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Bomba d’acqua su Torino (c) Marcowlz – Facebook
Qualcuno si accorge…
Il cloud seeding, la semina di nuvole
di Enrico La Rosa
In uno scritto dell’8 maggio 2005 si riporta il colloquio colto al volo in un locale pubblico sulle condizioni (brutte) del tempo.
Ad un certo punto:
<<…dipende piuttosto dalla posizione durante l’estate degli anticicloni sahariano e – soprattutto – di quello delle Azzorre e dalla loro stabilità. Se saranno stabilmente assenti vi sarà tempo prevalentemente brutto. Se saranno stabilmente nella nostra area potremmo avere un’estate stupenda. Se saranno altalenanti anche il tempo sarà variabile. Ma non esiste modo di prevedere la loro posizione con anticipo di mesi>>.
Il discorso, ovviamente, è frutto di fantasia, poiché all’epoca l’uomo della strada non poteva immaginare che si potesse realmente influire sulle piogge e sul meteo.
Chi scrive non è un esperto meteorologo, né uno scienziato delle pertinenti materie, ma trae in materia le informazioni da fonti aperte: cronache giornalistiche, reportage di riviste specializzate, contenuti di siti scientifici, Wikipedia…
Siamo ben coscienti della spazzatura che circola indisturbata ed incontrollata, ma determinate “triangolazioni” con fonti sempre aperte ci danno conferma della sostanza delle cose.
E, sorvolando sui particolari, sembra molto verosimile:
– che Israele utilizzi dal 1961 una tecnica di “inseminazione artificiale delle nuvole” al fine di aumentare le precipitazioni nelle aree desertiche del Paese, con l’obiettivo di renderle fertili: indurre la formazione di particelle di acqua o di cristalli di ghiaccio “pesanti” tali da addensare acqua sospesa così da generare la precipitazione; “inseminazione” delle nuvole mediante ricorso a sostanze chimiche ad hoc che condensano le particelle di aria sospesa (http://www.dariostefano.it/la-mia-attivita/mozioni/699-induzione-artificiale-della-pioggia-e-alterazioni-del-clima.html);
– che nel 2005 l’allora Giunta regionale pugliese Fitto stanziò la somma di 3.615.000 euro, provenienti dai fondi del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, per dar corso al progetto di stimolazione artificiale delle nuvole denominato “progetto pioggia”. Dal progetto si attendeva l’aumento della piovosità del 30-40 per cento nelle aree oggetto della stimolazione artificiale (http://www.dariostefano.it/la-mia-attivita/mozioni/699-induzione-artificiale-della-pioggia-e-alterazioni-del-clima.html);
– che la stimolazione artificiale venne sancita come tecnica fondamentale per risolvere il problema della siccità nelle regioni meridionali nella “legge Galli” n. 36 del 1994 (http://www.dariostefano.it/la-mia-attivita/mozioni/699-induzione-artificiale-della-pioggia-e-alterazioni-del-clima.html);
– che la geo ingegneria ha messo a punto da anni una tecnica di inibizione delle piogge in zone strategiche del Paese, al fine di diminuirne la portata, accorciandone la durata, con l’utilizzo del carbonato di calcio ed il cloruro di calcio che vengono dispersi alla base delle nubi basse; in conseguenza di ciò si creano grosse gocce di pioggia che, ingrossandosi in maniera abnorme, precipitano al suolo con una violenza notevole producendo le “bombe d’acqua”, le quali hanno interessato il nostro territorio producendo danni in termini di vite umane e all’economia (http://www.dariostefano.it/la-mia-attivita/mozioni/699-induzione-artificiale-della-pioggia-e-alterazioni-del-clima.html);
– che la diffusione del carbonato di calcio con le chemtrail (scie chimiche) sta producendo danni all’agricoltura perché dopo le precipitazioni i suoli mediamente calcarei diventano praticamente inospitali e sterili a causa dell’eccesiva presenza di calcio nel terreno, e perdono progressivamente fertilità (http://www.dariostefano.it/la-mia-attivita/mozioni/699-induzione-artificiale-della-pioggia-e-alterazioni-del-clima.html);
– che la messa in atto sul territorio nazionale di pratiche tra di loro antitetiche, di stimolazione artificiale e di inibizione della portata d’acqua e della durata delle piogge, sta generando una complessa attività meteorologica che difficilmente può essere inquadrata nell’ambito delle previsioni oltre che nelle attività di prevenzione degli effetti di eccesso di portata da un lato e di scarsità dall’altro, a cui si aggiunge lo stato di dissesto idrogeologico del territorio artificiale (http://www.dariostefano.it/la-mia-attivita/mozioni/699-induzione-artificiale-della-pioggia-e-alterazioni-del-clima.html);
– che la capacità di g


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Nello studio, appena stato pubblicato su Geophysical Research Letters, Wenyuan Fan e i suoi colleghi descrivono questo nuovo tipo di evento sismico mai individuato prima, scoperto per caso mentre analizzavano i dati che quotidianamente le reti di sismografi dislocati in tutto il mondo raccolgono. Il loro obiettivo inizialmente era studiare i terremoti a bassa intensità, che spesso sono difficili da distinguere da quello che chiamano rumore di fondo del pianeta. VEDI QUI
Anche gli uragani possono produrre terremoti; lo studio.
Gli scienziati dell‘American Geophysics Union hanno scoperto come gli uragani e le grandi tempeste siano in grado di provocare anche fenomeni sismici in grado di durare diversi giorni. La scoperta è stata pubblicata questa settimana sulla rivista Geophysical Research Letters e riporta uno studio realizzato da Wenyuan Fan. In realtà il fenomeno è più strano che pericoloso, visto che l’entità dei movimenti sul fondo dell’oceano in questione sarebbe equivalente a un terremoto di 3,5 gradi della Scala Richter. Il fenomeno, spiegano gli esperti, è il prodotto del trasferimento di energia dagli uragani al mare, sotto forma di forti onde oceaniche, che interagiscono con la terra solida e producono un’attività sismica.
Il fenomeno, spiegano gli scienziati, non è così raro: tutte le deboli scosse prodotte durante gli uragani, però, erano state considerate come ”rumore di fondo” e pertanto non associate alle tempeste in atto sull’oceano. Tra gli altri aspetti, lo studio evidenzia come il fenomeno si verifichi solo in aree in cui vi è una grande piattaforma continentale e un terreno pianeggiante poco profondo. Il team di ricerca ha rilevato oltre 14.077 movimenti di questi tipo, tra il settembre del 2006 e il febbraio del 2019 nel Golfo del Messico, al largo della Florida, New England, Nuova Scozia, Terra Nova, Labrador e British Columbia. Dopo aver analizzato più di un decennio di registrazioni sismiche e oceanografiche, i ricercatori hanno trovato una connessione significativa tra forti tempeste e intensa attività sismica (vibrazioni nella crosta terrestre) lungo il bordo delle piattaforme continentali o delle sponde oceaniche.


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Ingrandire / A sinistra, senza alcuna indicazione, il plasmide rosso è presente a livelli bassi. Quando CRISPR è attivato, è più probabile che la sequenza del plasmide blu venga introdotta nel genoma. A destra, quando il segnale è presente, c’è molto plasmide rosso, quindi è più probabile che venga inserito nel genoma.John Timmer
Di per sé, memorizza solo un bit. Ma il processo può essere ripetuto, creando un’estensione del DNA che è una serie di inserimenti derivati da plasmidi rossi e blu, con identificazione determinata dalla presenza o meno del segnale.
Dalle una scossa
È un sistema pulito ma è molto lontano dal tipo di cose che di solito associamo alla produzione di dati: raramente il prodotto di una lettura o di un calcolo del sensore è uno zucchero o un antibiotico mescolato con un gruppo di batteri. Risulta che convincere i batteri a rispondere a un segnale elettrico è relativamente semplice. Coli In grado di modificare l’attività genica a seconda che si trovi in un ambiente chimico ossidante o riducente. E i ricercatori possono alterare l’ambiente applicando differenze di voltaggio a una sostanza chimica specifica nella fattoria con i batteri.
Più specificamente, la potenziale differenza altera lo stato ossidativo di una sostanza chimica chiamata ferrocianuro. Questo, a sua volta, ha indotto i batteri ad alterare l’attività genica. Progettando il plasmide in modo che risponda allo stesso segnale di questi geni, i ricercatori sono stati in grado di controllare i livelli del plasmide applicando un potenziale elettrico diverso. Possono quindi registrare questo livello di questo plasmide attivando il sistema CRISPR in queste cellule.
È molto facile vedere come ciascuna delle voci in una stringa può essere considerata zero o una, a seconda dell’identità dell’estensione. Ma ricorda che questo sistema non è perfetto; Abbastanza regolarmente, la tecnologia CRISPR non immette nulla quando energizzata, il che può spostare tutti i bit successivi. Poiché questo processo è casuale, più lunga è la stringa di bit che stai tentando di codificare, più è probabile che almeno uno di essi venga saltato.
Per ridurre questo problema, i ricercatori hanno mantenuto i loro dati a tre bit per gruppo di batteri. Fino ad allora, hanno dovuto addestrare un algoritmo di apprendimento moderato per ricostruire le stringhe di bit più probabili in base alla media delle sequenze presenti nella popolazione. Anche così, il sistema non è riuscito a riconoscere la stringa di bit circa il sei percento delle volte. Alla fine, hanno deciso di utilizzare il bit di parità che era la somma dei primi due per consentire la correzione degli errori, quindi hanno modificato molti gruppi in parallelo.
(Assegnando a ciascun gruppo un marcatore di sequenza univoco chiamato plasmidi “codice a barre”, è stato possibile mescolarne molti in un gruppo dopo aver codificato i bit e aver continuato a decodificare tutto una volta che il DNA era stato sequenziato).
Con tutto a posto, hanno archiviato e letto “Hello world!” Hanno persino messo i batteri in un terreno coltivato per una settimana e hanno dimostrato di essere in grado di recuperare il messaggio. (Conservarlo nel congelatore ovviamente funziona meglio.) Stimano che il messaggio possa essere conservato per ben 80 generazioni di batteri.
Sia chiaro: come supporto di archiviazione, nella sua forma attuale, questo è piuttosto spaventoso. Se dovessi inserire alcuni dati nel DNA, sarebbe molto meglio se il DNA fosse sintetizzato chimicamente. Ma è interessante pensare che possiamo passare direttamente dai segnali elettrici al DNA alterato, e potrebbero esserci dei modi per migliorare il sistema ora che è costruito.
Biologia della natura chimica DOI: 2021. 10.1038 / s41589-020-00711-4 (A proposito di DOI).
FONTE
La biologia sintetica è un settore relativamente nuovo della ricerca che coniuga elementi di biologia molecolare (ingegneria genetica), chimica, scienze informatiche e delle scienze ingegneristiche. La biologia sintetica si basa sull’idea che si possono trasformare e costruire organismi viventi in maniera controllata e mirata. In biologia sintetica si lavora con sistemi che possiedono funzioni tipiche degli organismi viventi. Per poter esprimere una valutazione etica è dunque essenziale chiarire il concetto di vita. La questione si è posta anche per l’applicazione di altre tecnologie, ma finora non è stata percepita con la stessa urgenza con cui vengono oggi sentiti alcuni obiettivi della biologia sintetica.
Leggi qui Biologia sintetica – Riflessioni et
