La 'fossetta occipitale mediana': gli studi di Cesare Lombroso
Lombroso faceva parte del positivismo bio-antropologico, in modo particolare trattava il determinismo biologico. Studiò il caso del criminale Giuseppe Villella che illuminò la mente dello studioso. Portò avanti, infatti, molti studi per scoprire come un uomo fosse portato a commettere omicidi.
Cesare Lombroso
Vita
Marco Ezechia Lombroso, detto Cesare, è nato a Verona il 6 novembre del 1835 ed è morto il 19 ottobre del 1909 a Torino. Lombroso è stato un medico, antropologo, sociologo, filosofo e giurista italiano, ed è definito come il padre della criminologia. Esponente del positivismo, è stato uno dei pionieri degli studi sulla criminalità e fondatore dell'antropologia criminale. Il suo lavoro è stato fortemente influenzato dalla fisiognomica, dal darwinismo sociale e dalla frenologia.
Determinismo biologico
Lombroso è stato il fondatore dell’impostazione biologica. È stato fra i primi autori a ipotizzare qualche predisposizione al delitto.
Lombroso indirizzava i suoi studi:
- Sul delinquente
- Sulle componenti morbose
Lombroso descrisse il ‘delinquente nato’, il cui comportamento e la struttura corporea erano manifestazione di un fondamentale atavismo.
Lombroso è stato influenzato dal darwinismo. Riteneva, infatti, che i delinquenti fossero espressione di una regressione a stadi evolutivi primordiali della specie umana e ad anteriori livelli di sviluppo organico.
Lo studio del criminale Giuseppe Villella
Nel 1870, Lombroso fu colpito dalle anomalie riscontrate nel cranio di un delinquente, Giuseppe Villella.
Villella apparteneva al brigantaggio post-unitario, era un ladro abituale e incendiario a scopo di lucro, morto a causa di una malattia in carcere di Pavia nel 1864.
Durante l’autopsia, Lombroso riscontrò nel cranio del delinquente la presenza di numerose anomalie, tra le quali l’esistenza, nell’occipite, di una fossetta occipitale mediana, simile a quelle che hanno le scimmie progenitrici dell’uomo.
Alla vista di tale fossetta, Lombroso fece una scoperta per quanto riguarda la natura del delinquente. Ritenne che tali anomalie potessero essere espressione materiale delle tendenze verso il delitto e, perciò, carattere valido a distinguere i criminali dagli uomini onesti. (In realtà, Lombroso studiò il cranio di Villella solo sei anni dopo la sua morte 1864-1870).
Le stimmate
Lombroso dice che il criminale era portatore di una serie di caratteristiche o malformazioni, chiamate anche STIMMATE. Ci sono due tipi di stimmate:
- Stimmate fisiche: il cranio più largo o più piccolo della media; la fronte sporgente; la mascella e le guance larghe; l’asimmetria del volto; lo sguardo sfuggente; le orecchie o troppo larghe, o troppo strette, o a sventola; il naso schiacciato (ladri), o naso aquilino (assassini); le labbra sporgenti (rapinatori e assassini), o sottili e rettilinee (truffatori); le braccia eccessivamente più lunghe rispetto al tronco.
- Stimmate comportamentali: la passione per il gioco, i tatuaggi estesi, l’uso di un gergo speciale, l’esibizione di una capigliatura propria del sesso opposto, la prostituzione.
La prostituzione
Sulla prostituzione, Lombroso, insieme a Guglielmo Ferrero, scrisse La donna delinquente, la prostituta e la donna normale (1893), in cui sostenne che se la criminalità femminile risultasse molto minore rispetto a quella maschile, ciò deriverebbe, in parte, dal fatto che essa aveva il suo equivalente nella prostituzione. La prostituta veniva considerata una potenziale criminale. Oltre ad avere un’inferiorità bio-psichica rispetto all’uomo e alla donna normale, era anche particolarmente perversa, non riuscendo a sublimare i propri istinti nella maternità.
Un’altra opera importante di Lombroso è L’uomo delinquente (1876).
Dopo una serie di studi compiuti su detenuti e su soggetti ricoverati in centri d’igiene mentale, Lombroso definisce il criminale è un individuo condizionato a livello genetico, che presenta delle tare atavatiche, cioè interruzioni della naturale evoluzione della specie umana.
La condotta criminosa viene interpretata con:
- Le teorie dell’avatismo: forma di regressione o di fissazione a livelli primordiali dello sviluppo dell’uomo
- Il determinismo biologico: fattori individuali e predisposti al crimine
Il delitto e la classificazione dei delinquenti
Il delitto è inteso come un evento legato a qualche cosa di ‘patologico’, caratteristica specifica di alcuni soggetti predisposti al reato.
Lombroso, insieme a Ferri, fa una classificazione dei delinquenti:
- Delinquenti nati: hanno una predisposizione criminale, crudele, omicida e ladri;
- Delinquenti pazzi: agiscono senza alcuna motivazione;
- Delinquenti abituali: insensibilità morale;
- Delinquenti d’occasione: debolezza morale;
- Delinquenti per passione: hanno un offuscamento momentaneo del senso morale.
Ferri, successivamente, ha aggiunto:
- Delinquenti colposi: pseudo-criminali
- Delinquenti minorenni
Il manicomio criminale
Lombroso avviò una campagna per l’istituzione del manicomio criminale, sulla considerazione che ‘un uomo costruito diversamente dagli altri nell’organo del pensiero, doveva diversamente dagli altri essere responsabile delle proprie azioni.’