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Quando avrai pace in ogni movimento del tuo corpo, pace nei tuoi pensieri e nella tua forza di volontà , pace nel tuo amore, pace e Dio nelle tue ambizioni, ricorda, hai collegato la tua vita a Dio.


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CETTINA E PINUCCIO«La gente è strana Pinuccio!» sbottò quella sera Concetta.«Che vuoi dire?»«Voglio dire che sono stanca di lamentele gratuite e a basso costo. Chi si lamenta perché la frutta è acerba, chi perché è matura, chi perché non è fresca abbastanza, chi perché troppo cara! Io mi alzo presto tutte le mattine per preparare con cura la bancarella, scarto i pezzi cattivi e tengo quelli buoni. L'anima ci metto perché da me si abbia il meglio.«E beh?»«Eh beh... la gente si lamenta e protesta comunque, e con che arroganza! C'è quel Gennarino che ogni volta che apre bocca brontola, perché le pesche che gli ho dato l'ultima volta erano molli, le susine non si potevano mangiare per quanto acerbe, l'uva aveva troppi semi e così via, sempre stizzito, dovresti vedere che faccia, eppure tutti i lunedì è sempre puntuale, alle 7 di mattina, il primo della fila, ad aspettare. E poi quella Marisa, che un giorno era senza borsellino e allora le ho detto "che problema c'è" e le ho fatto credito e lei "Cettina, tanto mica scappo, solo da te vengo che hai le cirase più buone di tutto il circondario»«E..?»«E tu l'hai più vista? Tre mesi sono passati e la stagione delle ciliege è da mo' che è finita!»«Beh, ma tu fai bene il tuo lavoro e i clienti tornano, e ti pagano, a parte Marisa, no? Tu pensi troppo Cetti'!»«Dici bene tu ma svegliati tutte le mattine presto come me, per sentire nelle orecchie la solita cantilena: questo è troppo, quest'altro poco e chi più ne ha più ne metta. E tu a impazzire a far quadrare i conti, a evitare sprechi e ammanchi e scontentezza altrui. Tu invece, stai tutto il giorno sull'uscio di una casetta di legno nel silenzio, in compagnia solo del vento e ad avvistare orme di animali, se mai ce ne sono»«Si è vero Cettina. Il mio lavoro è così. Sto dalla mattina alla sera nel silenzio più assoluto, a sentire l'odore del vento, per capire se cambierà il tempo, a guardarmi intorno... Se qualche animale è in pericolo, sai, lo sento, ho imparato ad ascoltarla la natura. E anche se un animale sbuca all'improvviso so sempre se devo fare un passo o fermarmi, se metterlo al sicuro o lasciarlo stare. Lo so dai segnali che mi manda il corpo. Anche quello ho imparato ad ascoltare nel silenzio. Senti, ti propongo una cosa. Per una settimana da questo lunedì, invertiamo i ruoli. Io vengo alla bancarella e tu vai alla casetta. Una settimana intera».Cettina e Pinuccio si invertirono per davvero. Concetta immersa nel silenzio del bosco cominciò a sentire le sue stesse lamentele salire su e rimbombarle nella testa: fa troppo freddo, troppo caldo, c'è troppo silenzio, poca gente... Ma piano piano il vento spazzò via ogni pensiero, la mente si fece tersa e la domenica la donna rimase con addosso solo il profumo di resina e aghi di pino e nelle orecchie il suono delle foglie che si perdevano nel vento. Pinuccio dal canto suo tra tutta quella frutta di stagione odorava di alberi e di silenzio, e i clienti meravigliati non si curarono né della frutta né del denaro ma ammutoliti rimasero in ascolto dell'uomo che nel frattempo prese a dilettarsi raccontando storie incredibili ai paesani stanchi.E così dal lunedì successivo, invertiti nuovamente i ruoli, Concetta non fece più caso alle lamentele, ma cominciò a sentire i calli e le verruche nelle mani dei clienti e il loro sudore sopra le monete. Pinuccio invece si portò nel cuore l'immagine di decine di donne e di uomini stupiti come bambini nell'ascoltare le sue storie che di lì a poco restituì al vento. La sera a cena Cettina prese a rimanere in silenzio e ad ascoltare dalla bocca di Pinuccio parole meravigliose che sapevano di bosco e di profondo silenzio.© Giorgia Fantinuoli


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