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LA DONNA E COME UN PELALO DEL FIORE
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Dio stava creando la donna, e ci stava mettendo molto tempo.
Un angelo gli chiese: “Perché ci metti tanto tempo?”
Rispose: “Guarda quanto è complicato.
Deve essere facilmente lavabile, ma non di plastica;
deve avere più di 200 parti mobili, e nello stesso tempo muoversi con grazia.
Deve saper curarsi da sola, lavorare 18 ore al giorno. Con sole due braccia deve poter abbracciare diversi bambini e far passare loro i dolori.”
L’Angelo rimase impressionato: “E’ un modello standard?
Ma non è possibile, riposati, la finirai dopo.”
“No”, disse Dio, “la finisco oggi e sarà la mia preferita.
L’ angelo toccò la donna: “Dio, com’è morbida!”
“Sì, ma è anche molto forte. Sembra fragile ma è fortissima."
“Può anche pensare?” chiese l’angelo.
“Può pensare e può far ragionare”.
L’ angelo sfiorò il viso della donna. “Dio, ma è guasta! Perde i liquidi!”
“No”, rispose Dio, “queste sono le lacrime”.
“ A cosa servono?”
“Per esprimere la tristezza, l’amore, la solitudine, la sofferenza, l’orgoglio.”
“Dio, sei un genio! Hai pensato a tutto e lei è stupenda.”
“Oh sì. La sua forza può stupire l’uomo. Può ridere quando vorrebbe piangere, sorridere provando paura, aiutare gli altri quando lei stessa avrebbe bisogno d’aiuto.”
“Ma”, sospirò Dio, “ha un difetto, e se non lo correggerà da sola, si rovinerà la vita."
“Che cos’è?”
“Non si rende conto del suo valore”.
(Autore sconosciuto)