche come riparo e nascondiglio.
Tante storie hanno segnato questo luogo che apre verso la Valle, dove sono visibili tracce di orti e coltivazioni oggi in gran parte abbandonate. A Bagnoregio si coltivavano le arance, grazie ai particolari microclimi generati e lo zafferano.
Scendendo verso il centro moderno di Bagnoregio, una tappa importante è la Cattedrale di San Nicola (in Piazza Cavour), originariamente conosciuta come S. Maria della Neve, sembrerebbe risalire al 440. Per volere del Vescovo Tommaso Speradio, nel 1606 la chiesa fu ufficialmente riaperta al culto e dedicata a S. Nicola di Bari. Successivamente al violento terremoto del 1695, che devastò Civita e con essa la chiesa di San Donato, la Santa Sede decise di trasferirvi a Cattedrale.
Fu cosĂŹ che nel 1700, in seguito ad ulteriori lavori di restauro ed ampliamento, venne consacrata ai due Santi Nicola e Donato.
Allâinterno sono conservate opere di grande valore:
-una bibbia del XII secolo in pergamena, probabilmente appartenuta a San Bonaventura;
-un dipinto del Vanni raffigurante la Maddalena;
-una teca realizzata in oro e argento raffigurante un braccio benedicente e contenente le ossa del braccio di San Bonaventura.
Interessanti festivitĂ del Paese sono:
Il Palio della Tonna che anima il paese due volte lâanno, la prima domenica di giugno e poi ancora la seconda di settembre. Tonna, ovvero tonda, è la piazza centrale del borgo, sorvegliata dalla Chiesa di San Donato; e i fantini che si contendono il Palio della Tonna la girano in tondo per tre volte a dorso dâasino. Ă un retaggio, di unâepoca, neppure cosĂŹ lontana, in cui gli asini erano lâunico mezzo di trasporto capace di inerpicarsi fino al paese.
Il Presepe Vivente apre le porte nelle date 26-28-29 dicembre 2019 e 1-4-5-6 gennaio 2020.